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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08312016-123353


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GIANNECCHINI, FRANCESCO
URN
etd-08312016-123353
Titolo
Valutazione della lunghezza del segmento intra-addominale dello sfintere esofageo inferiore come parametro predittivo per la diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo: studio prospettico con manometria esofagea ad alta risoluzione.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
correlatore Dott. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
  • diagnosi di malattia
  • malattia
  • malattia da reflusso gastroesofageo
  • manometria esofagea ad alta risoluzione
  • sfintere esofageo inferiore
Data inizio appello
20/09/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
INTRODUZIONE: la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) è caratterizzata dalla perdita dell’integrità della barriera anti-reflusso costituita dalla giunzione esofago-gastrica (EGJ). Per mezzo della HRM, è possibile studiare in dettaglio le diverse componenti anatomiche della EGJ. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di studiare la relazione tra la lunghezza del segmento intraddominale dello sfintere esofageo inferiore, valutata mediante manometria esofagea ad alta risoluzione, e la prevalenza di esposizione patologica all’acido in esofago, in una serie di pazienti con sintomatologia tipica da reflusso gastroesofageo.
MATERIALI E METODI: Sono stati arruolati pazienti con pirosi retrosternale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad endoscopia superiore (EGDS), per evidenziare eventuali lesioni mucose esofagee. Successivamente, tramite HRM, sono state registrate la pressione basale ed espiratoria dell’EGJ e la funzione peristaltica (Chicago Classification v3.0). È stata analizzata la morfologia ed il tipo della EGJ ed è stata misurata la porzione intraddominale della EGJ. In seguito, i pazienti sono stati sottoposti a pH-impedenziometria dell 24-h (MII-pH) ed i tracciati sono stati analizzati valutando il tipo ed il numero totale di reflussi e l’esposizione esofagea all’acido (AET). La correlazione fra sintomi e reflussi è stata definita utilizzando gli indici di correlazione sintomo-reflusso (SI e SAP). Sulla base dei risultati, i pazienti sono stati divisi in 4 gruppi: 1) ERD (EGDS+); 2) NERD (EGDS-; AET>4.2%; numero di reflussi >54); 3) HE (EGDS-; AET<4.2%; Reflussi <54; SI/SAP+); FH (EGDS-; AET<4.2%; Reflussi <54; SI/SAP-).
RISULTATI: sono stati reclutati 196 pazienti (75M; 121F), con una età media di 54.5 anni e con sintomatologia GERD negli ultimi 6 mesi. Non sono state evidenziate differenze significative per quanto riguarda il consumo di alcol (p=0.842), di caffè (p=0.348) o l’abitudine al fumo (p=0.138) nei differenti sottogruppi. La presenza di ernia iatale è risultata nettamente superiore nei gruppi ERD e NERD, rispetto ai gruppi HE e FH, sia mediante EGDS che HRM. Alla MII-pH, sia il gruppo ERD che il gruppo NERD presentavano un valore di AET ed un numero di reflussi superiore rispetto ai gruppi HE ed FH (p<0.001). Per quanto riguarda i dati derivanti dalla HRM, non è stata trovata una significativa differenza statistica tra i diversi sottogruppi in merito alla pressione espiratoria (p=0.635) e media (p=0.455) della EGJ. Al contrario, è stata evidenziata una differenza della lunghezza dell’EGJ (p<0.001) e nella lunghezza del segmento intra-addominale del LES (p<0.001), che risultavano nettamente inferiori nei pazienti ERD e NERD rispetto ai pazienti HE ed FH. Si segnala infine una correlazione inversa fra l’AET e la lunghezza del segmento intra-addominale del LES (r=-0.787; p<0.001).
CONCLUSIONI: il valore della lunghezza del segmento intraaddominale del LES è accuratamente misurabile per mezzo della HRM. I pazienti con una minore lunghezza del segmento intraaddominale del LES presentano una probabilità più elevata di avere una GERD. Tale valore si riduce progressivamente, dai pazienti affetti da FH fino a quelli affetti da ERD. Da un punto di vista fisiopatologico, maggiore è la lunghezza del segmento intra-addominale, maggiore sarà l’effetto della pressione addominale su di esso, favorendo l’efficacia come barriera antireflusso della EGJ. Conoscerne preventivamente la lunghezza, può essere importante per il chirurgo in fase di definizione dell’approccio da utilizzare.
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