Tesi etd-08312015-114203 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SIMONE, DANIELE
URN
etd-08312015-114203
Titolo
Effetti della chirurgia bariatrica sui Disturbi Respiratori nel Sonno: inquadramento della funzione respiratoria ed endocrino-metabolica di un gruppo di 22 pazienti gravemente obesi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Palla, Antonio
Parole chiave
- chirurgia bariatrica
- effetti
- funzionalità respiratoria.
- OSAS
Data inizio appello
22/09/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
È stata studiata una casistica di ventidue pazienti candidati ad intervento di chirurgia bariatrica, giunti all’attenzione dell’ambulatorio per i Disturbi Respiratori nel Sonno dell’ U.O. di Pneumologia Universitaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana nell’ambito dello screening pre-operatorio previsto per questi soggetti dalla Sezione Centro Obesità della U.O Endocrinologia 1 dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Pisana. I pazienti sono stati inviati presso tale ambulatorio per accertare l’eventuale presenza di Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), che trova nell’obesità uno tra i principali fattori di rischio.
Tutti i pazienti oggetto dello studio presentavano un IMC ≥ 40 Kg/m2, criterio imprescindibile per la candidabilità all’intervento. L’analisi dei dati relativi al monitoraggio cardiorespiratorio (MCR) completo notturno ha evidenziato che diciannove dei 22 pazienti risultavano affetti da OSAS, con una prevalenza pari all’86 %, percentuale nettamente superiore a quella stimata per la popolazione generale. In particolare l’Indice di Apnea-Ipopnea (AHI) medio, cioè il principale parametro poligrafico e corrispondente al numero di apnee ostruttive, centrali, miste ed ipopnee per ora di registrazione, è risultato pari a 44,5 ± 27,7 eventi/h. La presenza di un così elevato numero di eventi orari, per lo più di tipo ostruttivo, si è associato ad una saturazione media del 90,6 ± 6,9 % con un indice ipossiemico, corrispondente alla percentuale del tempo trascorso dal soggetto con una SaO2 < 90 % , pari a 23,1 ± 24,8 %.
Tra i sintomi riferibili ad OSAS, i più frequenti sono risultati essere il russamento (84%), le apnee notturne riferite (74 %), la nicturia (47 %), i risvegli associati alla sensazione di soffocamento (37 %) e l’ipersonnolenza diurna valutata con il questionario Epworth Sleepiness Scale (32 %). Tra la comorbidità associate ad OSAS, le più frequenti sono risultate essere l’ipertensione arteriosa (79 %), il diabete mellito di tipo 2 (47 %), l’insulino resistenza (47 %) e l’intolleranza glucidica (32 %).
A completamento della valutazione della funzionalità respiratoria i pazienti hanno eseguito un esame spirometrico e un’emogas analisi arteriosa. Una sola paziente ha presentato una lieve sindrome ostruttiva, mentre gli altri non evidenziavano alterazioni spirometriche indicative di alterazioni della funzionalità respiratoria. La quasi totalità dei pazienti presentava comunque una riduzione del Volume di Riserva Respiratoria (VRE) e della Capacità Vitale Forzata (CVF).
I dati emogas analitici hanno rilevato la presenza di ipossiemia per età in tutti i pazienti di cui erano disponibili i dati, mentre due di essi sono risultati affetti da Sindrome Obesità – Ipoventilazione.
Per quanto riguarda invece lo screening endocrinologico, non sono state identificate cause secondarie di obesità quali l’ipotiroidismo o la Sindrome di Cushing. Non sono state inoltre evidenziate alterazioni del profilo gonadico, ad eccezione di una paziente affetta da amenorrea centrale. L’analisi del profilo fosfocalcico ha evidenziato ipovitaminosi D in tutti i pazienti studiati, a fronte di un normale valore di calcemia. L’analisi del profilo glucidico ha invece evidenziato la presenza di insulino resistenza nel 52 % dei soggetti osservati, di intolleranza glucidica nel 29 % e di diabete mellito di tipo 2 nel 48 %. L’ipertensione arteriosa interessava invece il 77 % del totale dei soggetti studiati. Altre alterazioni frequentemente riscontrate sono state la steatosi epatica (95 %), l’iperuricemia (55 %) e i processi flogistici a carico del tratto gastroenterico superiore (38 %).
