Tesi etd-09032018-190411 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MELANI, GIOIA
URN
etd-09032018-190411
Titolo
Il diritto del minore all'identità personale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Murgo, Caterina
Parole chiave
- attribuzione dell'identità
- cognome familiare
- cognome materno
Data inizio appello
08/10/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il diritto al nome ed all'identità personale trovano il loro riconoscimento costituzionale nell'articolo 2 che tutela l'identità dell'individuo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.
Nel nostro Paese, infatti, a differenza di molti ordinamenti europei in cui viene meglio assicurata la parità tra i genitori attraverso l'automatica attribuzione ai figli del cognome di entrambi garantendo così una libertà di scelta più ampia, è ancora fortemente contraddistinto dall'applicabilità della regola consuetudinaria, risalente al diritto di famiglia romano, secondo cui ai figli viene automaticamente attribuito il patronimico del padre.
La particolarità di questa norma è che non risulta essere oggetto di esplicita previsione normativa primaria risultando, tuttavia, norma consuetudinaria radicata nella società.
La conseguenza dell’automatica attribuzione del cognome paterno è l’impossibilità per le madri di poter attribuire ai loro figli il proprio cognome al momento della nascita, creando così un’eccessiva disparità tra i coniugi (come affrontato nella sentenza della Corte Costituzionale n. 286 del 2016).
A livello di fonti sovranazionali, la Carta di Nizza sui diritti fondamentali dell’Unione europea vieta ogni forma di discriminazione basata sul sesso nonché l’obbligo di assicurare la parità tra uomo e donna in tutti i campi.
Nel nostro Paese, infatti, a differenza di molti ordinamenti europei in cui viene meglio assicurata la parità tra i genitori attraverso l'automatica attribuzione ai figli del cognome di entrambi garantendo così una libertà di scelta più ampia, è ancora fortemente contraddistinto dall'applicabilità della regola consuetudinaria, risalente al diritto di famiglia romano, secondo cui ai figli viene automaticamente attribuito il patronimico del padre.
La particolarità di questa norma è che non risulta essere oggetto di esplicita previsione normativa primaria risultando, tuttavia, norma consuetudinaria radicata nella società.
La conseguenza dell’automatica attribuzione del cognome paterno è l’impossibilità per le madri di poter attribuire ai loro figli il proprio cognome al momento della nascita, creando così un’eccessiva disparità tra i coniugi (come affrontato nella sentenza della Corte Costituzionale n. 286 del 2016).
A livello di fonti sovranazionali, la Carta di Nizza sui diritti fondamentali dell’Unione europea vieta ogni forma di discriminazione basata sul sesso nonché l’obbligo di assicurare la parità tra uomo e donna in tutti i campi.
File
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MELANIULTIMO.pdf | 2.45 Mb |
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