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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09022022-112111


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MIONE VIANELLO, SAMUELE
URN
etd-09022022-112111
Titolo
Le società in house
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Passalacqua, Michela
Parole chiave
  • direttive unione europea n.23-24-25
  • house providing
  • società in house
Data inizio appello
26/09/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2092
Riassunto
Il presente lavoro ha ad oggetto lo studio, in ottica evolutiva, delle società in house.

Nel primo capitolo è stata presa in considerazione la nascita del modello dell’in house come modello di derivazione giurisprudenziale: attraverso l’analisi delle sentenze della Corte di giustizia europea si è arrivati a delineare il modello della società in house come espressione del principio di autorganizzazione delle pubbliche amministrazioni .

E’ stata seguita l’evoluzione giurisprudenziale dalle prime sentenze sino ad arrivare alla sentenza della Corte di Giustizia europea del 6 febbraio 2020.

Il modello nato dall’elaborazione della Corte di Giustizia si presenta come uno dei diversi modi che una pubblica amministrazione può liberamente scegliere di adottare per l’attribuzione di un contratto o la titolarità di un servizio.

Nel secondo capitolo si è passati ad analizzare la nascita e l’evoluzione del modello dell’in house nel nostro ordinamento, attraverso un excursus storico ed un esame dei testi normativi di riferimento e delle principali pronunce della Corte di Cassazione, Corte Costituzionale e Consiglio di Stato.

Sono state lette ( e se ne è dato conto) le relazioni annuali della Corte dei Conti, sezione delle autonomie locali, degli ultimi anni ( 2017-2021) onde verificare l’applicazione in concreto del modello della società in house come modello di autorganizzazione adottato in via preferenziale dagli enti locali, nonostante un certo disfavore con il quale da sempre tale modello è stato visto dal legislatore italiano.

Invero, a differenza di quanto riscontrato a livello europeo, nel nostro ordinamento il modello della società in house è sempre stato disciplinato da una normativa maggiormente restrittiva rispetto a quella europea che in più occasioni ha dato adito a dubbi di legittimità costituzionale e contrasti che sono stati sottoposti al sindacato in via pregiudiziale della Corte di giustizia.

Da ultimo è stata presa in considerazione la normativa sui controlli delle società in house introdotta nel decreto sulla concorrenza che, approvato dal Senato in via definitiva in data 3 agosto 2022, non era ancora stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale al momento della redazione del presente elaborato. Tale previsione pare, ad una prima lettura, inserirsi nell’ottica di ulteriori restrizioni ( mediante controlli più incisivi da parte della Corte dei Conti)

che il legislatore italiano ha previsto nei confronti del modello dell’in house.

Il terzo capitolo è stato interamente dedicato alla struttura delle società in house, all’analisi degli elementi che la legge richiede per la sua valida costituzione e legittima attività, con particolare riferimento al controllo analogo, nelle sue diverse declinazioni ed al criterio della prevalenza. Si è cercato di prendere in considerazione, per confrontarli tra di loro, i diversi orientamenti della dottrina e della giurisprudenza che rendono l’istituto della società in house un modello dai contorni non univoci e dalle diverse sfaccettature.

Invero, la società in house viene definita secondo un primo orientamento come una società di diritto privato, anche se sottoposta ad una disciplina in parte speciale.

Altri la considerano un soggetto giuridico sui generis disciplinato soltanto in via residuale dalle norme del diritto privato societario.

Altri ancora sono giunti addirittura a considerare la società in house come una entità solo apparentemente dotata di effettiva alterità soggettiva rispetto all’ente del quale costituirebbe una pura e semplice articolazione interna e con la quale si incardina una relazione di tipo sostanzialmente interorganico.
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