Tesi etd-09022021-190257 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCCHESI, GIUSEPPE
URN
etd-09022021-190257
Titolo
Le azioni di peacekeeping: il conflict management nella prospettiva del management e dell'organizzazione
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Zarone, Vincenzo
Parole chiave
- conflict management
- peacekeeping
Data inizio appello
04/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/10/2091
Riassunto
La Carta delle Nazioni Unite annovera tra i suoi obiettivi principali il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Tra gli strumenti che questa Organizzazione ha sviluppato nel corso degli anni per raggiungere e garantire questo proposito vi sono le Peacekeeping Operations (PKO), le operazioni per il mantenimento della pace. L’Atto Costitutivo dell’ONU non cita esplicitamente questo tipo di operazioni, le quali si sono evolute a partire dal 1948 in seguito alla mancata applicazione di alcuni articoli della Carta. Secondo questi ultimi, ciascuno Stato membro delle Nazioni Unite avrebbe dovuto “mettere a disposizione del Consiglio di Sicurezza, in conformità ad accordi speciali, le proprie forze armate, l’assistenza e le facilitazioni necessarie per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. Gli accordi relativi alla messa a disposizione di contingenti militari, i quali avrebbero dovuto essere “negoziati al più presto”, non videro mai la luce, né venne mai messo in funzione il Comitato di Stato Maggiore, il quale avrebbe dovuto “coadiuvare e consigliare il Consiglio di Sicurezza relativamente a tutte le questioni militari per la pace e la sicurezza, l’impiego e il comando delle forze poste a sua disposizione, la disciplina degli armamenti e l’eventuale disarmo”. Il mancato impiego degli articoli 43 e seguenti della Carta portò il Consiglio di Sicurezza ad intervenire nelle crisi internazionali ed interne mediante misure di carattere militare e di polizia, in particolare vennero stabilite delle Forze armate, i famosi Caschi Blu, con il compito di operare per il mantenimento della pace mediante le PKOs.
All'interno del primo capitolo si andrà ad analizzare la definizione di peacekeeping e i tre principi fondamentali su cui si regge il raggiungimento del mantenimento della pace. Passando alle sei tipologie di azioni che possono essere intraprese dalle Nazioni Unite, le quali possono comportare problemi di conflict management. Verrà trattato il rapporto tra lavoratori delle Nazioni Unite e lavoratori delle Organizzazioni Non Governative in cui programmazione, organizzazione, definizione dei ruoli possono decidere la realizzazione dell'obiettivo prefissato.
Successivamente, nel capitolo 2, si focalizzerà l'attenzione sul continente africano partendo dagli aspetti normativi della Carta dell'ONU relativi agli accordi regionali. Si tratta di due diverse relazioni intercorse tra Nazioni Unite e Organizzazione Africana rispettivamente dal 1945 a fine anno 90 e quelle relative al XXI secolo. Anche in questa situazione la problematica principale si riferisce alla mancata coordinazione e collaborazione fra i due organi, che in tanti anni di sanguinose guerre civili hanno faticato a porre le basi per la rinascita politica, sociale e soprattutto economica dei paesi africani.
Bagliore di speranza che si intravede grazie ad una maggiore programmazione e controllo in cui le missioni vengono analizzate e affrontate con una maggiore partecipazione degli enti locali, conoscendo in maniera non superficiale le dinamiche che colpiscono da molti anni il continente.
Il capitolo 3 vertirà sul ruolo che il nostro paese svolge all'interno dell'ONU, essendo esso di grande impatto per l'intera organizzazione in svariati ambiti organizzativi, logistici e di personale italiano impiegato dell'intero globo.
Nel capitolo 4 invece, verrà espletata la struttura, gestione, suddivisone forze armate italiane e le operazioni interforze. Operazioni che coinvolgono il complesso delle truppe a disposizione del nostro paese, le quali al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati necessitano di una complessa cooperazione e coordinazione. Anche in questa situazione i problemi di conflict management possono manifestarsi in qualsiasi momento compromettendo la complessità delle operazioni svolte.
L’epilogo dell’elaborato conterrà le conclusioni finali, cercando di tracciare le somme dell’operato di tutte le forze coinvolte nell’obiettivo del mantenimento della pace e i connessi problemi di conflict management. Tutto questo rapportato al soggetto e all’area in cui si opera, nell’intento di trovare un filo comune per la crescita politica, economica e sociale degli interi abitanti di questo mondo.
All'interno del primo capitolo si andrà ad analizzare la definizione di peacekeeping e i tre principi fondamentali su cui si regge il raggiungimento del mantenimento della pace. Passando alle sei tipologie di azioni che possono essere intraprese dalle Nazioni Unite, le quali possono comportare problemi di conflict management. Verrà trattato il rapporto tra lavoratori delle Nazioni Unite e lavoratori delle Organizzazioni Non Governative in cui programmazione, organizzazione, definizione dei ruoli possono decidere la realizzazione dell'obiettivo prefissato.
Successivamente, nel capitolo 2, si focalizzerà l'attenzione sul continente africano partendo dagli aspetti normativi della Carta dell'ONU relativi agli accordi regionali. Si tratta di due diverse relazioni intercorse tra Nazioni Unite e Organizzazione Africana rispettivamente dal 1945 a fine anno 90 e quelle relative al XXI secolo. Anche in questa situazione la problematica principale si riferisce alla mancata coordinazione e collaborazione fra i due organi, che in tanti anni di sanguinose guerre civili hanno faticato a porre le basi per la rinascita politica, sociale e soprattutto economica dei paesi africani.
Bagliore di speranza che si intravede grazie ad una maggiore programmazione e controllo in cui le missioni vengono analizzate e affrontate con una maggiore partecipazione degli enti locali, conoscendo in maniera non superficiale le dinamiche che colpiscono da molti anni il continente.
Il capitolo 3 vertirà sul ruolo che il nostro paese svolge all'interno dell'ONU, essendo esso di grande impatto per l'intera organizzazione in svariati ambiti organizzativi, logistici e di personale italiano impiegato dell'intero globo.
Nel capitolo 4 invece, verrà espletata la struttura, gestione, suddivisone forze armate italiane e le operazioni interforze. Operazioni che coinvolgono il complesso delle truppe a disposizione del nostro paese, le quali al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati necessitano di una complessa cooperazione e coordinazione. Anche in questa situazione i problemi di conflict management possono manifestarsi in qualsiasi momento compromettendo la complessità delle operazioni svolte.
L’epilogo dell’elaborato conterrà le conclusioni finali, cercando di tracciare le somme dell’operato di tutte le forze coinvolte nell’obiettivo del mantenimento della pace e i connessi problemi di conflict management. Tutto questo rapportato al soggetto e all’area in cui si opera, nell’intento di trovare un filo comune per la crescita politica, economica e sociale degli interi abitanti di questo mondo.
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