• Irène Némirovsky
• ebraicità
• diversità emarginata
• classi logiche matteblanchiane
• borghesia

Questa tesi analizza l'immagine ambivalente dell'ebraicità nell'opera di Irène Némirovsky, scrittrice ebrea russa, naturalizzata francese e morta ad Auschwitz nel 1942. Le descrizioni degli ebrei nei suoi romanzi,che già in vita le avevano procurato accuse di antisemitismo, sono state una delle cause che hanno contribuito ad oscurare la fama dell'autrice dopo la sua deportazione.
Il lavoro si propone non tanto di esaminare tale questione dell'ebraicità da un punto di vista biografico quanto di comprendere come essa venga tematizzata dalla Némirovsky all'interno dei suoi romanzi. Con riferimento agli studi sulle classi logiche di Ignacio Matte Blanco, riprese da Francesco Orlando in ambito letterario, si è cercato di rintracciarne alcune costanti che scaturiscono dalla specificità ebraica descritta nell' opera némirovskyana. Attraverso un procedimento generalizzante, dallo studio del caso particolare della condizione ebraica si arriva a dimostrare come essa possa esemplificare altre realtà. Pertanto tematiche e costanti caratteristiche dell' ebraicità si ritrovano anche in testi in cui essa non è protagonista o addirittura assente.
Nei primi due capitoli è stata condotta l' analisi su alcuni romanzi i cui protagonisti sono ebrei o rappresentanti di una "diversità emarginata", nel capitolo conclusivo mi sono, invece, soffermata sul romanzo che ha decretato la recente riscoperta della Némirovsky, la cui trama è incentrata esclusivamente su avvenimenti che non contemplano la presenza di personaggi ebrei.