Tesi etd-09042017-164938 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BROGIONI, ALESSANDRO
URN
etd-09042017-164938
Titolo
Sull'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro: profili penali del c.d. "caporalato"
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Notaro, Domenico
Parole chiave
- caporalato
- intermediazione illecita
- Sfruttamento del lavoro
Data inizio appello
25/09/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con la presente trattazione si intende offrire una disamina sulla tutela penalistica rispetto al fenomeno dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro, meglio noto come caporalato.
Dopo un breve excursus sociologico e criminologico e sulla normativa costituzionale, internazionale ed europea più rilevante in materia, si passerà ad analizzare come il diritto penale del lavoro abbia affrontato il tema dell’intermediazione e dell’interposizione nei rapporti di lavoro. Dopo una fase iniziale di monopolio pubblico nel collocamento di manodopera (l. 29 aprile 1949, n. 264) e di divieto assoluto di intermediazione ed interposizione nei rapporti di lavoro da parte dei privati (l. 23 ottobre 1960, n. 1369), si è avuta una fase di timida apertura (l. 24 giugno 1997, n. 196 e d.lgs. 23 dicembre 1997, n. 469), culminata con la liberalizzazione del mercato del lavoro ad opera del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 (c.d. “Legge Biagi”). Si vedranno, quindi, quali siano state le risposte penalistiche, dapprima ai divieti di cui sopra, e poi alla violazione della disciplina approntata dalla c.d. “Legge Biagi”.
Non essendo in grado le disposizioni contenute in questi strumenti normativi di reprimere appieno il fenomeno, oggetto della nostra trattazione, analizzeremo come gli interpreti abbiano fatto ricorso alle fattispecie codicistiche dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù (art. 600 c.p.), di maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.) e di estorsione (art. 629 c.p.), con risultati, però, non molto soddisfacenti.
Seguirà poi l’analisi della fattispecie del delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, dapprima nella versione introdotta dal d.l. 13 agosto 2011, n. 138, e poi in quella modificata ad opera della l. 199/2016, n. 199. In particolare, verranno esaminate le criticità che presentava la prima fattispecie e poi si passerà ad una disamina delle modifiche apportate dalla l. 199/2016, mettendo in luce anche eventuali perplessità.
Infine, l’ultimo capitolo sarà dedicato alla tutela dei lavoratori extracomunitari irregolarmente presenti sul territorio dello Stato italiano, che, a causa dello status in cui versano, possono essere facili vittime di sfruttamento lavorativo.
Da ultimo verranno illustrate le conclusioni e indicate possibili vie di intervento.
Dopo un breve excursus sociologico e criminologico e sulla normativa costituzionale, internazionale ed europea più rilevante in materia, si passerà ad analizzare come il diritto penale del lavoro abbia affrontato il tema dell’intermediazione e dell’interposizione nei rapporti di lavoro. Dopo una fase iniziale di monopolio pubblico nel collocamento di manodopera (l. 29 aprile 1949, n. 264) e di divieto assoluto di intermediazione ed interposizione nei rapporti di lavoro da parte dei privati (l. 23 ottobre 1960, n. 1369), si è avuta una fase di timida apertura (l. 24 giugno 1997, n. 196 e d.lgs. 23 dicembre 1997, n. 469), culminata con la liberalizzazione del mercato del lavoro ad opera del d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276 (c.d. “Legge Biagi”). Si vedranno, quindi, quali siano state le risposte penalistiche, dapprima ai divieti di cui sopra, e poi alla violazione della disciplina approntata dalla c.d. “Legge Biagi”.
Non essendo in grado le disposizioni contenute in questi strumenti normativi di reprimere appieno il fenomeno, oggetto della nostra trattazione, analizzeremo come gli interpreti abbiano fatto ricorso alle fattispecie codicistiche dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù (art. 600 c.p.), di maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.) e di estorsione (art. 629 c.p.), con risultati, però, non molto soddisfacenti.
Seguirà poi l’analisi della fattispecie del delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, dapprima nella versione introdotta dal d.l. 13 agosto 2011, n. 138, e poi in quella modificata ad opera della l. 199/2016, n. 199. In particolare, verranno esaminate le criticità che presentava la prima fattispecie e poi si passerà ad una disamina delle modifiche apportate dalla l. 199/2016, mettendo in luce anche eventuali perplessità.
Infine, l’ultimo capitolo sarà dedicato alla tutela dei lavoratori extracomunitari irregolarmente presenti sul territorio dello Stato italiano, che, a causa dello status in cui versano, possono essere facili vittime di sfruttamento lavorativo.
Da ultimo verranno illustrate le conclusioni e indicate possibili vie di intervento.
File
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Frontespizio.pdf | 122.62 Kb |
INDICE_3.pdf | 210.52 Kb |
Tesi_definitiva.pdf | 1.77 Mb |
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