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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08312015-205954


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROSSI, ALESSANDRO
URN
etd-08312015-205954
Titolo
Se possibile allora necessario. Leibniz e Godel sull'argomento ontologico.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Moriconi, Enrico
correlatore Prof. Mariani, Mauro
Parole chiave
  • logica modale secondo ordine
  • formula di barcan
  • kripke
  • semantica mondi possibili
  • logica modale
  • gödel
  • leibniz
  • argomento ontologico
Data inizio appello
28/09/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con questo lavoro si intenderà condurre uno studio sugli argomenti ontologici di Leibniz e Gödel. Per prima cosa, trattandosi di due argomenti modali, verranno illustrate alcune questioni sulla semantica adeguata a caratterizzare la logica modale del primo ordine. In particolare, ci concentreremo sulla disputa contingentismo-necessitismo per argomentare in favore di una semantica contingentistica. Una semantica così caratterizzata richiederà, ci sembra: un'interpretazione a dominio variabile, una doppia quantificazione esistenziale - una sugli individui realmente esistenti a un dato mondo e una sui possibilia - e, infine, la non ammissibilità della "formula di Barcan" e della sua conversa. Proseguiremo poi esaminando l'argomento ontologico di Leibniz. Qui cercheremo di mostrare come la metafisica di Leibniz soddisfi tutti i requisiti poco sopra elencati per la costruzione di una semantica contingentistica. Maggior enfasi verrà posta sulla predicazione esistenziale del nostro autore, che mostreremo essere duplice a secondo del contesto. Crediamo infatti che il filosofo tedesco ritenesse che affermare l'esistenza di un individuo empirico significasse attribuire a quel tale individuo una proprietà di tipo sintetico; allo stesso tempo, cercheremo altresì di mostrare che Leibniz trattasse l'esistenza come una proprietà reale e analitica nel solo caso di Dio. Per giustificare queste prese di posizione, ci baseremo su una sua lettera del 1678, indirizzata a H. Huthmann (cfr. Appendice A). Infine, verrà dedicato spazio alla prova di Gödel. Qui cercheremo di mostrare i motivi che rendono questa prova poco convincente e, oltretutto, molto dissimile da quella di Leibniz. Passeremo così in rassegna l'obiezione di J. H. Sobel sul collasso delle modalità implicato dagli assiomi di Gödel e la conseguente emendazione di C. A. Anderson. Dopo aver illustrato l'apparato semantico al secondo ordine adatto alla prova di Anderson, mostreremo che quest'ultima, anche se riesce con successo a evitare il collasso delle modalità, tuttavia contiene in sé dei problemi tali da rendere la prova di Gödel poco plausibile.
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