Tesi etd-09022016-112601 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAPPERIER, MATTIA
URN
etd-09022016-112601
Titolo
Luigi Russolo incisore e pittore / Il percorso artistico dagli esordi alla lettera-manifesto L'arte dei rumori
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Patti, Mattia
Parole chiave
- acquaforte
- divisionismo
- futurismo
- incisione
- monografia
- pittura a olio
- Russolo
Data inizio appello
26/09/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2086
Riassunto
La ricerca si concentra pressoché esclusivamente sulla prima attività grafica e pittorica di Luigi Russolo in un periodo ben circoscritto nel tempo che va dalle prime prove di acquaforte sino agli ultimi dipinti futuristi realizzati prima di dare l’avvio alle sperimentazioni sulla musica e sul rumore.
Nonostante i frequenti riferimenti alle attività svolte da Russolo in qualità di musicista, inventore, pittore e saggista, intraprese negli anni successivi al periodo preso in esame, si è scelto di dare per la prima volta risalto all’intera fase inerente alla sua formazione artistica avvenuta nella Milano di inizio Novecento.
In tale città Russolo soggiornò stabilmente dal suo trasferimento da Portogruaro, città che gli ha dato i natali, alle prime esposizioni avvenute nel 1909 e per tutti gli anni in cui abbracciò il futurismo.
Si è cercato in questa sede di stabilire quali furono i contatti che si procurò in tale lasso di tempo e le influenze che ebbe da associazioni culturali e artistiche. Inoltre si è dato spazio alle possibili suggestioni derivate dalla lettura di riviste e testi che certamente l’artista conobbe, come è stato possibile apprendere da un elenco inedito custodito presso l’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto comprendente tutti i volumi da lui posseduti (gran parte dei quali sono stati rintracciati e attualmente custoditi presso la Biblioteca Comunale di Laveno Mombello).
La ricerca intende, appunto, prendere in considerazione anche la multiforme cultura visiva e teorica maturata dall’artista nel corso degli anni, a partire dai primi studi avvenuti presso il Seminario di Portogruaro, passando per quelli artistici maturati con la frequentazione della Famiglia Artistica e dell’Accademia di Brera e includendo quelli compiuti autonomamente, così come si evince dalla documentazione, comprendenti i classici della pittura, le guide e cataloghi di musei, una vasta gamma di letteratura classica e contemporanea, alcuni manuali tecnici e scientifici, oltre a una nutrita schiera di testi dedicati l’occulto.
Soffermandoci inoltre sui lavori svolti da Russolo nell’arco degli stessi anni, si è cercato di stabilire quanto la sua formazione (poliedrica e per certi versi atipica per un pittore) abbia inciso sulle opere portate a compimento nel periodo prescelto.
Sulla base della documentazione reperita presso l’Archivio del ‘900 e di alcuni fondi privati si è poi tentata una rilettura dell’intero corpus delle acqueforti, ridefinendone in parte la cronologia, distinguendo le varie stampe che furono tirate (anche in seguito alla morte di Russolo), suggerendo dei possibili spunti iconografici e includendo per la maggior parte delle incisioni un commento tecnico finora mai tentato. Ciò è stato possibile anche grazie alle indicazioni fornite dall’erede dello stampatore che realizzò almeno due tirature delle acqueforti di Russolo, grazie allo studio delle lastre calcografiche custodite presso la Biblioteca Civica Nicolò Bettoni di Portogruaro e in virtù dell’osservazione diretta delle incisioni attualmente custodite presso musei e collezioni private.
La terza parte della tesi è poi dedicata alla pittura di Russolo comprendente le prime prove a impasto, la breve stagione di oli in cui egli sperimentò la tecnica a colore diviso e infine la pittura futurista, a cui si dedicò con una certa continuità sino alla firma della celeberrima lettera-manifesto L’Arte dei rumori, datata 11 marzo 1913, indirizzata al compositore Francesco Balilla Pratella e assunta in questa sede come una significativa cesura tra la prima produzione artistica di Russolo e la seconda.
I cataloghi delle mostre, la stampa del tempo che ha recensito tali esposizioni, le ultime indagini condotte sulle singole opere, la nutrita bibliografia sul futurismo, i documenti d’archivio e la visione diretta dell’intero corpus di incisioni e di gran parte degli oli hanno permesso di indagare in modo nuovo l’apporto che Russolo seppe dare alla storia dell’arte italiana.
Sebbene la musica abbia ricoperto un ruolo essenziale nella vita di Russolo e nonostante le si dia spazio all’interno della tesi (soprattutto in funzione di alcune opere), il presente studio intende focalizzarsi piuttosto sulla carriera avviata dall’artista nel corso del primo decennio del Novecento come incisore e pittore, ben prima di quella intrapresa in ambito musicale che lo porterà ad essere considerato uno dei progenitori della musica concreta.
