Tesi etd-09022019-095729 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAVALLARO, ANTONIO
URN
etd-09022019-095729
Titolo
Portus Pisanus e retroterra: evoluzione tardo olocenica sulla base di studi geo-storico-archeologici
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Sarti, Giovanni
correlatore Dott. Da Prato, Simone
correlatore Dott. Da Prato, Simone
Parole chiave
- geoarcheologia
- Portus Pisanus
Data inizio appello
20/09/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/09/2089
Riassunto
Il presente lavoro ha focalizzato l’attenzione su una zona estesa circa 50 km 2 compresa tra gli alti morfologici di Coltano, le Colline Livornesi e la linea di riva attuale. Il progetto nasce dalle cinque campagne di scavo eseguite tra il 2004 e il 2009 dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici della Toscana e dall’Universita di Pisa, durante le quali sono stati rinvenuti porzioni di edifici e antichi reperti datati tra il VI secolo a.C. e il VI secolo d.C. La scoperta del fondo di un bacino portuale, di un magazzino e di una necropoli di epoca romana ha consentito di interpretare gli edifici in questione come un complesso di infrastrutture collegate al funzionamento del Portus Pisanus, un porto di epoca imperiale fondamentale nelle attività commerciali e belliche di tutto l’ager Pisanus.
L’area oggetto del presente studio ha visto la realizzazione di numerosi sondaggi da inquadrare nell’espansione urbanistica della zona Nord della città di Livorno: nonostante tutto, le informazioni litostratigrafiche sono poco dettagliate e sebbene la comunità scientifica abbia condotto indagini litostratigrafiche, biostratigrafiche e palinologiche, i dati che ne derivano non sono rappresentativi di
un ampio areale.
Per queste due ragioni principali, nell’area di studio è stata condotta una campagna di trivellate a mano di profondità massima di 2,5 metri incentrate sulla pianura alluvionale olocenica e un sondaggio di circa 7 metri di profondità realizzato in località Stagno; la metodologia adoperata ha previsto sia la realizzazione di sezioni a grande scala, con passo di campionamento di circa 500 metri, sia la realizzazione di sezioni di dettaglio, con passo di campionamento di circa 20 metri.
Il lavoro si è articolato in tre fasi: la prima, incentrata sulla raccolta dati in campagna; la seconda, focalizzata sull’analisi alla mesoscala dei sondaggi con descrizione delle principali differenze litostratigrafiche; la terza, basata sull’elaborazione dati presso il laboratorio di GIS, Cartografia e Telerilevamento del CNR di Pisa. Quest’ultima fase ha previsto l’integrazione dei dati raccolti in campagna con altri provenienti da differenti banche dati; inoltre tramite il software Aquaveo GMS
sono state effettuate delle sezioni stratigrafiche che hanno permesso di ricostruire un quadro coerente dell’evoluzione stratigrafico-deposizionale del primo sottosuolo.
L’approccio multidisciplinare utilizzato in questo lavoro ha previsto l’integrazione tra dati storico-archeologici (opere letterarie, ritrovamenti archeologici, vecchie rappresentazioni della zona oggetto di studio) e dati della sottosuperficie, ricavati dall’ analisi dei sondaggi qualitativamente più soddisfacenti.
In conclusione sono state redatte delle carte paleogeografiche che rappresentano l’evoluzione tardo olocenica della zona di studio, mettendo in evidenza come il fattore naturale sia stato determinante nell’ascesa e il declino di Portus Pisanus.
L’area oggetto del presente studio ha visto la realizzazione di numerosi sondaggi da inquadrare nell’espansione urbanistica della zona Nord della città di Livorno: nonostante tutto, le informazioni litostratigrafiche sono poco dettagliate e sebbene la comunità scientifica abbia condotto indagini litostratigrafiche, biostratigrafiche e palinologiche, i dati che ne derivano non sono rappresentativi di
un ampio areale.
Per queste due ragioni principali, nell’area di studio è stata condotta una campagna di trivellate a mano di profondità massima di 2,5 metri incentrate sulla pianura alluvionale olocenica e un sondaggio di circa 7 metri di profondità realizzato in località Stagno; la metodologia adoperata ha previsto sia la realizzazione di sezioni a grande scala, con passo di campionamento di circa 500 metri, sia la realizzazione di sezioni di dettaglio, con passo di campionamento di circa 20 metri.
Il lavoro si è articolato in tre fasi: la prima, incentrata sulla raccolta dati in campagna; la seconda, focalizzata sull’analisi alla mesoscala dei sondaggi con descrizione delle principali differenze litostratigrafiche; la terza, basata sull’elaborazione dati presso il laboratorio di GIS, Cartografia e Telerilevamento del CNR di Pisa. Quest’ultima fase ha previsto l’integrazione dei dati raccolti in campagna con altri provenienti da differenti banche dati; inoltre tramite il software Aquaveo GMS
sono state effettuate delle sezioni stratigrafiche che hanno permesso di ricostruire un quadro coerente dell’evoluzione stratigrafico-deposizionale del primo sottosuolo.
L’approccio multidisciplinare utilizzato in questo lavoro ha previsto l’integrazione tra dati storico-archeologici (opere letterarie, ritrovamenti archeologici, vecchie rappresentazioni della zona oggetto di studio) e dati della sottosuperficie, ricavati dall’ analisi dei sondaggi qualitativamente più soddisfacenti.
In conclusione sono state redatte delle carte paleogeografiche che rappresentano l’evoluzione tardo olocenica della zona di studio, mettendo in evidenza come il fattore naturale sia stato determinante nell’ascesa e il declino di Portus Pisanus.
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