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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09042022-120453


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DI GIULIO, SARA
URN
etd-09042022-120453
Titolo
Le misure cautelari interdittive nel sistema della responsabilità da reato degli enti ex d.lgs. 231/2001
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Bonini, Valentina
Parole chiave
  • responsabilità da reato degli enti
  • sistema 231
  • decreto legislativo 231/2001
  • misure cautelari interdittive
  • corporate criminal liability
  • legislative decree 231/2001
Data inizio appello
26/09/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’entrata in vigore del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, ha rappresentato, nell’ordinamento italiano, uno spartiacque. Al tradizionale principio secondo cui societas delinquere (et puniri) non potest si è sostituita l’introduzione, in capo all’ente collettivo, di una responsabilità diretta — della cui natura, penale o amministrativa, ancor oggi si discute — per i reati commessi dagli apicali o dai sottoposti nel suo interesse o a suo vantaggio. Ciò con l’obiettivo di scovare i multiformi pertugi in cui si infiltra la criminalità d’impresa, sì da colpirla, specie in quei casi in cui lo schermo societario non consente una agevole individuazione della persona fisica autrice del reato. Tuttavia, quella perseguita dal legislatore non è stata una finalità meramente repressiva. La disciplina della responsabilità da reato degli enti è stata forgiata in chiave preventiva, nella consapevolezza che lo stesso soggetto collettivo, meglio di chiunque altro, sia capace di fornire un apporto dirimente nell’evitare la commissione di illeciti.
Il presente elaborato, una volta chiarita la cornice sostanziale e processuale in cui si muove il c.d. sistema 231, si propone, dunque, di tracciare più da vicino il quadro delle misure cautelari interdittive, con un occhio di riguardo ai risvolti concreti che la loro applicazione produce nella vita dell’ente. Avendo contenuto identico, se non per l’intrinseco carattere della provvisorietà, a quello delle corrispondenti sanzioni interdittive, l’ente avrà infatti interesse ad impedirne l’esecuzione, in modo tale che, prim’ancora che venga riconosciuto in via definitiva come responsabile, non risulti paralizzata — in tutto o in parte — la sua attività.
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