Tesi etd-09022015-144855 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DEDALO, CLAUDIA
URN
etd-09022015-144855
Titolo
le fratture nel bambino maltrattato
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Domenici, Ranieri
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
22/09/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
I bambini maltrattati e trascurati costituiscono un problema di salute pubblica in età evolutiva di enorme importanza.
Sebbene, negli ultimi 100 anni, l’incidenza di maltrattamento e trascuratezza sembra essere aumentata, si deve anche tenere presente che la qualità e il numero delle descrizioni sono migliorate anche grazie alle approvazioni di leggi che rendono obbligatoria la denuncia dei casi sospetti.
Quando si fa riferimento al bambino maltrattato si parla di “sindrome del bambino battuto” o più comunemente di “abuso all’infanzia” perché questo si caratterizza per un insieme di segni e sintomi che vanno sempre indagati dal medico.
Per questo motivo l’indagine diagnostica deve partire da un’anamnesi accurata che deve indagare la natura dell’evento traumatico seguita da un accurato esame obiettivo che, oltre a verificare l’eventuale presenza di ecchimosi, ustioni, edemi ed escoriazioni, deve valutare l’atteggiamento del bambino.
A questo punto, il medico stabilirà la necessità di condurre ulteriori indagini basate sull’utilizzo di mezzi strumentali: ecografia, RX, TC, RM e, a volte, scintigrafia. Queste indagini hanno particolare importanza nell’ambito delle fratture.
La maggior parte di queste fratture si verificano in bambini minori dei 3 anni di età o, per lo meno, in questa fase della crescita sono più indicative di abuso in quanto il bambino non ha ancora avuto uno sviluppo psicomotorio tale che gli consenta di sostenere attività che potrebbero causare lesioni ossee.
In letteratura c’è un’unanimità nel considerare le fratture scheletriche sospette per abuso in relazione ai seguenti parametri: l’età del bambino, l’incongruenza tra la presentazione clinica e la storia anamnestica, fratture in stadi diversi di riparazione, ritardo nel presentarsi dal medico per le cure e presenza di altri segni fisici compatibili con maltrattamento.
Sebbene, negli ultimi 100 anni, l’incidenza di maltrattamento e trascuratezza sembra essere aumentata, si deve anche tenere presente che la qualità e il numero delle descrizioni sono migliorate anche grazie alle approvazioni di leggi che rendono obbligatoria la denuncia dei casi sospetti.
Quando si fa riferimento al bambino maltrattato si parla di “sindrome del bambino battuto” o più comunemente di “abuso all’infanzia” perché questo si caratterizza per un insieme di segni e sintomi che vanno sempre indagati dal medico.
Per questo motivo l’indagine diagnostica deve partire da un’anamnesi accurata che deve indagare la natura dell’evento traumatico seguita da un accurato esame obiettivo che, oltre a verificare l’eventuale presenza di ecchimosi, ustioni, edemi ed escoriazioni, deve valutare l’atteggiamento del bambino.
A questo punto, il medico stabilirà la necessità di condurre ulteriori indagini basate sull’utilizzo di mezzi strumentali: ecografia, RX, TC, RM e, a volte, scintigrafia. Queste indagini hanno particolare importanza nell’ambito delle fratture.
La maggior parte di queste fratture si verificano in bambini minori dei 3 anni di età o, per lo meno, in questa fase della crescita sono più indicative di abuso in quanto il bambino non ha ancora avuto uno sviluppo psicomotorio tale che gli consenta di sostenere attività che potrebbero causare lesioni ossee.
In letteratura c’è un’unanimità nel considerare le fratture scheletriche sospette per abuso in relazione ai seguenti parametri: l’età del bambino, l’incongruenza tra la presentazione clinica e la storia anamnestica, fratture in stadi diversi di riparazione, ritardo nel presentarsi dal medico per le cure e presenza di altri segni fisici compatibili con maltrattamento.
File
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tesi_dedalo_pdf.pdf | 2.79 Mb |
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