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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09012010-112109


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
ALPINA, TOMMASO
URN
etd-09012010-112109
Titolo
Il "De anima" di Avicenna tra eredità aristotelica e mediazione tardo-antica. La sintesi avicenniana delle nozioni di sostanza e perfezione
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Fioravanti, Gianfranco
correlatore Prof. Bertolacci, Amos
Parole chiave
  • anima
  • Aristotele
  • Avicenna
  • Filopono
  • perfezione
  • sostanza
  • Temistio
Data inizio appello
20/09/2010
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
20/09/2050
Riassunto
La tesi è suddivisa in due parti.
La prima, «dottrinale», si articola in sei capitoli. Il primo, "La definizione aristotelica dell’anima", ripercorre il contenuto dei primi tre capitoli del secondo libro del "De anima" di Aristotele, discutendo alcune imprescindibili voci bibliografiche a proposito di quegli aspetti della psicologia aristotelica connessi con le finalità del presente studio, ossia la definizione dell’anima, il suo statuto ontologico, il paradigma ilemorfico con cui viene spiegata l’unità delle sostanze sensibili, e le relazioni che sussistono tra le diverse anime.
Il secondo capitolo, "Il De anima di Avicenna. Tavola dei Contenuti", propone invece, in forma sintetica, la struttura delle argomentazioni in cui si articola il primo trattato del "De anima" di Avicenna, offrendo inoltre un bilancio complessivo della letteratura critica esistente.
Il terzo capitolo, "Avicenna e Aristotele a confronto", costituisce il primo fuoco di questa indagine. In esso, infatti, il modo in cui Avicenna affronta e risolve talune questioni di natura psicologica, in particolare la definizione dell’anima, la determinazione della sua natura e il suo rapporto con il corpo, viene messo in relazione con il «prototipo» aristotelico di cui mantiene lo scheletro generale, nonostante proponga una strutturazione abbastanza originale della materia.
I capitoli quarto, "Temistio. Parafraste del De anima di Aristotele", e quinto, "Giovanni Filopono commentatore del De anima di Aristotele", introducono il tema della mediazione tardo-antica nella ricezione araba del trattato aristotelico. Nello specifico, vengono analizzate due modalità esegetiche diverse che, a diverso titolo, hanno influito nella ricostruzione avicenniana della dottrina aristotelica dell’anima. La prima è quella di Temistio, parafraste costantinopolitano di formazione aristotelica, mentre la seconda di Giovanni Filopono, commentatore neoplatonico ed esponente di spicco della scuola filosofica di Alessandria.
Il sesto ed ultimo capitolo, "Temistio e Filopono, Mediatori della Ricezione Avicenniana di Aristotele", costituisce l’altro fuoco del presente lavoro. Il capitolo è suddiviso in due parti: nella prima vengono evidenziati i punti di contatto, di natura sia dottrinale sia testuale, tra le esegesi proposte da Temistio e Filopono, e le scelte interpretative operate da Avicenna. La seconda parte, invece, illustra le direzioni in cui è possibile sviluppare e ampliare questa ricerca.
La seconda parte di questo studio è costituita da tre appendici «testuali». L’appendice [A] contiene la prima traduzione in lingua italiana del primo trattato del "De anima" di Avicenna, corredata di note esplicative. Essa rappresenta la prima versione di questa traduzione ed è, perciò, passibile di un ulteriore lavoro di limatura. L’appendice [B] contiene, invece, la traduzione italiana della parafrasi temistiana ai primi tre capitoli del "De anima" di Aristotele. Infine, l’appendice [C] contiene la prima traduzione in lingua italiana del commento lemmatico di Giovanni Filopono ai primi tre capitoli del "De anima" aristotelico. Anche in questo caso si tratta della prima versione di questa traduzione e pertanto potrà, in qualche punto, essere suscettibile di eventuali miglioramenti.
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