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Risanare partendo dalla crisi trova le sue ragioni nelle similarità che vi sono tra quest’ultima e il successo, i quali, pur segnando percorsi opposti, evidenziano marcate caratteristiche in comune. Studiare il fenomeno di “crisi aziendale” nelle piccole e medie imprese e comprendere, in senso stretto, la natura e le cause che concorrono alla generazione di questo stato patologico, ha fatto emergere un punto di essenziale importanza per cogliere nel profondo le dinamiche che caratterizzano queste entità: la dimensione. Sempre più spesso, i piccoli e medi imprenditori piuttosto che guardare “fuori”, alla ricerca di condizioni e iniziative che dovrebbero essere messe in atto per favorire e sostenere lo sviluppo, privilegiano la prospettiva interna, scegliendo tutte quelle azioni che sono alla loro portata e che sono facilmente auspicabili e realizzabili. Così facendo, però, si perde il contatto con la realtà: il presupposto della continuità aziendale è il cambiamento. È emersa, dunque, la fragilità “imprenditoriale” delle aziende che, però, non è l’unica causa di questo regresso: infatti l’imprenditorialità deve essere sempre supportata da un’adeguata managerialità.È necessario, in questi casi, aver coscienza dell’involuzione aziendale e avviare celermente dei percorsi di turnaround, sfruttando strumenti di primaria importanza in questi casi, che permettono all’impresa di uscire dalla situazione patologica e dandole la possibilità di rilanciarsi. È in questo contesto che si rende indispensabile il ricorso ad una figura come l’advisor, che possa colmare queste lacune fornendo le competenze e le conoscenze necessarie per una corretta gestione di turnaround per il ritorno all’equilibrio economico.