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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09032015-193604


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MATTIOLI, STEFANO AUGUSTO
URN
etd-09032015-193604
Titolo
Sull'evoluzione commerciale della Street Art
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Prof. Patti, Mattia
correlatore Prof.ssa Capitanio, Antonella
Parole chiave
  • commercio
  • evoluzione
  • street art
Data inizio appello
28/09/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/09/2085
Riassunto
Il 14 febbraio 2008, un’opera di Banksy, Keep it spotless (2007, vernice spray su tela, cm 214 x 305), viene venduta da Sotheby's New York a 1.870.000 $, a sette volte la stima1. Mai prima d’ora uno street artist aveva raggiunto valori così alti. In Italia, opere di Street Art sono presenti nelle collezioni permanenti di musei come il MACRO (Museo d’arte contemporanea) di Roma o il Museo del Novecento di Milano. Il Graffiti Writing, invece, è ormai presente nei manuali di storia dell’arte. Questi due movimenti, appartenenti alla grande famiglia della cosiddetta “Arte Urbana”, termine con la quale si indica ogni tipo di intervento artistico realizzato nel tessuto urbano, sono le correnti artistiche più rappresentative del periodo a cavallo tra i due secoli. Sviluppatisi sul finire del Novecento, Graffiti Writing e Street Art, stanno dominando i primi decenni degli anni Duemila e possono essere considerate le forme artistico-espressive più attuali dell’arte contemporanea. Questa tesi verte sull’analisi storico-artistica dei due movimenti, ripercorrendo la loro storia, le evoluzioni stilistiche e le tecniche, attraverso anche i loro protagonisti e le principali esperienze curatoriali atte allo sviluppo e la diffusione di queste espressioni artistiche. Inizialmente si analizzerà il Writing, movimento controverso e radicale, odiato o amato, che non prevede vie di mezzo. Il Writing è un fenomeno che nasce nelle culture underground, si tratta di un movimento fortemente indipendente e semi-clandestino. Nel corso degli anni sono stati evidenziati diversi nomi per cercare di etichettare o quanto meno inquadrare all’interno di un ambito artistico questo movimento così sfuggente. Il termine “graffiti” è stato menzionato per la prima volta dai giornalisti americani, con un’accezione dispregiativa, in riguardo alle prime tag sparse per la città di New York. Gli storici dell’arte più tradizionali definiscono questa corrente: “Graffitismo”2, termine utilizzato poiché il supporto viene considerato come punto focale del movimento. Infatti: “la materialità artificiale della città costituisce per l’uomo di oggi, altrettanto artificiale, ciò che la pietra naturale ha costituito agli albori della civiltà: una “tabula” su cui esprimersi.
Ed anche l’enigmaticità degli antichi segni somiglia all’enigmaticità di quelli presenti.”3 Il termine risulta accettabile per le prime analisi su questo fenomeno, in riferimento alla scena newyorchese degli anni Ottanta, sebbene si vedrà in seguito come molti artisti attribuiti al Graffitismo, in realtà non hanno nulla a che vedere con i giovani che lavorano sul tessuto urbano. Al giorno d’oggi questo termine risulta ormai riduttivo e leggermente passatista. Associato a “Graffitismo” talvolta è possibile trovare anche l’espressione “Graffiti Art”. Questa definizione risulta ancora meno corretta della prima, poiché gli iniziatori del movimento non erano interessati al mondo dell’arte e decisamente non si ritenevano artisti. Il fenomeno, infatti, è iniziato come forma espressiva di comunicazione e solo successivamente è approdato nella sfera artistica. Meglio allora utilizzare il termine “Writing”, termine scelto dagli stessi protagonisti (i writer appunto) che esplicita la cifra caratteristica del movimento, ossia la scrittura. Il Writing verrà analizzato ripercorrendo le sue origini, approfondendo quindi la scena americana, in particolare quella newyorchese. Nel primo capitolo si ripercorrerà la sua storia, dalle origini negli anni Sessanta, all’assalto dei vagoni della metropolitana negli anni Settanta, fino ad arrivare al riconoscimento da parte del mondo artistico negli anni Ottanta. Verranno in seguito esaminati i principali esponenti di questo movimento. Con