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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09052011-212818


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
NUZZO, ALESSANDRO
Indirizzo email
ale.nuzzo@libero.it
URN
etd-09052011-212818
Titolo
Effetto del controllo dell'acromegalia sull'omeostasi pressoria: studio longitudinale mediante monitoraggio pressorio nelle 24h
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Martino, Enio
relatore Prof. Bogazzi, Fausto
Parole chiave
  • ABPM
  • acromegalia
  • analoghi somatostatina
  • complicanze cardiovascolari
  • GH
  • gigantismo
  • Holter
  • IGF-I
  • ipertensione
  • pegvisomant
  • pressione arteriosa
Data inizio appello
27/09/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/09/2051
Riassunto
OGGETTO. L'ipertensione arteriosa è una delle principali complicanze sistemiche dell’acromegalia ed uno dei fattori prognostici legati alla sopravvivenza dei pazienti acromegalici. Inoltre, l’ipertensione arteriosa è in grado di aggravare indipendentemente dai valori di GH e IGF-I la cardiomiopatia acromegalica, oggi considerata un’entità a sé stante. Peraltro, pochi studi sono stati condotti allo scopo di valutare l’omeostasi pressoria e l’impatto della terapia medica dell’acromegalia sulla pressione arteriosa.

SCOPO DELLA TESI. 1. Valutare l’omeostasi pressoria dei pazienti acromegalici, attivi e non trattati; 2. valutare l’effetto della terapia medica per l’acromegalia sui parametri pressori, attraverso l’utilizzo del monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa nelle 24h (ABPM o Holter pressorio).

DISEGNO DELLO STUDIO. Si tratta di uno studio prospettico non randomizzato. Sono stati arruolati 21 pazienti consecutivi con acromegalia attiva e non trattata e sottoposti a monitoraggio pressorio continuo delle 24 ore. In una seconda fase i pazienti, dopo aver iniziato la terapia medica per l’acromegalia, sono stati sottoposti ad un secondo Holter pressorio per valutare le modifiche dei parametri pressori in relazione al controllo dell’acromegalia.

MATERIALI E METODI.
Pazienti. 21 pazienti consecutivi con acromegalia attiva e non trattata (15 femmine, 6 maschi), con un età media di 52±11anni (range 29-69 anni). Al momento della seconda valutazione della pressione arteriosa con registrazione delle 24 h (in corso di terapia per l’acromegalia), i pazienti sono stati suddivisi tra quelli che avevano (Contr) o meno (NoContr) raggiunto il controllo dell’attività di malattia.
Misurazioni. I parametri registrati con Holter pressorio sono stati: i valori medi della pressione sistolica (SBP), diastolica (DBP) e media (MBP) nell’arco delle 24h, del periodo diurno (Day) e del periodo notturno (Night); la percentuale di tempo in cui i valori pressori erano superiori ai limiti del periodo; il rapporto pressione notturna/diurna; la frequenza cardiaca (HR) nei tre periodi sopra considerati. La diagnosi di ipertensione tramite Holter pressorio è stata definita da valori ≥130/80 mmHg per la pressione delle24h, ≥ 135/85 mmHg per la pressione diurna e ≥120/70 mmHg per la pressione notturna.

RISULTATI.
Valutazione basale dell’omeostasi pressoria. Undici pazienti (52%) risultavano normotesi (NORMO) e 10 (48%) ipertesi (IPER). Gli ipertesi avevano un’età media più alta (57±10 anni vs 47±11anni, p=0,031), una forte storia di familiarità per ipertensione ( 70 % vs 18 %, p=0,030), una maggior presenza di diabete mellito (40% vs 0%, p=0,035) e ipertrofia ventricolare sinistra (50% vs 0%, p=0,012). Nessuna correlazione significativa era stata trovata negli ipertesi tra i valori di GH e IGF-I con i valori della SBP, DBP e MBP e il rapporto della pressione notturna/diurna registrati nelle 24h, né differenze significative dei valori di GH e IGF-I tra i pazienti ipertesi e normotesi.
I valori della SBP, DBP e MBP, registrati nell’arco delle 24h e nel periodo diurno, non si discostavano in maniera significativa tra il gruppo dei normotesi e quello degli ipertesi in terapia; i valori notturni della SBP (p=0,010), DBP (p=0,008) e MBP (p=0,007) erano più alti nel gruppo degli ipertesi.
I valori della frequenza cardiaca nelle 24h, nel periodo diurno e in quello notturno, non risultavano diversi tra ipertesi e normotesi.
Il ritmo circadiano della pressione risultava alterato in 13 pazienti acromegalici (62%), di cui 6 pazienti tra gli ipertesi (60%) e 7 tra i normotesi (63%).
Valutazione dell’omeostasi pressoria in corso di terapia per l’acromegalia.
Nel gruppo degli IPER NoContr, si riducevano i valori della MBP (88 vs 84 mmHg, p=0,021) e DBP (71 vs 68 mmHg, p=0,034) nelle 24h, i valori della DBP (75 vs 72 mmHg, p=0,049) nel periodo diurno, i valori della MBP (84 vs 79 mmmHg, p=0,031) e DBP (67 vs 63, p=0,007) nel periodo notturno.
Nel gruppo degli IPER Contr, nessuna variazione significativa si riscontrava all’Holter di controllo.
Nel gruppo dei NORMO NoContr, aumentavano i valori della SBP (115 vs 125 mmHg, p=0,020), DBP (71 vs 79 mmHg, p=0,005), MBP (86 vs 94 mmHg, p=0,007), % tSBP>130 (9,72 vs 26,7 ,p=0,044) registrati nell’arco delle 24h; i valori medi della SBP (117 vs 126 mmHg, p=0,004), DBP (75 vs 81 mmHg, p=0,012), MBP (89 vs 97 mmHg, P=0,002), %tSBP>135 (7,1 vs 23,74), %tDBP>85 (9,5 vs 39,2, p=0,024) registrati nel periodo diurno.
Nel gruppo dei NORMO Contr, nessuna variazione significativa si riscontrava all’Holter di controllo.
Il ritmo circadiano della pressione risultava alterato in 10 pazienti acromegalici (47%), di cui 4 tra gli ipertesi (40%) e 6 tra i normotesi (54%).

CONCLUSIONI.
I risultati del nostro studio dimostrano che il mancato controllo della malattia acromegalica determinava nei pazienti normotesi un innalzamento dei valori pressori, sia sistolici sia diastolici; tale variazione può arrivare nel 20% dei casi ad una vera e propria ipertensione arteriosa. Invece la normalizzazione dei valori di IGF-I tramite terapia medica contribuiva a mantenere costanti nel tempo i valori medi della pressione nei normotesi, mentre negli ipertesi sembrava poter consentire un miglior controllo della patologia ipertensiva, attraverso una riduzione numerica dei farmaci anti-ipertensivi o una loro sospensione.
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