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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09042017-171746


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NANNI, GIADA
URN
etd-09042017-171746
Titolo
Private equity e quotazione in Borsa: il caso Technogym
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Bruno, Elena
Parole chiave
  • Private Equity
  • Quotazione in Borsa
Data inizio appello
02/10/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La recente crisi economico-finanziaria ha evidenziato particolarmente uno dei difetti più destabilizzanti di un sistema finanziario caratterizzato da un eccessivo orientamento banco-centrico, ovvero l’incapacità di fornire la liquidità necessaria alle imprese nel momento in cui esse ne hanno maggiormente bisogno.
La difficoltà di accesso al canale creditizio bancario ha riacceso negli ultimi anni il tema della diversificazione delle fonti di finanziamento, ed in questo senso l’attività del Private Equity ha acquisito un ruolo di primo piano fra le risorse alternative funzionali al rilancio dell’economia italiana.
Per questo motivo il presente lavoro si propone di inquadrare il tema del PE dapprima nelle sue linee generali e poi attraverso l’esame di un caso reale.

I lavoro si suddivide in quattro sezioni:
Nel capitolo 1 dopo una breve introduzione sulle varie opzioni di finanziamento delle imprese, si è definito il Private Equity ,facendo in primo luogo un’analisi del mercato del PE in Italia, in secondo luogo illustrando le varie modalità di intervento in relazione al ciclo finanziario dell’impresa, i modelli di struttura organizzativa più ricorrenti per finanziare e gestire l’attività di investimento nel capitale di rischio e le fasi che contraddistinguono quest’ultima.

Nel capitolo 2 si è dato spazio, in prima istanza, all’esame delle exit strategies degli operatori di Private Equity anche al fine di massimizzare il rendimento dell’operazione. In seconda istanza sono stati trattati i vantaggi/svantaggi che una modalità di exit in particolare, ovvero la quotazione in Borsa, apporta alle imprese.
In letteratura l’exit tramite Ipo viene infatti considerata la forma di disinvestimento più attrattiva in presenza di operatori di Private Equity, poiché grazie ad essi è possibile ridurre alcuni svantaggi tipici della quotazione e facilitare l’ingresso dell’azienda nel mercato azionario.

Nel terzo capitolo si è analizzato dettagliatamente il processo di quotazione in Borsa.

Nella quarta e ultima parte del lavoro viene analizzato in modo dettagliato il processo che ha portato alla quotazione di Technogym, tipico esempio di impresa nata piccola e ora societa' neo-quotata e uno dei principali player nello scenario italiano ed internazionale. Si tratta, in particolare, di un caso che riguarda una eccellenza italiana che ha saputo ben armonizzare, con il fondamentale coinvolgimento di operatori finanziari qualificati, il proprio sentiero di crescita e di sviluppo con gli strumenti di finanza che un moderno mercato dei capitali può mettere a disposizione di ha le giuste idee imprenditoriali e le capacità di realizzarne.
In particolare, dopo aver descritto il Gruppo con il supporto del Prospetto Informativo e dei comunicati stampa diramati dalla societa', l’attenzione si e' focalizzata inizialmente sull’analisi di come il fondo di private equity interviene nell’operazione e come questo abbia impattato sulla struttura di Technogym e successivamente sui soggetti che hanno assistito Tecnogym. nel processo di quotazione in Borsa; sui dati e sulle condizioni relativi all’Offerta Globale; sui risultati dell’Offerta Globale, nonche' sulle reazioni del mercato e della stampa alla quotazione di Technogym. a Piazza Affari.

Questo lavoro ha permesso di focalizzare alcuni importanti aspetti del processo di quotazione in Borsa: questa rappresenta per l’impresa un’opzione strategica di fondamentale importanza e il vantaggio piu' immediato e' la possibilita' di accedere ad una fonte di finanziamento alternativa sia al prestito bancario, che all’equity dei soci originali.
Entrambe le risorse, non solo, non sempre sono disponibili nella quantità adeguata, ma neanche si dimostrano gli strumenti (almeno non gli unici) più adeguati al sostegno di un percorso di crescita.
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