Tesi etd-09042018-114146 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SCARDINA, GIUDITTA
URN
etd-09042018-114146
Titolo
Asimmetria interemisferica durante il sonno come biomarcatore dell'esposizione a radiazioni ionizzanti: studio elettroencefalografico in una popolazione di cardiologi interventisti
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Faraguna, Ugo
Parole chiave
- cardiologi interventisti
- dosimetria biologica
- elettroencefalogramma
- encefalo
- radiazioni ionizzanti
- sonno
Data inizio appello
25/09/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/09/2088
Riassunto
Le radiazioni in ambito sanitario sono la più grande fonte artificiale di esposizione alle radiazioni ionizzanti nei paesi occidentali, con una dose efficace media di 3,0 mSv pro capite l’anno.
Tra le categorie professionali quella degli emodinamisti si contraddistingue per l’elevata esposizione a radiazioni ionizzanti, che può portare, nell’arco di una vita lavorativa, al raggiungimento di una dose efficace cumulativa di circa 100 mSv (sotto al grembiule di piombo) e a valori di dose equivalente alla testa di circa 2-3 Sv, con una dose equivalente al cervello che corrisponde approssimativamente al 20-25% della dose esterna. Inoltre, le relazioni spaziali tra il posizionamento dell’emodinamista e del paziente rispetto alla sorgente di radiazioni ionizzanti fanno sì che le stime di esposizione del cranio a sinistra siano due volte superiori rispetto a destra. Nonostante il tessuto nervoso sia stato a lungo considerato un tessuto radioresistente secondo la legge di Bergoniè e Tribondeau, a causa della sua bassa attività mitotica e l’elevata differenziazione, studi effettuati su pazienti sottoposti alla radioterapia craniale (>1 Sv) hanno evidenziato un rischio significativo, tra i sopravvissuti, di danno cerebrale e disfunzioni cognitive. Inoltre, per quanto gli effetti cerebrali dell’esposizione a basse dosi di radiazioni ionizzanti siano ad oggi ancora poco conosciuti, recenti studi hanno dimostrato come anche l’esposizione a basse dosi possa portare, a lungo termine, oltre ad un aumento dell’incidenza di neoplasie, anche ad alterazioni significative delle funzioni cognitive, in particolare delle performance mnemoniche e attentive, delle funzioni vascolari cerebrali, nonché ad una disfunzione olfattiva per disordini neurodegenerativi. Sulla base di quanto emerso in letteratura e in considerazione della necessità di ulteriori dati sugli effetti dell’esposizione a dosi medio-basse di radiazioni ionizzanti sull’encefalo, il presente studio si pone l’obiettivo di indagare possibili alterazioni della funzionalità elettrica del cervello indotte dalle radiazioni, mediante l’identificazione e l’applicazione di un indice elettroencefalografico di asimmetria interemisferica (Interhemispheric Asymmetry Index o IAI).Tale indice, utilizzato come possibile biomarcatore dell’esposizione cumulativa a basse dosi di radiazioni ionizzanti, è stato studiato durante il sonno e la veglia, in una popolazione di cardiologi interventisti.
Tra le categorie professionali quella degli emodinamisti si contraddistingue per l’elevata esposizione a radiazioni ionizzanti, che può portare, nell’arco di una vita lavorativa, al raggiungimento di una dose efficace cumulativa di circa 100 mSv (sotto al grembiule di piombo) e a valori di dose equivalente alla testa di circa 2-3 Sv, con una dose equivalente al cervello che corrisponde approssimativamente al 20-25% della dose esterna. Inoltre, le relazioni spaziali tra il posizionamento dell’emodinamista e del paziente rispetto alla sorgente di radiazioni ionizzanti fanno sì che le stime di esposizione del cranio a sinistra siano due volte superiori rispetto a destra. Nonostante il tessuto nervoso sia stato a lungo considerato un tessuto radioresistente secondo la legge di Bergoniè e Tribondeau, a causa della sua bassa attività mitotica e l’elevata differenziazione, studi effettuati su pazienti sottoposti alla radioterapia craniale (>1 Sv) hanno evidenziato un rischio significativo, tra i sopravvissuti, di danno cerebrale e disfunzioni cognitive. Inoltre, per quanto gli effetti cerebrali dell’esposizione a basse dosi di radiazioni ionizzanti siano ad oggi ancora poco conosciuti, recenti studi hanno dimostrato come anche l’esposizione a basse dosi possa portare, a lungo termine, oltre ad un aumento dell’incidenza di neoplasie, anche ad alterazioni significative delle funzioni cognitive, in particolare delle performance mnemoniche e attentive, delle funzioni vascolari cerebrali, nonché ad una disfunzione olfattiva per disordini neurodegenerativi. Sulla base di quanto emerso in letteratura e in considerazione della necessità di ulteriori dati sugli effetti dell’esposizione a dosi medio-basse di radiazioni ionizzanti sull’encefalo, il presente studio si pone l’obiettivo di indagare possibili alterazioni della funzionalità elettrica del cervello indotte dalle radiazioni, mediante l’identificazione e l’applicazione di un indice elettroencefalografico di asimmetria interemisferica (Interhemispheric Asymmetry Index o IAI).Tale indice, utilizzato come possibile biomarcatore dell’esposizione cumulativa a basse dosi di radiazioni ionizzanti, è stato studiato durante il sonno e la veglia, in una popolazione di cardiologi interventisti.
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Tesi non consultabile. |