Tesi etd-09052013-214457 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GALLI, FRANCESCO
URN
etd-09052013-214457
Titolo
Valutazione ecocardiografica del danno da ischemia-riperfusione nel paziente con infarto miocardico acuto
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marzilli, Mario
Parole chiave
- danno da ischemia-riperfusione
- edema miocardico
- p-PCI
- spessore telediastolico
- STEMI
Data inizio appello
24/09/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
SCOPO. Valutazione, mediante ecocardiogramma transtoracico, di parametri indicativi del danno da ischemia-riperfusione in pazienti con infarto miocardico acuto (STEMI) trattato con angioplastica primaria (p-PCI) al fine di stimarne il ruolo predittivo nei confronti dell’outcome funzionale ventricolare e del rimodellamento cardiaco post-infartuale ad 1 mese.
METODI. E’ stato condotto uno studio clinico prospettico nel quale sono stati arruolati 63 pazienti (45 maschi, 18 femmine, età media 63±12.5 anni) con infarto miocardico acuto (STEMI), trattato con p-PCI e che non avevano infarto pregresso o precedenti interventi di rivascolarizzazione coronarica. I pazienti sono stati sottoposti ad ecocardiogramma transtoracico entro 12 ore dall’angioplastica primaria, in pre-dimissione e al follow-up ad 1 mese. Sono stati acquisiti lo spessore della parete miocardica infartuata (i-EDWT), lo spessore della parete miocardica controlaterale irrorata da un’arteria coronaria angiograficamente indenne (c-EDWT), la frazione di eiezione (FE), il Wall Motion Score Index (WMSI) e il volume telediastolico del ventricolo sinistro (EDV). Per l’analisi statistica sono stati utilizzati il t-test di Student e il test di correlazione di Pearson.
RISULTATI. L’i-EDWT è aumentato significativamente in pre-dimissione, rispetto al valore evidenziato entro 12 ore dalla p-PCI, con un incremento (i-delta) di 2.65±1.82 mm (p<0.0001), mentre non è stata osservata nessuna variazione dello spessore della parete controlaterale (c-delta 0.17±0.35 mm, p= ns). L’i-EDWT in pre-dimissione ed in particolare l’i-delta sono risultati correlati in misura statisticamente significativa sia con la FE che con l’EDV a 1 mese (i-EDWT-FE: r= -0.3201, p= 0.0105; i-EDWT-EDV: r= 0.5180, p<0.0001; i-delta-FE: r= -0.5001, p< 0.0001; i-delta-EDV: r= 0.5954, p< 0.0001). L’aumento dell’ i-EDWT e l’i-delta non sono invece risultati predittivi della riduzione del WMSI ad 1 mese.
CONCLUSIONI. L’aumento di spessore della parete miocardica in pazienti con STEMI trattato con p-PCI, rilevato mediante ecocardiografia transtoracica, si realizza soltanto nella regione infartuata, avvalorando l’ipotesi che esso sia causato da edema intramiocardico e che quindi rappresenti una manifestazione del danno da ischemia-riperfusione. L’i-EDWT, ed in particolare l’i-delta, sono risultati parametri predittivi della FE e dell’EDV ad 1 mese. L’ecocardiogramma transtoracico è dunque una metodica semplice, non invasiva e di basso costo in grado di predire in fase acuta l’otcome funzionale ventricolare e il rimodellamento cardiaco post-infartuale.
METODI. E’ stato condotto uno studio clinico prospettico nel quale sono stati arruolati 63 pazienti (45 maschi, 18 femmine, età media 63±12.5 anni) con infarto miocardico acuto (STEMI), trattato con p-PCI e che non avevano infarto pregresso o precedenti interventi di rivascolarizzazione coronarica. I pazienti sono stati sottoposti ad ecocardiogramma transtoracico entro 12 ore dall’angioplastica primaria, in pre-dimissione e al follow-up ad 1 mese. Sono stati acquisiti lo spessore della parete miocardica infartuata (i-EDWT), lo spessore della parete miocardica controlaterale irrorata da un’arteria coronaria angiograficamente indenne (c-EDWT), la frazione di eiezione (FE), il Wall Motion Score Index (WMSI) e il volume telediastolico del ventricolo sinistro (EDV). Per l’analisi statistica sono stati utilizzati il t-test di Student e il test di correlazione di Pearson.
RISULTATI. L’i-EDWT è aumentato significativamente in pre-dimissione, rispetto al valore evidenziato entro 12 ore dalla p-PCI, con un incremento (i-delta) di 2.65±1.82 mm (p<0.0001), mentre non è stata osservata nessuna variazione dello spessore della parete controlaterale (c-delta 0.17±0.35 mm, p= ns). L’i-EDWT in pre-dimissione ed in particolare l’i-delta sono risultati correlati in misura statisticamente significativa sia con la FE che con l’EDV a 1 mese (i-EDWT-FE: r= -0.3201, p= 0.0105; i-EDWT-EDV: r= 0.5180, p<0.0001; i-delta-FE: r= -0.5001, p< 0.0001; i-delta-EDV: r= 0.5954, p< 0.0001). L’aumento dell’ i-EDWT e l’i-delta non sono invece risultati predittivi della riduzione del WMSI ad 1 mese.
CONCLUSIONI. L’aumento di spessore della parete miocardica in pazienti con STEMI trattato con p-PCI, rilevato mediante ecocardiografia transtoracica, si realizza soltanto nella regione infartuata, avvalorando l’ipotesi che esso sia causato da edema intramiocardico e che quindi rappresenti una manifestazione del danno da ischemia-riperfusione. L’i-EDWT, ed in particolare l’i-delta, sono risultati parametri predittivi della FE e dell’EDV ad 1 mese. L’ecocardiogramma transtoracico è dunque una metodica semplice, non invasiva e di basso costo in grado di predire in fase acuta l’otcome funzionale ventricolare e il rimodellamento cardiaco post-infartuale.
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