• didattica della letteratura italiana
• metodologie didattiche
• Scuola in Ospedale

Non di rado in corsia è possibile incontrare insegnanti che spiegano nelle stanze di degenza e alunni in pigiama che, mentre la flebo scorre, si destreggiano tra un sonetto di Petrarca e un’equazione matematica. Nessuna campanella segna il cambio dell’ora; il letto ospedaliero si trasforma in banco e il comodino si adatta a cattedra: l’’insegnamento si integra, senza sovrapporsi, alla routine terapeutica dei giovani pazienti
Questo elaborato nasce dal desiderio di conoscere più approfonditamente la realtà della Scuola in Ospedale, ripercorrendone origini storiche, legislazione vigente e funzionamento, tanto in termini “procedurali” quanto “didattici”. La Scuola in Ospedale è, infatti, una Situazione Didattica Non Standard perché differisce dall’aula tradizionale per spazi, tempi, corpi e relazioni. Tutto questo rende la SiO un contesto educativo complesso e innovativo al tempo stesso. Per mostrare il “cuore” del servizio, nell’ultima parte dell’elaborato ho voluto che le considerazioni teoriche dei primi due capitoli trovassero un riscontro esperienziale attraverso la voce di alcuni insegnanti ospedalieri. Ho quindi coinvolto 13 insegnanti di lettere della scuola secondaria di secondo grado che lavorano o che hanno svolto parte della loro esperienza di docenza negli ospedali di diverse città italiane, sottoponendo loro un’intervista. I quesiti sono stati formulati con l’obiettivo di rendere conto di alcune peculiarità della didattica in corsia attraverso il caso specifico della didattica della letteratura italiana, registrando dinamiche e difficoltà esperite dai docenti nonché il loro pensiero sulla necessità e sul valore terapeutico della letteratura in ospedale.