Tutti i pazienti studiati hanno eseguito l’intervento di chirurgia bariatrica. Quattro di essi hanno eseguito una sleeve gastrectomy mentre i restanti 18 hanno eseguito un bypass gastrico. Periodici controlli endocrinologici sono stati condotti in quasi tutti i pazienti ad eccezione di uno nell’arco dei due anni successivi all’intervento.
Una rivalutazione della funzionalità respiratoria è stata eseguita invece a distanza di un periodo variabile tra 6 e 24 mesi dall’intervento, con una media di 14,3 ± 7,1 mesi e una mediana di 12 mesi. Essa prevedeva l’esecuzione di una spirometria e di una visita pneumologica di controllo presso l’ambulatorio dei Disturbi Respiratori nel Sonno eventualmente associato a MCR completo notturno per i pazienti affetti da OSAS. I cambiamenti riscontrati in questo gruppo di pazienti sono riconducibili al solo intervento di chirurgia bariatrica in quanto nessuno dei soggetti affetti ha eseguito terapia con Ventilazione Meccanica Non Invasiva in modalità CPAP nel periodo post-operatorio.
Dei diciannove soggetti affetti da OSAS, 6 risultavano guariti con una percentuale di remissione pari al 32 %. Inoltre sono state ottenute variazioni statisticamente significative per ciò che riguarda i principali eventi respiratori nel sonno quali l’AHI (p < 0,001), le apnee ostruttive (p < 0,001), le apnee centrali (p = 0,02), le ipopnee (p = 0,02), la SaO2 (p = 0,001) e l’indice ipossiemico (p < 0,01). Variazioni statisticamente significative sono state ottenute inoltre nei sintomi caratteristici di OSAS quali il russamento notturno (p < 0,01), le apnee riferite (p < 0,001), i risvegli notturni associati a dispnea (p < 0,05), la nicturia (p < 0,05) e la sonnolenza diurna (p < 0,001), mentre tra i segni si segnala la riduzione della circonferenza del collo passata da 45,8 ± 4,6 cm a 40 ± 5,5 cm (p < 0,01). Tra le comorbidità associate ad OSAS, l’ipertensione arteriosa ha mostrato riduzioni statisticamente significative (p < 0,01) così come il diabete mellito di tipo 2 (p < 0,01).
L’esame spirometrico ha evidenziato invece un miglioramento della funzionalità respiratoria con variazioni statisticamente significative della Capacità Vitale (CV, p < 0,01) e del Volume di Riserva Espiratoria (ERV, p < 0,01).
L’analisi logistica mono e multivariata condotta alla ricerca di fattori predittivi di OSAS di grado severo (AHI > 30 eventi/h) ha evidenziato come unico fattore di rischio indipendentemente dall’età la circonferenza del collo.
Per quanto riguarda la funzione endocrino-metabolica sono stati ottenute variazioni statisticamente significative per l’insulino resistenza (p = 0,03), il diabete mellito di tipo 2 (p = 0,001) e l’ipertensione arteriosa (p = 0,001). Anche alcuni parametri antropometrici hanno evidenziato variazioni statisticamente significative, quali il peso, passato da un valore medio di 145,5 ± 24,2 a 98,5 ± 24,8 Kg (p < 0,001), l’IMC, passato da un valore medio di 51,7 ± 5,6 Kg/m2 un valore medio di 34,6 ± 6,4 Kg/m2 (p < 0,001) e la circonferenza collo che passa da un valore medio di 45,6 ± 4,6 cm a 39,5 ± 5,6 cm (p < 0,001).
Tali dati confermano l’efficacia della chirurgia bariatrica sia sulla funzione endocrino-metabolica che su quella respiratoria.
