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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09052007-122116


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Cellai, Benedetta
Indirizzo email
cellai.benedetta@tiscali.it
URN
etd-09052007-122116
Titolo
Traduzioni greche dell’Eneide di Virgilio
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/05
Corso di studi
FILOLOGIA E LETTERATURE GRECA E LATINA
Relatori
Relatore Prof.ssa Calvani, Giovanna
Relatore Prof. Bastianini, Guido
Relatore Prof. Maltomini, Franco
Parole chiave
  • manoscritti bilingui latino-greci
  • Eneide
  • Virgilio
Data inizio appello
09/07/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le testimonianze prese in esame nella presente trattazione sono costituite da manoscritti virgiliani digrafici, nei quali il testo dell’Eneide figura contemporaneamente in scrittura latina e in scrittura greca; esse sono costituite da P. Congr. XV 3, P. Ryl. III 478 + P. Cairo inv. 85644 A-B + P. Med. I 1, L 120, P. Ness. II 1, P. Oxy. L 3553, PSI VII 756, P. Fouad I 5, P. Oxy. VIII 1099, P. Vindob. inv. L 24.
Nei nove testimoni sopra citati ciascun verso è frammentato in brevi unità disposte su più righi; a ciascuna unità corrisponde, nella colonna destra a fianco, la sua traduzione, o, per meglio dire, il suo equivalente greco. Non tutti i testimoni recano però il testo virgiliano continuo: tre di essi – PSI VII 756, P. Vindob. inv. L 24, P. Oxy. VIII 1099 – limitano la scelta ad alcuni vocaboli. P. Ness. II 1 reca il testo virgiliano continuo per i libri I e II, escerptato per il libro IV.
Attraverso il confronto con P. Oslo 13 – che testimonia un trattamento del testo omerico similare a quello riservato all’Eneide nei manoscritti virgiliani bilingui, che sappiamo costituiva l’ultimo gradino nella scala di apprendimento della lingua greca da parte degli scolari – si ritiene legittimo ipotizzare anche per i manoscritti virgiliani bilingui un’origine “scolastica”, a patto che tale dizione non evochi nel lettore non soltanto un grado elementare di conoscenze ma anche la giovane età degli studenti. Infatti, venendosi a sovrapporre ad un’istruzione bilingue greco-copta, ed essendo quindi accessibile solo agli egiziani già esercitati nello studio del greco e agli ellenofoni aventi una buona padronanza della loro lingua, diviene chiaro che l’insegnamento del latino era rivolto a dei principianti adulti.
La parte introduttiva del presente lavoro è stata dunque dedicata all’analisi degli elementi che inducono alla definizione dei manufatti in esame quali testi di apprendimento.
La parte centrale della ricerca è costituita dal “catalogo” dei reperti: di ciascun testimone è stata prodotta una scheda descrittiva, seguita dalla trascrizione diplomatica e corredata di apparato critico. Nelle conclusioni si è cercato di rintracciare le motivazioni storico-sociali che furono alla base del crescente interesse verso la lingua di Roma, testimoniato in Egitto tra il II e il IV secolo d.C.
A corredo del lavoro, sono state inserite le immagini dei reperti oggetto della presente ricerca e l’indice delle glosse, funzionale al confronto tra i vari testimoni nella traduzione greca di un medesimo vocabolo latino.
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