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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09042012-180640


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
QUAGLIA, FRANCESCA MARIA
Indirizzo email
f.quaglia@sssup.it
URN
etd-09042012-180640
Titolo
Ruolo dell'EEG-fMRI nell'iter prechirurgico dei pazienti con crisi epilettiche focali farmacoresistenti
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Cosottini, Mirco
Parole chiave
  • EEG-fMRI
  • icEEG
  • IEDs
  • IZ
  • SOZ
Data inizio appello
25/09/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/09/2052
Riassunto
I pazienti con crisi epilettiche focali farmacoresistenti candidati alla chirurgia sono preliminarmente studiati con tecniche neurofisiologiche e di imaging per identificare l’IZ (Irritative Zone, zona di insorgenza dell’attività intercritica) e la SOZ (Seizure Onset Zone, zona di insorgenza della crisi) e stabilirne la resecabilità. Tali tecniche sono distinte in non invasive, come il video-EEG e la RM, e invasive, come l’EEG intracranico (icEEG). L’icEEG rappresenta la metodica di riferimento per individuare la SOZ, sebbene tale tecnica non sia panesplorante e necessiti di un’attenta pianificazione. L’EEG-fMRI è una metodica di grandi potenzialità per l’individuazione non invasiva della SOZ, sotto forma di cluster (gruppi di voxel contigui) di risposta BOLD associata agli IEDs (Interictal Epileptiform Discharges, attività epilettiforme intercritica) registrati all’EEG durante l’acquisizione dei dati RM funzionali. In letteratura la colocalizzazione dei cluster di risposta BOLD con la SOZ o la IZ è stata valutata confrontando la loro distribuzione spaziale con quella degli IEDs dell’EEG standard di superficie. Gli studi di confronto con l’icEEG sono per ora numericamente limitati.


Obiettivo

Validare la metodica EEG-fMRI mediante un confronto con i risultati dell’icEEG, in pazienti con crisi epilettiche focali farmacoresistenti che hanno intrapreso l’iter chirurgico.


Pazienti e metodi

Di 47 pazienti con crisi epilettiche focali studiati con EEG-fMRI presso il nostro centro, 8 farmacoresistenti hanno intrapreso l’iter chirurgico. Cinque lo hanno completato con icEEG e intervento. L’EEG-fMRI è stato eseguito con cuffia RM-compatibile (32 elettrodi) e acquisizione fMRI continua a 1,5T o a 3T. I dati EEG-fMRI sono stati analizzati con software FSL. La risposta emodinamica correlata agli IEDs è stata indagata a 6,5 s dall’insorgenza dell’IED (picco standard) e a diversi intervalli temporali peri-evento (picchi non standard). Per ogni intervallo temporale sono state ottenute mappe statistiche in cui le risposte BOLD evento-correlate sono visualizzate come cluster di attivazione e deattivazione. Le immagini T1-pesate e i dati funzionali sono stati fusi con immagini RM o TC, acquisite dopo l'impianto degli elettrodi intracranici. Attorno agli elettrodi intracranici registranti la SOZ sono state definite delle regioni di interesse (ROI). La concordanza tra i risultati dell’EEG-fMRI e dell’icEEG è stata definita dall’intersezione tra i cluster di risposta BOLD IEDs-correlata e tali ROI. Per ogni mappa statistica sono state calcolate la specificità e l’accuratezza nell’identificazione della SOZ.


Risultati e discussione

In tutti i pazienti le mappe statistiche ottenute sia all’intervallo standard che non standard hanno mostrato cluster di risposta BOLD intersecanti la SOZ. Le mappe di risposta BOLD IEDs-correlata ottenute al picco standard hanno mostrato una specificità media del 61% (range 50% - 100%) ed una accuratezza media del 69% (range 10% - 100%). Le mappe di risposta BOLD IEDs-correlata ottenute a picchi non standard hanno mostrato una specificità media del 43% (range 9% - 100%) ed una accuratezza media del 63 % (range 11% - 100%). La differenza tra i due gruppi non è risultata statisticamente significativa.


Conclusione

I risultati dell’indagine EEG-fMRI hanno mostrato una buona concordanza con quelli della registrazione icEEG nella localizzazione della SOZ.
Tali dati sono a sostegno dell’utilità dell’EEG-fMRI nell’iter prechirurgico dei pazienti con crisi focali farmacoresistenti, in particolare nel guidare il posizionamento degli elettrodi intracranici, riducendo l’invasività di tale procedura.



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