logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09012021-195757


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DAVINI, GIULIA
URN
etd-09012021-195757
Titolo
Imaging con biofluorescenza nelle ulcere cutanee croniche.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Prof. Romanelli, Marco
Parole chiave
  • carica batterica
  • nuove tecnologie
  • studio sperimentale
  • ulcere croniche
Data inizio appello
21/09/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'infezione è uno dei fattori coinvolti nell'infiammazione delle ferite croniche, e dipende dalla difesa dell'ospite e dalla virulenza dei batteri. La detenzione con prodotti antisettici, lo sbrigliamento e l'utilizzo di vari tipi di medicazioni come all'argento, medicazioni a captazione batterica, medicazioni allo iodio, al miele, olio iperossidato e medicazioni al poliesametilene biguanide sono stati usati localmente per ridurre la carica batterica. Un altro approccio funzionale per combattere l'infezione delle ferite è il bendaggio all'ossido di zinco (Unna Boot)che ha mostrato un effetto importante per l'autodebridemen, per la formazione di collagene e per l'azione antibatterica.
Lo zinco è più efficace contro i batteri Gram positivi ma inibisce anche i batteri negativi e vari batteri aerobi e anaerobi. Il tampone e la biopsia microbiologica sono utilizzati come gold standard per la valutazione qualitativa e quantitativa dei batteri.
MolecuLight i:X è un dispositivo portatile che permette una valutazione dell'area della ferita e dei batteri della superficie della ferita (>104 CFU/g) in modo non invasivo e in tempo reale. MolecuLight i:X valuta la fluorescenza emessa dai batteri e da diversi tipi di tessuto. Lo Pseudomonas e altri gram negativi emettono una fluorescenza ciano e lo Staphylococcus aureus e i batteri gram positivi emettono una fluorescenza rossa.
Lo scopo del nostro studio era di valutare con MolecuLight i:X la riduzione della carica batterica in 3 diversi gruppi di trattamento locale differente composti ciascuno da 10 pazienti.
File