Tesi etd-08312013-193058 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIGI, PAOLA
URN
etd-08312013-193058
Titolo
IL DIRIGENTE INFERMIERISTICO E LA FORMAZIONE DEL PERSONALE:
ANALISI ED APPLICABILITA? DI STRUMENTI GESTIONALI IN UN BLOCCO OPERATORIO.
L'IMPLEMENTAZIONE DELLA "SSCL - CHECK LIST DI SICUREZZA DEL PAZIENTE CHIRURGICO" NELLA AZIENDA ASL 8 DI AREZZO
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Ducci, Juri
Parole chiave
- check list
Data inizio appello
27/09/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’attività svolta nelle sale operatorie è intrinsecamente molto rischiosa per il paziente, per gli operatori, e per tutti coloro che afferiscono alla struttura. Ad una analisi attenta dei processi sanitari che si svolgono in un complesso operatorio, gli errori relativi alla fase di ammissione del paziente, la gestione dello strumentario e dei presidi sterili (dispositivi tessili e strumentario chirurgico) costituiscono la causa prevalente di avversità a carico del paziente.
Perseguire gli obiettivi di sicurezza in sala operatoria è possibile ma solo con il coinvolgimento di tutti gli operatori (Chirurghi, Infermieri, Anestesisti, personale di supporto) ed un forte impegno della Direzione Sanitaria, Servizio Infermieristico e dell’UGR.
E’ indubbio che l’adozione di Check List e schede operative abbia una ricaduta positiva sia sull’organizzazione del contesto sia sulla tempistica degli interventi chirurgici. La medicina moderna ha ormai superato i livelli di complessità che possono essere gestiti dal singolo, né basta l’esasperazione della specializzazione.
«Che fare, allora, quando essere competenti non basta?».
È questo il cuore della riflessione che Atul Gawande ha sviluppato nel suo libro:
“Check List: come fare andare meglio le cose”.
La soluzione che Gawande prospetta al problema fondamentale della gestione della complessità in medicina è, quindi, la combinazione di un uso estensivo delle Check List, con la promozione sistematica del lavoro di gruppo (teamwork). Le CheckLlist consentono ai professionisti di concentrare la propria attenzione sui compiti non routinari e a più elevato contenuto di competenza professionale. Il lavoro di gruppo consente di valorizzare le specializzazioni e di renderle tra loro compatibili e sinergiche. Come scrive Gawande…..
… «non credevano nella saggezza del singolo, neppure del più esperto. Credevano nella saggezza del gruppo e si premuravano perciò di sottoporre un problema a più di un paio di occhi, per lasciare poi agli osservatori la decisione da prendere. L’uomo è fallibile; più uomini, forse, lo sono meno».
Importare l’idea della Check List in Sanità a tutt’oggi non è impresa semplice. Manca ancora la condivisione del valore delle Check List come strumento per innalzare gli standard delle prestazioni e permane un’idea sbagliata della dignità professionale («lasciate perdere le scartoffie, pensate ai pazienti», è quel che spesso si sente dire). Persistono inoltre barriere culturali che rendono difficile l’affermarsi di una cultura del lavoro di gruppo e la consapevolezza che più uomini, forse, possono sbagliare meno di un singolo uomo.
La chirurgia odierna richiede l’impiego di procedure dettagliate e pianificate, condivise e diffuse tra tutti gli operatori, al fine di garantire la necessaria sicurezza in un settore sanitario ad alto rischio. Si stima, infatti, che almeno la metà delle complicanze chirurgiche siano evitabili, per cui prevenire diventa obbligatorio introducendo cambiamenti del sistema, culturali e comportamentali. Lo strumento introdotto dall’”Organizzazione Mondiale della Sanità” e pubblicato dal Ministero della Salute per affrontare il problema è un Manuale che comprende le Linee Guida e la Check List per la sicurezza in sala operatoria. Lo scopo è implementare la cultura della sicurezza per giungere all’elaborazione di buone pratiche e procedure atte ad uniformare i comportamenti.
Perseguire gli obiettivi di sicurezza in sala operatoria è possibile ma solo con il coinvolgimento di tutti gli operatori (Chirurghi, Infermieri, Anestesisti, personale di supporto) ed un forte impegno della Direzione Sanitaria, Servizio Infermieristico e dell’UGR.
E’ indubbio che l’adozione di Check List e schede operative abbia una ricaduta positiva sia sull’organizzazione del contesto sia sulla tempistica degli interventi chirurgici. La medicina moderna ha ormai superato i livelli di complessità che possono essere gestiti dal singolo, né basta l’esasperazione della specializzazione.
«Che fare, allora, quando essere competenti non basta?».
È questo il cuore della riflessione che Atul Gawande ha sviluppato nel suo libro:
“Check List: come fare andare meglio le cose”.
La soluzione che Gawande prospetta al problema fondamentale della gestione della complessità in medicina è, quindi, la combinazione di un uso estensivo delle Check List, con la promozione sistematica del lavoro di gruppo (teamwork). Le CheckLlist consentono ai professionisti di concentrare la propria attenzione sui compiti non routinari e a più elevato contenuto di competenza professionale. Il lavoro di gruppo consente di valorizzare le specializzazioni e di renderle tra loro compatibili e sinergiche. Come scrive Gawande…..
… «non credevano nella saggezza del singolo, neppure del più esperto. Credevano nella saggezza del gruppo e si premuravano perciò di sottoporre un problema a più di un paio di occhi, per lasciare poi agli osservatori la decisione da prendere. L’uomo è fallibile; più uomini, forse, lo sono meno».
Importare l’idea della Check List in Sanità a tutt’oggi non è impresa semplice. Manca ancora la condivisione del valore delle Check List come strumento per innalzare gli standard delle prestazioni e permane un’idea sbagliata della dignità professionale («lasciate perdere le scartoffie, pensate ai pazienti», è quel che spesso si sente dire). Persistono inoltre barriere culturali che rendono difficile l’affermarsi di una cultura del lavoro di gruppo e la consapevolezza che più uomini, forse, possono sbagliare meno di un singolo uomo.
La chirurgia odierna richiede l’impiego di procedure dettagliate e pianificate, condivise e diffuse tra tutti gli operatori, al fine di garantire la necessaria sicurezza in un settore sanitario ad alto rischio. Si stima, infatti, che almeno la metà delle complicanze chirurgiche siano evitabili, per cui prevenire diventa obbligatorio introducendo cambiamenti del sistema, culturali e comportamentali. Lo strumento introdotto dall’”Organizzazione Mondiale della Sanità” e pubblicato dal Ministero della Salute per affrontare il problema è un Manuale che comprende le Linee Guida e la Check List per la sicurezza in sala operatoria. Lo scopo è implementare la cultura della sicurezza per giungere all’elaborazione di buone pratiche e procedure atte ad uniformare i comportamenti.
File
Nome file | Dimensione |
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frontesp...itivo.pdf | 72.55 Kb |
TESI_27_..._2013.pdf | 2.64 Mb |
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