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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09052014-125314


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DARI, CHIARA
URN
etd-09052014-125314
Titolo
Contributo per l'individuazione di un protocollo operativo per il "rilascio" delle istrici (Hystrix cristata L., 1758) provenienti da centri di recupero: un caso studio
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE DELLE PRODUZIONI ANIMALI
Relatori
relatore Dott. Felicioli, Antonio
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
24/09/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro nasce dall'esigenza di conoscere e investigare il comportamento di un'animale tanto affascinante, quanto poco conosciuto quale è l'istrice. Inoltre, molto importante, è stato cercare di capire quali siano le modalità di “rilascio” che possono permettere la futura sopravvivenza in natura di un'animale curato e ospitato presso i centri di recupero. Abbiamo constatato quanto sia lacunosa la legislazione nazionale e regionale in materia di “rilascio” di fauna selvatica recuperata. Perciò, con questo primo caso di studio, ci prefiggiamo di gettare le basi per ulteriori indagini, con la speranza di individuare un protocollo operativo basato su prove scientifiche. L'oggetto di questo studio è stato un istrice “rilasciato” e monitorato con l'ausilio del radiocollare GPS con tecnologia GSM e tramite il video-fototrappolaggio. Il periodo di monitoraggio è stato di circa 70 giorni, periodo legato alla sopravvivenza dell'animale in natura. Abbiamo analizzato l'home range diviso per decadi con il metodo del MCP riscontrando uno shifting dalla zona centro-occidentale alla zona centro-orientale dell'area di studio Inoltre, abbiamo analizzato l'home range totale dell'istrice con il metodo kernel al 95% L'animale è sopraggiunto a morte, dopo 70 giorni di studio e, fatto molto importante, sicuramente da investigare più nello specifico in un successivo lavoro, a causa dell'assenza di scavo. Infatti durante il monitoraggio e la perlustrazione dei luoghi da questo frequentati, non abbiamo mai riscontrato la presenza di tane o tentativi di scavo. Non ci sono informazioni relative al fatto che l'attività fossoria nell'istrice sia un comportamento innato o acquisito. Utilizzando, inoltre, il radiocollare abbiamo potuto valutare la sua efficacia su un animale che vive a stretto contatto con la bassa e fitta vegetazione sotto una coltre arborea tipica degli ambienti boscosi di questa area di studio e abbiamo potuto individuare gli aspetti negativi e positivi del collare utilizzato sulla specie in oggetto.
Con l'ausilio delle fototrappole, abbiamo prima monitorato diverse buche e, in seguito, abbiamo individuato quella da noi ritenuta più adatta al “rilascio” in quanto non abitata in quel momento da altri animali Inoltre, abbiamo studiato il comportamento delle istrici residenti in loco per il periodo di un anno (luglio 2012-luglio 2013). Abbiamo potuto così, sia valutare lo sforzo di fototrappolamento, sia acquisire importanti informazioni sui alcuni comportamenti riscontrati in natura come quelli di interazione con altre specie presenti sul posto, aventi la stessa attitudine all'occupazione di tane sotterranee, e sui alcuni poco noti comportamenti intraspecifici all'interno della famiglia stessa. Abbiamo potuto osservare l'importanza del legame parentale sia da parte della madre, come accade in molti mammiferi, sia da parte del padre e il sorprendente comportamento del gioco, riscontrato nei cuccioli di istrice. Abbiamo, inoltre, osservato il frequente comportamento di “pulizia” della tana nel periodo antecedente al parto.
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