Un’obiettivo futuro potrebbe essere quello di ampliare la casistica dei pazienti oggetto di questo studio per evidenziare l’eventuale presenza di fattori predittivi di OSAS. Sarebbe inoltre auspicabile confrontare i risultati ottenuti con quelli di una popolazione altrettanto numerosa di soggetti affetti da OSAS e con le medesime caratteristiche dei pazienti oggetto del nostro studio (IMC ≥ 40 Kg/m2) ma trattati esclusivamente con Ventilazione Meccanica Non Invasiva.
Tutti i pazienti oggetto dello studio presentavano un IMC ≥ 40 Kg/m2, criterio imprescindibile per la candidabilità all’intervento. L’analisi dei dati relativi al monitoraggio cardiorespiratorio (MCR) completo notturno ha evidenziato che diciannove dei 22 pazienti risultavano affetti da OSAS, con una prevalenza pari all’86 %, percentuale nettamente superiore a quella stimata per la popolazione generale. In particolare l’Indice di Apnea-Ipopnea (AHI) medio, cioè il principale parametro poligrafico e corrispondente al numero di apnee ostruttive, centrali, miste ed ipopnee per ora di registrazione, è risultato pari a 44,5 ± 27,7 eventi/h. La presenza di un così elevato numero di eventi orari, per lo più di tipo ostruttivo, si è associato ad una saturazione media del 90,6 ± 6,9 % con un indice ipossiemico, corrispondente alla percentuale del tempo trascorso dal soggetto con una SaO2 < 90 % , pari a 23,1 ± 24,8 %.
Tra i sintomi riferibili ad OSAS, i più frequenti sono risultati essere il russamento (84%), le apnee notturne riferite (74 %), la nicturia (47 %), i risvegli associati alla sensazione di soffocamento (37 %) e l’ipersonnolenza diurna valutata con il questionario Epworth Sleepiness Scale (32 %). Tra la comorbidità associate ad OSAS, le più frequenti sono risultate essere l’ipertensione arteriosa (79 %), il diabete mellito di tipo 2 (47 %), l’insulino resistenza (47 %) e l’intolleranza glucidica (32 %).
A completamento della valutazione della funzionalità respiratoria i pazienti hanno eseguito un esame spirometrico e un’emogas analisi arteriosa. Una sola paziente ha presentato una lieve sindrome ostruttiva, mentre gli altri non evidenziavano alterazioni spirometriche indicative di alterazioni della funzionalità respiratoria. La quasi totalità dei pazienti presentava comunque una riduzione del Volume di Riserva Respiratoria (VRE) e della Capacità Vitale Forzata (CVF).
I dati emogas analitici hanno rilevato la presenza di ipossiemia per età in tutti i pazienti di cui erano disponibili i dati, mentre due di essi sono risultati affetti da Sindrome Obesità – Ipoventilazione.
Per quanto riguarda invece lo screening endocrinologico, non sono state identificate cause secondarie di obesità quali l’ipotiroidismo o la Sindrome di Cushing. Non sono state inoltre evidenziate alterazioni del profilo gonadico, ad eccezione di una paziente affetta da amenorrea centrale. L’analisi del profilo fosfocalcico ha evidenziato ipovitaminosi D in tutti i pazienti studiati, a fronte di un normale valore di calcemia. L’analisi del profilo glucidico ha invece evidenziato la presenza di insulino resistenza nel 52 % dei soggetti osservati, di intolleranza glucidica nel 29 % e di diabete mellito di tipo 2 nel 48 %. L’ipertensione arteriosa interessava invece il 77 % del totale dei soggetti studiati. Altre alterazioni frequentemente riscontrate sono state la steatosi epatica (95 %), l’iperuricemia (55 %) e i processi flogistici a carico del tratto gastroenterico superiore (38 %).
Tutti i pazienti studiati hanno eseguito l’intervento di chirurgia bariatrica. Quattro di essi hanno eseguito una sleeve gastrectomy mentre i restanti 18 hanno eseguito un bypass gastrico. Periodici controlli endocrinologici sono stati condotti in quasi tutti i pazienti ad eccezione di uno nell’arco dei due anni successivi all’intervento.