l’avvento del nuovo millennio si impongono nello spazio urbano nuove forme artistiche. La Street Art in tutte le sue declinazioni diventa padrona indiscussa delle strade. Il Writing e la Street Art diventano le espressioni artistiche più diffuse in tutto il pianeta: risulta quasi impossibile, infatti, trovare delle città urbanizzate totalmente prive di qualche forma di Arte Urbana. Edifici abbandonati, muri periferici, facciate di palazzi, segnali stradali nell’Arte Urbana, tutto il tessuto cittadino viene considerato come una candida tela su cui dipingere, riuscendo anche nell’intento di trasformare i non-luoghi in luoghi4. Verranno in seguito approfonditi alcuni dei principali sotto-generi della Street Art con i loro rispettivi artisti più rappresentativi: Stencil Art, ossia una delle prime espressioni di Street Art, con il suo pioniere Blek le Rat; Poster Art, tecnica preferita da uno tra i più brillanti street artist degli anni Duemila, ossia Shepard Fairey; poi ancora Sticker Art e le opere di pittura murale a mano libera, con un’attenzione particolare agli italiani Blu e Ericailcane (al primo dei quali è dedicato un approfondimento in chiusura di questa tesi). Dopo aver descritto le peculiarità tecnico-stilistiche e la concezione artistico-culturale su cui si fondano i movimenti del Writing e della Street Art, si analizzerà l’influenza che questi movimenti hanno avuto nel mondo dell’arte, in particolare sull’andamento delle quotazioni di mercato, sulla nascita di gallerie specializzate e sulla tendenza a realizzare mostre e manifestazioni specifiche per lo sviluppo e la diffusione di queste espressioni artistiche. A questo scopo, sarà necessario approfondire la figura di Banksy, uno dei più – se non il più – conosciuti street artist a livello mondiale. Con l’avvento di Bansky e dei suoi trasgressivi interventi, tutti i media hanno iniziato ad interessarsi di Writing e di Street Art: i giornali pubblicano articoli sui due movimenti, nascono siti internet specializzati per la diffusione e per la tutela delle opere di arte urbana e vengono anche realizzati numerosi documentari5. Il Writing e la Street Art si espandono in maniera tale che invadono anche altri settori e altri mercati. Il campo che più viene influenzato dalle culture underground è quello della moda e alcuni street artist decidono così di reinventarsi imprenditori ottenendo successi travolgenti. Ne sono un esempio le esperienze di Obey Clothing e Eckō unltd. L’ultima sezione della tesi sarà dedicata allo sforzo di circostanziare il movimento del Writing e della Street Art in Italia. Nel territorio italiano, come in tutto il mondo, il Writing è il movimento che si sviluppa prima rispetto alla Street Art. Il Writing americano, dopo aver viaggiato in Europa, approda in Italia sul finire degli anni Ottanta e si espande a macchia d’olio in tutte le principali città italiane. Lo stile americano, già contagiato dalle influenze europee, trova in Italia un terreno molto fertile e si evolve in uno stile nazionale del tutto peculiare. Milano, Bologna e Roma sono i centri con più fermento, dove si sviluppano i primi stili ed emergono i primi writer. Dieci anni più tardi si accostano al Writing le prime opere di Street Art e in poco tempo gli street artist nostrani raggiungono le vette della Street Art mondiale, dimostrando uno stile unico, che unisce innovazione e tradizione. Artisti come Lucamaleonte, Orticanoodles, Ozmo e Sten & Lex sono invitati a partecipare nei festival di Arte Urbana più importanti a livello internazionale e sono inseriti nei principali volumi specializzati in Street Art. Negli ultimi anni le amministrazioni locali italiane hanno rivalutato l’importanza dell’Arte Urbana all’interno dell’ambito cittadino e hanno iniziato a incentivare manifestazioni di Writing e Street Art, per la riqualificazione e lo sviluppo di aree urbane. Il Writing e la Street Art sono i movimenti artistici più influenti degli ultimi trent’anni. Hanno influenzato il mondo dell’arte e molte altre sfere del nostro vivere quotidiano. L’obiettivo di questa tesi è proprio quello di dimostrare che possono essere considerati a pieno titolo le correnti artistiche caratterizzanti degli inizi del nuovo millennio.
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