Tesi etd-09042018-195318 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MOLLI, LINDA
URN
etd-09042018-195318
Titolo
Tra seduzione e inganno. Osservazioni sulla Dios apate di Omero (Il. XIV. 153-353)
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Tulli, Mauro
correlatore Dott. De Sanctis, Dino
correlatore Dott. De Sanctis, Dino
Parole chiave
- eros
- Iliade XIV
- inganno
- narratologia
- Omero
- seduzione
Data inizio appello
01/10/2018
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
01/10/2088
Riassunto
La tesi si configura come commento tematico, narrativo e narratologico alla Dios apate di Il. XIV. 153-353, macro-sequenza in cui, quale degno suggello dell’ingannevole seduzione di Zeus da parte di Era, il poeta dipana al massimo grado una serie di motivi che diventano, proprio a partire da questa sezione, imprescindibili veicoli di seduzione erotica.
Dopo aver illustrato la peculiare posizione della seduzione, all’intersezione del variegato mosaico composto da philotes, apate e peithò, e una volta ricapitolato lo stato dell’arte in merito alla scena di seduzione in Omero (cap. 1), si passano in rassegna alcune questioni di carattere generale sulla Dios apate, tra cui la sua funzione nell’ordito iliadico, le peculiarità linguistiche e stilistiche che la caratterizzano, le tematiche e i personaggi che la popolano (cap. 2).
La sezione centrale della tesi (cap. 3) è occupata dal commento alla macro-sequenza che, condotta su sotto-segmenti narrativi, intende mettere in luce il progressivo intreccio dei motivi della seduzione nel corso della tessitura dei versi.
Nell’ultimo capitolo, infine, viene evidenziato il filo sottile, fatto di echi lessicali e tematici, che collega la Dios apate ad altre due scene-chiave dei poemi omerici: l’incontro tra Elena e Paride di Il. III. 421-446, prolessi della macro-sequenza di Il. XIV, e la comparsa di Penelope davanti ai pretendenti di Od. XVIII. 158-303. Oltre a dimostrare l’importanza fondamentale del tema della seduzione e dei suoi motivi nel repertorio omerico, quest’ultima sezione della tesi mira a ribadire la straordinaria qualità narrativa e l’altissima elaborazione formale dei poemi, per restituire un’immagine di Omero come mente organizzatrice che si serve delle scene di seduzione quale parte imprescindibile del mosaico narrativo, attraverso richiami a distanza, corrispondenze e riprese lessicali.
Dopo aver illustrato la peculiare posizione della seduzione, all’intersezione del variegato mosaico composto da philotes, apate e peithò, e una volta ricapitolato lo stato dell’arte in merito alla scena di seduzione in Omero (cap. 1), si passano in rassegna alcune questioni di carattere generale sulla Dios apate, tra cui la sua funzione nell’ordito iliadico, le peculiarità linguistiche e stilistiche che la caratterizzano, le tematiche e i personaggi che la popolano (cap. 2).
La sezione centrale della tesi (cap. 3) è occupata dal commento alla macro-sequenza che, condotta su sotto-segmenti narrativi, intende mettere in luce il progressivo intreccio dei motivi della seduzione nel corso della tessitura dei versi.
Nell’ultimo capitolo, infine, viene evidenziato il filo sottile, fatto di echi lessicali e tematici, che collega la Dios apate ad altre due scene-chiave dei poemi omerici: l’incontro tra Elena e Paride di Il. III. 421-446, prolessi della macro-sequenza di Il. XIV, e la comparsa di Penelope davanti ai pretendenti di Od. XVIII. 158-303. Oltre a dimostrare l’importanza fondamentale del tema della seduzione e dei suoi motivi nel repertorio omerico, quest’ultima sezione della tesi mira a ribadire la straordinaria qualità narrativa e l’altissima elaborazione formale dei poemi, per restituire un’immagine di Omero come mente organizzatrice che si serve delle scene di seduzione quale parte imprescindibile del mosaico narrativo, attraverso richiami a distanza, corrispondenze e riprese lessicali.
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