Tesi etd-08302016-154124 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROGAI, LORENZO
URN
etd-08302016-154124
Titolo
Il controllo dei lavoratori dopo il Jobs Act
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof.ssa Mortillaro, Giuseppina
Parole chiave
- controlli difensivi
- controllo
- privacy
- strumenti lavoro
- videosorveglianza
Data inizio appello
03/10/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Jobs Act ha avuto come scopo quello di rivedere aggiornare e modernizzare la normtiva sul lavoro. Infatti ha razionalizzato i contratti di lavoro iniziando a svuotare il bacino delle collaborazioni “grigie” a favore del contratto subordinato. Ha creato una maggiore flessibilità in uscita con una nuova e razionale disciplina dei licenziamenti ha inoltre modificato gli ammortizzatori sociali (CIG e disoccupazione) ed ha previsto il potenziamento degli istituti per la conciliazione vita-lavoro ed anche una maggiore flessibilità del rapporto di lavoro. In una così estesa riforma non poteva mancare un miglioramento ed un aggiornamento della disciplina dei controlli, che il datore di lavoro può effettuare sul lavoratore, che tenesse conto dell’evoluzione sia tecnologica sia sociale sia giurisprudenziale.
In questa tesi andremo quindi ad analizzare il nuovo art.4 dello statuto dei lavoratori cosi come modificato con il D.lgs 151/2015. Per vedere al meglio quali sono state le modifiche apportate considereremo innanzitutto il percorso storico, partendo dalla nascita dell’art.4 della legge 300/1970, considerando quali furono i fini che portarono il legislatore a scrivere l’art.4. Di conseguenza metteremo in evidenza i limiti che aveva il vecchio art.4 che, per il periodo storico in cui era stato scritto e le modalità di lavoro del momento, non andava a considerare determinate problematiche. Vedremo poi che queste lacune normative hanno portato alla creazione del filone giurisprudenziale dei c.d. “controlli difensivi” discussi e apprezzati da parte della dottrina. Con il prosieguo dell’analisi vedremo anche quali sono le novità portate dall’aggiornamento normativo nel dettaglio e se queste novità vanno effettivamente ad equilibrare il rapporto tra datore di lavoro e lavoratori in materia di controllo. Una delle novità più interessanti e che più vanno a impattare sulla normativa è l’espresso richiamo al Codice della Privacy che va a tutelare i dati del lavoratore e pone nuove restrizioni che in passato non erano considerate. Infatti nonostante la norma ponga una moderna apertura sulle modalità di controllo, soprattutto in merito agli strumenti di lavoro per i quali non è richiesto l’accordo sindacale, il Garante della privacy, a tutela del diritto costituzionale, vincola il datore di lavoro a rispettare nuove disposizioni in materia di privacy che se non applicate renderebbero sanzionabile anche penalmente il controllo del datore di lavoro evidentemente effettuanto senza ottemperare alle disposizioni del Garante. Analizzeremo quindi nel dettaglio, in riferimento a determinati strumenti di lavoro, come la nuova normativa va ad impattare nel concreto.
In questa tesi andremo quindi ad analizzare il nuovo art.4 dello statuto dei lavoratori cosi come modificato con il D.lgs 151/2015. Per vedere al meglio quali sono state le modifiche apportate considereremo innanzitutto il percorso storico, partendo dalla nascita dell’art.4 della legge 300/1970, considerando quali furono i fini che portarono il legislatore a scrivere l’art.4. Di conseguenza metteremo in evidenza i limiti che aveva il vecchio art.4 che, per il periodo storico in cui era stato scritto e le modalità di lavoro del momento, non andava a considerare determinate problematiche. Vedremo poi che queste lacune normative hanno portato alla creazione del filone giurisprudenziale dei c.d. “controlli difensivi” discussi e apprezzati da parte della dottrina. Con il prosieguo dell’analisi vedremo anche quali sono le novità portate dall’aggiornamento normativo nel dettaglio e se queste novità vanno effettivamente ad equilibrare il rapporto tra datore di lavoro e lavoratori in materia di controllo. Una delle novità più interessanti e che più vanno a impattare sulla normativa è l’espresso richiamo al Codice della Privacy che va a tutelare i dati del lavoratore e pone nuove restrizioni che in passato non erano considerate. Infatti nonostante la norma ponga una moderna apertura sulle modalità di controllo, soprattutto in merito agli strumenti di lavoro per i quali non è richiesto l’accordo sindacale, il Garante della privacy, a tutela del diritto costituzionale, vincola il datore di lavoro a rispettare nuove disposizioni in materia di privacy che se non applicate renderebbero sanzionabile anche penalmente il controllo del datore di lavoro evidentemente effettuanto senza ottemperare alle disposizioni del Garante. Analizzeremo quindi nel dettaglio, in riferimento a determinati strumenti di lavoro, come la nuova normativa va ad impattare nel concreto.
File
Nome file | Dimensione |
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Il_Contr...t_DEF.pdf | 275.41 Kb |
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