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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08302020-154707


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
COLANGELO, ELEONORA
URN
etd-08302020-154707
Titolo
Éros cosmète et ses noms. Ordres et parures, beautés et chants en Grèce ancienne
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/05
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof. Taddei, Andrea
supervisore Prof.ssa Gherchanoc, Florence
Parole chiave
  • kosmos
  • kosmos
  • estetica
  • Eros
  • divine onomastics
  • cosmetics
  • cosmetica
  • aesthetics
  • onomastica divina / Eros
Data inizio appello
26/09/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2023
Riassunto
Il presente lavoro intende esaminare alcune delle configurazioni del dio Eros eclissatesi dietro le etichette convenzionali di "dio dell'amore" e di "potenza cosmica": legate alla sfera dei sensi e delle sensorialità, dell’ordine e del suo contrario, dell’ornamentazione e dei suoi apparati, della bellezza e della dimensione performativa, tali configurazioni sono state indagate attraverso la nozione greca di kosmos, principale filo conduttore del presente studio. Le competenze prima estetiche, poi cosmetiche del dio sono state evidenziate e analizzate alla luce delle testimonianze letterarie e iconografiche, seguendo un percorso che, tra diacronia e sincronia, così si organizza. Nel primo capitolo [Chapitre I], si è partiti dal mettere in luce gli stimoli sensoriali e cognitivi che, evocati nella Teogonia esiodea, affermano le ancestrali funzioni estetiche di Eros, recepite e rifunzionalizzate nei testi presi in esame nel secondo capitolo [Chapitre II]. In questo, si studiano i legami tra Eros e il kosmos nelle fonti di epoca arcaica, classica, ellenistica e imperiale, al fine di identificare e ricostruire le azioni e reazioni del dio nel regno degli ornamenti e del loro adeguamento nello spazio e sul corpo, secondo le norme della kosmêsis che i codici complementari di ceramisti e poeti lasciano ricomporre. Le connivenze tra Eros e il kosmos – nozione intesa nelle sue molteplici accezioni, riferite all’ordine e all’ornamentazione, alla gestione della bellezza e delle sue percezioni – sono state descritte e indagate sulla base di ciò che l’onomastica divina suggerisce e enuncia: se il terzo capitolo [Chapitre III] mostra le mutazioni e sopravvivenze dell’epiteto kallistos nel campo della bellezza, della stimolazione percettiva e del potere sovrano, il quarto [Chapitre IV] restituisce la duplice semantica di lusimelês sulla base degli impieghi arcaici e usi metaforici dell’epiteto, determinati dalla polisemia di luô e melos, nonché da una celata complementarietà tra lo slegamento anatomica e la disarticolazione melodica che, da Esiodo a Plutarco, Eros regola e tutela.

The aim of this study is to analyse some configurations of Eros in the spheres of sensoriality, ornaments, beauty and performative arrangements, which the conventional definitions of "god of love" and "cosmic god" have helped to eclipse. By taking kosmos as the common thread in its various ornamental, aesthetic and musical meanings, cosmetic skills of Eros in literature have been examined. Chapter I shows that the two epithets of Eros (kallistos and lusimelês) and the verb homarteô in Hesiod’s Theogony state the very first aesthetic and cosmetic functions of the god. In Chapter II, relationships between kosmos and Eros in later sources (are investigated in order to identify the actions, modes and reactions of the god in the fields of adornments and in relation to kosmêsis processes, in the light of both textual and iconographical data. The links binding Eros to the order and to any form of ornament, as well as to the beauty and its perceptions are highlighted via divine epithets and through a selected sample of onomastic attributes. Chapters III and IV focus on the two Hesiodic epithets stating Eros’ cosmetic properties: Chapter III observes the mutations and survivals of kallistos in the fields of beauty, sensory stimulation and sovereign powers. Chapter IV analyses the epithet lusimelês in its archaic instances and metaphorical uses due to the polysemy of luô and melos, and to a well-known complementarity between body and song disarticulation.
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