Una rivalutazione della funzionalità respiratoria è stata eseguita invece a distanza di un periodo variabile tra 6 e 24 mesi dall’intervento, con una media di 14,3 ± 7,1 mesi e una mediana di 12 mesi. Essa prevedeva l’esecuzione di una spirometria e di una visita pneumologica di controllo presso l’ambulatorio dei Disturbi Respiratori nel Sonno eventualmente associato a MCR completo notturno per i pazienti affetti da OSAS. I cambiamenti riscontrati in questo gruppo di pazienti sono riconducibili al solo intervento di chirurgia bariatrica in quanto nessuno dei soggetti affetti ha eseguito terapia con Ventilazione Meccanica Non Invasiva in modalità CPAP nel periodo post-operatorio.
Dei diciannove soggetti affetti da OSAS, 6 risultavano guariti con una percentuale di remissione pari al 32 %. Inoltre sono state ottenute variazioni statisticamente significative per ciò che riguarda i principali eventi respiratori nel sonno quali l’AHI (p < 0,001), le apnee ostruttive (p < 0,001), le apnee centrali (p = 0,02), le ipopnee (p = 0,02), la SaO2 (p = 0,001) e l’indice ipossiemico (p < 0,01). Variazioni statisticamente significative sono state ottenute inoltre nei sintomi caratteristici di OSAS quali il russamento notturno (p < 0,01), le apnee riferite (p < 0,001), i risvegli notturni associati a dispnea (p < 0,05), la nicturia (p < 0,05) e la sonnolenza diurna (p < 0,001), mentre tra i segni si segnala la riduzione della circonferenza del collo passata da 45,8 ± 4,6 cm a 40 ± 5,5 cm (p < 0,01). Tra le comorbidità associate ad OSAS, l’ipertensione arteriosa ha mostrato riduzioni statisticamente significative (p < 0,01) così come il diabete mellito di tipo 2 (p < 0,01).
L’esame spirometrico ha evidenziato invece un miglioramento della funzionalità respiratoria con variazioni statisticamente significative della Capacità Vitale (CV, p < 0,01) e del Volume di Riserva Espiratoria (ERV, p < 0,01).
L’analisi logistica mono e multivariata condotta alla ricerca di fattori predittivi di OSAS di grado severo (AHI > 30 eventi/h) ha evidenziato come unico fattore di rischio indipendentemente dall’età la circonferenza del collo.
Per quanto riguarda la funzione endocrino-metabolica sono stati ottenute variazioni statisticamente significative per l’insulino resistenza (p = 0,03), il diabete mellito di tipo 2 (p = 0,001) e l’ipertensione arteriosa (p = 0,001). Anche alcuni parametri antropometrici hanno evidenziato variazioni statisticamente significative, quali il peso, passato da un valore medio di 145,5 ± 24,2 a 98,5 ± 24,8 Kg (p < 0,001), l’IMC, passato da un valore medio di 51,7 ± 5,6 Kg/m2 un valore medio di 34,6 ± 6,4 Kg/m2 (p < 0,001) e la circonferenza collo che passa da un valore medio di 45,6 ± 4,6 cm a 39,5 ± 5,6 cm (p < 0,001).
Tali dati confermano l’efficacia della chirurgia bariatrica sia sulla funzione endocrino-metabolica che su quella respiratoria.
Un’obiettivo futuro potrebbe essere quello di ampliare la casistica dei pazienti oggetto di questo studio per evidenziare l’eventuale presenza di fattori predittivi di OSAS. Sarebbe inoltre auspicabile confrontare i risultati ottenuti con quelli di una popolazione altrettanto numerosa di soggetti affetti da OSAS e con le medesime caratteristiche dei pazienti oggetto del nostro studio (IMC ≥ 40 Kg/m2) ma trattati esclusivamente con Ventilazione Meccanica Non Invasiva.
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