La tesi ha pertanto l'intenzione di investigare in modo inedito gli esordi di Russolo, le prime prove – non sempre portate a compimento – e anche e soprattutto gli esiti assolutamente ragguardevoli, raggiunti nel corso degli anni con l’affinamento della tecnica, cui – forse – la critica sino ad oggi non ha ancora assegnato la rilevanza che sarebbe loro dovuta.
Nonostante i frequenti riferimenti alle attività svolte da Russolo in qualità di musicista, inventore, pittore e saggista, intraprese negli anni successivi al periodo preso in esame, si è scelto di dare per la prima volta risalto all’intera fase inerente alla sua formazione artistica avvenuta nella Milano di inizio Novecento.
In tale città Russolo soggiornò stabilmente dal suo trasferimento da Portogruaro, città che gli ha dato i natali, alle prime esposizioni avvenute nel 1909 e per tutti gli anni in cui abbracciò il futurismo.
Si è cercato in questa sede di stabilire quali furono i contatti che si procurò in tale lasso di tempo e le influenze che ebbe da associazioni culturali e artistiche. Inoltre si è dato spazio alle possibili suggestioni derivate dalla lettura di riviste e testi che certamente l’artista conobbe, come è stato possibile apprendere da un elenco inedito custodito presso l’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto comprendente tutti i volumi da lui posseduti (gran parte dei quali sono stati rintracciati e attualmente custoditi presso la Biblioteca Comunale di Laveno Mombello).
La ricerca intende, appunto, prendere in considerazione anche la multiforme cultura visiva e teorica maturata dall’artista nel corso degli anni, a partire dai primi studi avvenuti presso il Seminario di Portogruaro, passando per quelli artistici maturati con la frequentazione della Famiglia Artistica e dell’Accademia di Brera e includendo quelli compiuti autonomamente, così come si evince dalla documentazione, comprendenti i classici della pittura, le guide e cataloghi di musei, una vasta gamma di letteratura classica e contemporanea, alcuni manuali tecnici e scientifici, oltre a una nutrita schiera di testi dedicati l’occulto.
Soffermandoci inoltre sui lavori svolti da Russolo nell’arco degli stessi anni, si è cercato di stabilire quanto la sua formazione (poliedrica e per certi versi atipica per un pittore) abbia inciso sulle opere portate a compimento nel periodo prescelto.
Sulla base della documentazione reperita presso l’Archivio del ‘900 e di alcuni fondi privati si è poi tentata una rilettura dell’intero corpus delle acqueforti, ridefinendone in parte la cronologia, distinguendo le varie stampe che furono tirate (anche in seguito alla morte di Russolo), suggerendo dei possibili spunti iconografici e includendo per la maggior parte delle incisioni un commento tecnico finora mai tentato. Ciò è stato possibile anche grazie alle indicazioni fornite dall’erede dello stampatore che realizzò almeno due tirature delle acqueforti di Russolo, grazie allo studio delle lastre calcografiche custodite presso la Biblioteca Civica Nicolò Bettoni di Portogruaro e in virtù dell’osservazione diretta delle incisioni attualmente custodite presso musei e collezioni private.
La terza parte della tesi è poi dedicata alla pittura di Russolo comprendente le prime prove a impasto, la breve stagione di oli in cui egli sperimentò la tecnica a colore diviso e infine la pittura futurista, a cui si dedicò con una certa continuità sino alla firma della celeberrima lettera-manifesto L’Arte dei rumori, datata 11 marzo 1913, indirizzata al compositore Francesco Balilla Pratella e assunta in questa sede come una significativa cesura tra la prima produzione artistica di Russolo e la seconda.
I cataloghi delle mostre, la stampa del tempo che ha recensito tali esposizioni, le ultime indagini condotte sulle singole opere, la nutrita bibliografia sul futurismo, i documenti d’archivio e la visione diretta dell’intero corpus di incisioni e di gran parte degli oli hanno permesso di indagare in modo nuovo l’apporto che Russolo seppe dare alla storia dell’arte italiana.
Sebbene la musica abbia ricoperto un ruolo essenziale nella vita di Russolo e nonostante le si dia spazio all’interno della tesi (soprattutto in funzione di alcune opere), il presente studio intende focalizzarsi piuttosto sulla carriera avviata dall’artista nel corso del primo decennio del Novecento come incisore e pittore, ben prima di quella intrapresa in ambito musicale che lo porterà ad essere considerato uno dei progenitori della musica concreta.
La tesi ha pertanto l'intenzione di investigare in modo inedito gli esordi di Russolo, le prime prove – non sempre portate a compimento – e anche e soprattutto gli esiti assolutamente ragguardevoli, raggiunti nel corso degli anni con l’affinamento della tecnica, cui – forse – la critica sino ad oggi non ha ancora assegnato la rilevanza che sarebbe loro dovuta.
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