Tesi etd-09032017-195612 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CATALANO, LEONARDO
URN
etd-09032017-195612
Titolo
IMAGING DEL CARCINOMA LOCALMENTE AVANZATO DELLA MAMMELLA: VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA ALLA CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Neri, Emanuele
Parole chiave
- LABC
- locally advanced breast cancer
Data inizio appello
19/09/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
INTRODUZIONE
La chemioterapia neoadiuvante (NACT, NeoAdjuvant ChemoTherapy), trattamento di prima linea nel carcinoma localmente avanzato della mammella, è finalizzata al trattamento chirurgico conservativo della paziente, oltre che a migliorare la prognosi.
La sovra- o sottostima del residuo tumorale post-NACT può condizionare in modo errato l’iter chirurgico successivo; risulta pertanto fondamentale l’utilizzo di un imaging pre-operatorio affidabile per calcolare il residuo di malattia.
Scopo dello studio è valutare la correlazione tra dimensioni tumorali, calcolate secondo criteri RECIST, del residuo di malattia post-NACT in Risonanza Magnetica (RM), Mammografia ed Ecografia confrontati con l’istologico definitivo, per dimostrare quale sia la metodica più affidabile.
MATERIALI E METODI
È stato valutato retrospettivamente l’imaging mammografico, ecografico ed RM post-NACT di 269 donne di età compresa fra 19 e 80 anni (età media 49,5 ± 11,2) affette da carcinoma mammario localmente avanzato, studiate nel nostro centro dal 2011 al 2016. Per ogni paziente è stato confrontato dimensionalmente il residuo di malattia nell’imaging mammografico, ecografico ed RM con quello dell’esame istologico definitivo.
I dati numerici delle quattro variabili, analizzati con il test di Kolmogorov-Smirnov, non sono risultati distribuiti normalmente, pertanto è stato necessario eseguire analisi statistiche impiegando test non parametrici (test di Wilcoxon ed analisi di correlazione di Spearman).
RISULTATI
Dall’analisi dei dati è emerso che il valore della mediana dell’istologico definitivo è confrontabile esclusivamente con quello ottenuto in RM. Nelle altre due metodiche di imaging utilizzate le differenze appaiono statisticamente significative. Inoltre, la correlazione tra residuo di malattia valutato all’RM e all’esame istologico definitivo risulta statisticamente significativa.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Dall’analisi dei dati emerge che l’unica metodica di imaging che correla con l’istologico definitivo in modo statisticamente significativo è l’RM.
Pertanto, nei centri in cui tale metodica è utilizzabile, questa si propone come unico imaging di scelta nella valutazione del residuo di malattia post-NACT.
La chemioterapia neoadiuvante (NACT, NeoAdjuvant ChemoTherapy), trattamento di prima linea nel carcinoma localmente avanzato della mammella, è finalizzata al trattamento chirurgico conservativo della paziente, oltre che a migliorare la prognosi.
La sovra- o sottostima del residuo tumorale post-NACT può condizionare in modo errato l’iter chirurgico successivo; risulta pertanto fondamentale l’utilizzo di un imaging pre-operatorio affidabile per calcolare il residuo di malattia.
Scopo dello studio è valutare la correlazione tra dimensioni tumorali, calcolate secondo criteri RECIST, del residuo di malattia post-NACT in Risonanza Magnetica (RM), Mammografia ed Ecografia confrontati con l’istologico definitivo, per dimostrare quale sia la metodica più affidabile.
MATERIALI E METODI
È stato valutato retrospettivamente l’imaging mammografico, ecografico ed RM post-NACT di 269 donne di età compresa fra 19 e 80 anni (età media 49,5 ± 11,2) affette da carcinoma mammario localmente avanzato, studiate nel nostro centro dal 2011 al 2016. Per ogni paziente è stato confrontato dimensionalmente il residuo di malattia nell’imaging mammografico, ecografico ed RM con quello dell’esame istologico definitivo.
I dati numerici delle quattro variabili, analizzati con il test di Kolmogorov-Smirnov, non sono risultati distribuiti normalmente, pertanto è stato necessario eseguire analisi statistiche impiegando test non parametrici (test di Wilcoxon ed analisi di correlazione di Spearman).
RISULTATI
Dall’analisi dei dati è emerso che il valore della mediana dell’istologico definitivo è confrontabile esclusivamente con quello ottenuto in RM. Nelle altre due metodiche di imaging utilizzate le differenze appaiono statisticamente significative. Inoltre, la correlazione tra residuo di malattia valutato all’RM e all’esame istologico definitivo risulta statisticamente significativa.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Dall’analisi dei dati emerge che l’unica metodica di imaging che correla con l’istologico definitivo in modo statisticamente significativo è l’RM.
Pertanto, nei centri in cui tale metodica è utilizzabile, questa si propone come unico imaging di scelta nella valutazione del residuo di malattia post-NACT.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi.pdf | 2.66 Mb |
Contatta l’autore |