Tesi etd-09022015-105443 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VOLPI, SILVIA
URN
etd-09022015-105443
Titolo
Orientamento migratorio nei Charadriformes: esperimenti di cue-conflict su Calidris ferruginea e Calidris alpina
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Prof. Giunchi, Dimitri
Parole chiave
- bussola magnetica
- Charadriiformes
- cue-conflict
- luce polarizzata
- orientamento migratorio
Data inizio appello
21/09/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Per migrare gli uccelli devono poter determinare in maniera corretta la direzione di volo; per questo sfruttano delle bussole biologiche per assumere e mantenere una determinata direzione nello spazio. Per questo scopo gli uccelli sono in grado di avvalersi di diversi stimoli di orientamento, tra cui il campo geomagnetico, il pattern stellare, il sole e l'associato pattern di luce polarizzata.
La ridondanza di stimoli, tuttavia, può rappresentare un problema per un uccello in migrazione, in quanto le informazioni direzionali potrebbero non concordare. Si ritiene che sia dunque necessario che gli animali integrino in qualche modo i diversi stimoli. Tuttavia poco si conosce riguardo a come questi stimoli vengano calibrati in un'informazione direzionale uniforme e la loro gerarchia rimane controversa.
Per comprendere quale bussola venga scelta come riferimento primario e se questa scelta sia seguita da una ricalibrazione delle altre bussole, le relazioni tra diversi stimoli orientanti vengono indagati mediante esperimenti di conflitto (cue-conflict experiments) in cui i soggetti sperimentali sono esposti a informazioni direzionali, provenienti da stimoli visivi e stimoli magnetici, tra loro non coerenti.
Esperimenti di questi tipi sono stati condotti soprattutto su esemplari di varie specie dell'ordine dei Passeriformi ed hanno prodotto risultanti discordanti, tutt’ora oggetto di dibattito.
Lo scopo del presente lavoro di tesi è stato quello di indagare i rapporti gerarchici tra stimoli visivi e magnetici nell'orientamento di un’altra famiglia di Uccelli, i Caradriformi, attraverso esperimenti di conflitto, realizzati durante la migrazione pre- e post-riproduttiva.
Come modello sperimentale sono state utilizzate due specie target: il piovanello comune (Calidris ferruginea) e il piovanello pancianera (Calidris alpina).
I soggetti sperimentali sono stati catturati nelle zone umide del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, durante la migrazione primaverile (piovanello comune) e autunnale (piovanello pancianera).
Dopo la cattura gli animali sono stati trasportati nel laboratorio di Arnino dell’Università di Pisa, dove sono stati condotti gli esperimenti di conflitto. Il protocollo sperimentale prevedeva quattro fasi, svolte al tramonto. Nella prima fase i soggetti sono stati saggiati in assenza di stimoli visivi tramite imbuti di Emlen modificati attraverso l'installazione di telecamere infrarosse capaci di registrare i movimenti degli animali all'interno degli imbuti. In seguito, gli animali che hanno mostrato una chiara preferenza direzionale, sono stati esposti al conflitto tra le informazioni fornite dal pattern di luce polarizzata e quelle fornite dal campo magnetico, attraverso una rotazione di ±90° della Banda di Massima Polarizzazione. L’esposizione al conflitto è stata ripetuta due sere consecutive con lo scopo di rafforzare lo stimolo. Infine i soggetti sono stati saggiati nelle stesse condizioni del primo test in modo da poter valutare la coerenza delle scelte direzionali esibite prima e dopo l’esposizione al conflitto.
La ridondanza di stimoli, tuttavia, può rappresentare un problema per un uccello in migrazione, in quanto le informazioni direzionali potrebbero non concordare. Si ritiene che sia dunque necessario che gli animali integrino in qualche modo i diversi stimoli. Tuttavia poco si conosce riguardo a come questi stimoli vengano calibrati in un'informazione direzionale uniforme e la loro gerarchia rimane controversa.
Per comprendere quale bussola venga scelta come riferimento primario e se questa scelta sia seguita da una ricalibrazione delle altre bussole, le relazioni tra diversi stimoli orientanti vengono indagati mediante esperimenti di conflitto (cue-conflict experiments) in cui i soggetti sperimentali sono esposti a informazioni direzionali, provenienti da stimoli visivi e stimoli magnetici, tra loro non coerenti.
Esperimenti di questi tipi sono stati condotti soprattutto su esemplari di varie specie dell'ordine dei Passeriformi ed hanno prodotto risultanti discordanti, tutt’ora oggetto di dibattito.
Lo scopo del presente lavoro di tesi è stato quello di indagare i rapporti gerarchici tra stimoli visivi e magnetici nell'orientamento di un’altra famiglia di Uccelli, i Caradriformi, attraverso esperimenti di conflitto, realizzati durante la migrazione pre- e post-riproduttiva.
Come modello sperimentale sono state utilizzate due specie target: il piovanello comune (Calidris ferruginea) e il piovanello pancianera (Calidris alpina).
I soggetti sperimentali sono stati catturati nelle zone umide del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, durante la migrazione primaverile (piovanello comune) e autunnale (piovanello pancianera).
Dopo la cattura gli animali sono stati trasportati nel laboratorio di Arnino dell’Università di Pisa, dove sono stati condotti gli esperimenti di conflitto. Il protocollo sperimentale prevedeva quattro fasi, svolte al tramonto. Nella prima fase i soggetti sono stati saggiati in assenza di stimoli visivi tramite imbuti di Emlen modificati attraverso l'installazione di telecamere infrarosse capaci di registrare i movimenti degli animali all'interno degli imbuti. In seguito, gli animali che hanno mostrato una chiara preferenza direzionale, sono stati esposti al conflitto tra le informazioni fornite dal pattern di luce polarizzata e quelle fornite dal campo magnetico, attraverso una rotazione di ±90° della Banda di Massima Polarizzazione. L’esposizione al conflitto è stata ripetuta due sere consecutive con lo scopo di rafforzare lo stimolo. Infine i soggetti sono stati saggiati nelle stesse condizioni del primo test in modo da poter valutare la coerenza delle scelte direzionali esibite prima e dopo l’esposizione al conflitto.
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