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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09042018-004531


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BORSACCHI, FRANCESCO
URN
etd-09042018-004531
Titolo
Caratterizzazione e analisi multitemporale dell' attivita' estrattiva nella Valle di Arnetola (Comune di Vagli Sotto, Alpi Apuane, Toscana)
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Baroni, Carlo
correlatore Prof.ssa Salvatore, Maria Cristina
controrelatore Prof.ssa Pappalardo, Marta
Parole chiave
  • ravaneti
  • alpi apuane
  • geomorfologia
  • vagli sotto
  • marmo
  • cave
  • attività estrattiva
  • garfagnana
  • debris flow
  • analisi granulometrica
  • GIS
Data inizio appello
21/09/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/09/2088
Riassunto
La valle di Arnetola, è situata nella parte centro-settentrionale del complesso metamorfico delle Alpi Apuane (Toscana) alle pendici del M. Tambura (a ovest) e del M. Sella (a sud).
Dal punto di vista geomorfologico, la valle è caratterizzata da una diffusa e articolata presenza di forme del rilievo modellate da vari agenti morfogenetici quali la gravità, il glacialismo pleistocenico, che ha modellato la morfologia del fondovalle e dei versanti, e altri processi dovuti allo scorrimento delle acque superficiali, oltre all’azione crionivale; rilevanti e peculiari sono le forme del rilievo dovute al processo carsico, con lo sviluppo di forme epigee (doline, campi solcati e altre forme minori) e spettacolari forme ipogee che rendono la Valle di Arnetola la zona con il maggior numero di abissi profondi in Europa.
A partire dall’inizio del XX secolo, l’assetto morfologico della valle è stato fortemente influenzato dallo sviluppo di un’intensa attività antropica, legata alla coltivazione del marmo, che ha prodotto ampie aree di escavazione ed estesi corpi detritici di scarto (ravaneti) riversati sui versanti.
Questo studio ha avuto come obiettivo principale la ricostruzione dello sviluppo dell’attività estrattiva nella Valle di Arnetola, fornendo: 1) dati quantitativi delle variazioni di estensione delle aree di cava e dei ravaneti negli ultimi cinquant’ anni circa; 2) nuovi dati per la caratterizzazione sedimentologica e geotecnica dei ravaneti.
Il lavoro è stato svolto mediante tecniche di indagine sia indirette, basate sull’impiego dell’analisi fotointerpretativa, sia dirette, attraverso un’ attività di rilevamento e campionamento sul terreno. Dopo una prima fase dedicata alla raccolta del materiale aerofotografico, si è proceduto con l’interpretazione di fotografie aeree stereoscopiche e, successivamente, sono state analizzate ortofotografie riprese in anni differenti. I dati ottenuti sono stati informatizzati utilizzando un Sistema Informativo Geografico (GIS) e inseriti all’interno di un database geomorfologico applicativo, integrabile e aggiornabile nel tempo.
Questi dati, integrati da un rilevamento di terreno, hanno permesso di costruire una carta delle aree estrattive e dei ravaneti alla scala di 1:5000 aggiornata all’anno 2017, seguendo i criteri e le linee guida suggerite da Baroni et al. (2010) per la carta geomorfologica dei bacini marmiferi di Carrara.
Il rilevamento di terreno ha permesso inoltre di definire e di rappresentare sulla carta la struttura e la tessitura dei ravaneti, attivi e inattivi, derivanti dalle diverse tecniche di escavazione utilizzate e di individuare fenomeni di dissesto (debris flows) che frequentemente si verificano sui ravaneti in occasione di intense precipitazioni meteoriche.
La possibilità di disporre di foto aeree multitemporali (1978-2017) e di un database georiferito, ha consentito di eseguire analisi qualitative e quantitative delle attività estrattive.
I campioni di matrice prelevata dai ravaneti evidenziano che la frazione fine è maggiormente presente nei ravaneti attivi rispetto a quelli antichi, mostrando un comportamento che va da “poco plastico” a “non plastico”.
I dati ottenuti suggeriscono che lo sviluppo dei fenomeni di dissesto, in particolare di debris flows, avviene in corrispondenza delle superfici dei ravaneti attivi con presenza di matrice fine, che quindi rappresentano un elemento di pericolosità geomorfologica nelle aree antropizzate.
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