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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09042019-115619


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRANCA, ERIKA
URN
etd-09042019-115619
Titolo
Gender gap nel settore AI: implicazioni ed effetti sulle performance
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Bianchi Martini, Silvio
Parole chiave
  • artificial
  • artificiale
  • aziende
  • gender gap
  • intelligence
  • intelligenza
  • italiane
  • performance
  • tech
Data inizio appello
07/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/10/2089
Riassunto
Come emerso dai dati dell’ultimo Global Gender Gap Report risultanti dall’analisi condotta dal World Economic Forum sulle disuguaglianze di genere, il gender gap nel settore dell’Intelligenza Artificiale è tre volte più ampio rispetto ad ogni altra industria.
Considerando la crescente domanda di competenze digitali sul mercato del lavoro anche in settori tradizionalmente non caratterizzati dall’impiego di tecnologie digitali, un consistente divario di genere nel settore dell’innovazione potrebbe causare, nel medio-lungo termine, una crescita del gender gap anche nei settori in cui si è operato per ridurlo. Tra questi troviamo, a titolo esemplificativo: i segmenti manufacturing, networking, hardware, software, sanità, istruzione, IT; sempre più permeati di AI. Si rende dunque fondamentale studiare e comprendere l’impatto che questa realtà può avere sul mercato lavorativo del futuro.
L’esiguo numero di donne operanti nel mercato preso in esame, aggrava l’infelice condizione illustrata nella relazione “Segregazione di genere nei settori dell'istruzione e della formazione e nel mercato del lavoro", redatta dal Consiglio dell'UE.
L’analisi rivela che nell'ambito STEM i settori dell'istruzione maggiormente dominati dagli uomini sono TIC e ingegneria, in cui le donne rappresentano il 17% delle coorti di studenti, inoltre, nel corso del decennio (2004-2015), la percentuale di donne che hanno conseguito una laurea nel settore STEM nell'UE è scesa dal 23% al 22%.
È verosimile suppore che, a causa del limitato numero di studentesse che conseguono titoli di studio nell’ambito STEM, e le minori opportunità di occupazione nel settore per le donne, quest’ultime posseggano minori competenze digitali rispetto agli uomini. Inoltre, nell’esigua percentuale di donne occupate nell’AI, la grande maggioranza di queste non riesce a ricoprire ruoli adeguati alle proprie competenze, trovando sul posto di lavoro un’ulteriore barriera allo sviluppo di skills specializzate
La presenza di un gender gap di così ampia portata è in netto contrasto con i numerosi studi che evidenziano come una riduzione del divario di genere nel CDA non si limiti soltanto ad avere effetti positivi sulla reputazione aziendale ma, in alcuni casi, accresca anche le performance economiche. L’uguaglianza di genere non è soltanto un puro esercizio di etica ma un vero e proprio valore per gli investitori.
Considerando quanto presentato, il proposito dell’elaborato sopracitato è analizzare la composizione dei CDA delle aziende quotate italiane operanti nel settore AI, con lo scopo di evidenziare una correlazione tra diversità di genere e performance aziendali. L’indagine sarà approfondita introducendo una distinzione legata al raggiungimento della massa critica di rappresentanza femminile, con il fine di valutare se questa è determinante per la variazione delle performance.
Tenendo presente l’asimmetria esistente tra ruoli ricoperti dalle donne e le competenze possedute dalle stesse, l’indagine si pone l’obiettivo di studiare il background educazionale delle donne presenti nei board e valutare quale sia l'incarico più frequentemente ricoperto dalle donne consigliere.
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