Tesi etd-08302011-214904 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DEL PRETE, ELEONORA
URN
etd-08302011-214904
Titolo
Evoluzione dei criteri di selezione per l'intervento di stimolazione profonda nella Malattia di Parkinson: risultati di uno studio multicentrico.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Murri, Luigi
correlatore Dott. Ceravolo, Roberto
correlatore Dott. Ceravolo, Roberto
Parole chiave
- criteri di selezione
- dbs-deep brain stimulation
- stimulus
Data inizio appello
27/09/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/09/2051
Riassunto
Riassunto
L’intervento chirurgico di stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation – DBS) è ad oggi considerato un trattamento efficace nei pazienti con Malattia di Parkinson (MP) avanzata. Tuttavia è opportuno fare una buona selezione del paziente da sottoporre all’intervento in quanto molte caratteristiche cliniche lo controindicano. Ad oggi sono pochi gli studi epidemiologici che abbiano valutato la percentuale di popolazione che possa beneficiare dell’intervento e sono stati eseguiti, sulla base delle conoscenze antecedenti il 2001, attraverso criteri molto stringenti riportando una prevalenza di elezione all’intervento del 1.6%.
Recentemente è stato elaborato lo strumento informatico STIMULUS sulla base del Metodo RAND dell’appropriatezza con il fine di rendere più accessibile nella pratica clinica la selezione dei pazienti affetti da MP eventualmente eleggibili all’intervento chirurgico di DBS. Tale strumento ha dimostrato in un recente studio diagnostico su un campione di 3128 pazienti avanzati un’ottima applicabilità nella pratica clinica quotidiana con un alto Valore Predittivo Positivo e un alto Valore Predittivo Negativo.
Il nostro studio ha l’obiettivo di valutare l’applicabilità dello strumento STIMULUS in un’ampia popolazione di pazienti con MP e stabilire la percentuale dei pazienti potenzialmente reclutabili alla DBS.
Abbiamo condotto uno studio multicentrico italiano (sette centri coinvolti) applicando il software per 4 mesi a tutti pazienti che affluivano agli ambulatori per visite di routine. Il software STIMULUS valuta ciascun paziente in base alla risposta a 5 criteri assoluti e 7 criteri relativi fornendo una valutazione di possibile eleggibilità in termini di “Appropriato”, “Inappropriato” o “Dubbio”.
Sono stati inseriti nello studio 1211 pazienti. Il 77% non rispondeva ai criteri assoluti, nella maggior parte dei casi ciò era dovuto alla presenza di sintomi motori non sufficientemente gravi o a una soddisfacente qualità di vita. Nei 278 pazienti che rientravano nei criteri assoluti di eleggibilità la decisione del neurologo di riferimento concordava con il risultato del software nell’87% dei casi.
Dalla nostra casistica è emerso che dal 5% al 13% dei pazienti risultano eleggibili all’intervento, dimostrando quindi una buona applicabilità nella pratica clinica dello STIMULUS, poiché facile da utilizzare ma comunque dotato di elevata sensibilità ed ha indicato una percentuale di pazienti potenzialmente eleggibili più alta rispetto a studi condotti in precedenza.
Tali risultati consentono di concludere che attraverso metodiche di screening più appropriate e maggiormente focalizzate sui bisogni dei pazienti affetti da malattia di Parkinson si possa considerevolmente estendere il bacino di soggetti che potrebbero beneficiare dell’intervento di stimolazione cerebrale profonda allorquando la terapia farmacologica non fosse sufficiente ad ottenere un controllo soddisfacente dei sintomi motori della malattia.
L’intervento chirurgico di stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation – DBS) è ad oggi considerato un trattamento efficace nei pazienti con Malattia di Parkinson (MP) avanzata. Tuttavia è opportuno fare una buona selezione del paziente da sottoporre all’intervento in quanto molte caratteristiche cliniche lo controindicano. Ad oggi sono pochi gli studi epidemiologici che abbiano valutato la percentuale di popolazione che possa beneficiare dell’intervento e sono stati eseguiti, sulla base delle conoscenze antecedenti il 2001, attraverso criteri molto stringenti riportando una prevalenza di elezione all’intervento del 1.6%.
Recentemente è stato elaborato lo strumento informatico STIMULUS sulla base del Metodo RAND dell’appropriatezza con il fine di rendere più accessibile nella pratica clinica la selezione dei pazienti affetti da MP eventualmente eleggibili all’intervento chirurgico di DBS. Tale strumento ha dimostrato in un recente studio diagnostico su un campione di 3128 pazienti avanzati un’ottima applicabilità nella pratica clinica quotidiana con un alto Valore Predittivo Positivo e un alto Valore Predittivo Negativo.
Il nostro studio ha l’obiettivo di valutare l’applicabilità dello strumento STIMULUS in un’ampia popolazione di pazienti con MP e stabilire la percentuale dei pazienti potenzialmente reclutabili alla DBS.
Abbiamo condotto uno studio multicentrico italiano (sette centri coinvolti) applicando il software per 4 mesi a tutti pazienti che affluivano agli ambulatori per visite di routine. Il software STIMULUS valuta ciascun paziente in base alla risposta a 5 criteri assoluti e 7 criteri relativi fornendo una valutazione di possibile eleggibilità in termini di “Appropriato”, “Inappropriato” o “Dubbio”.
Sono stati inseriti nello studio 1211 pazienti. Il 77% non rispondeva ai criteri assoluti, nella maggior parte dei casi ciò era dovuto alla presenza di sintomi motori non sufficientemente gravi o a una soddisfacente qualità di vita. Nei 278 pazienti che rientravano nei criteri assoluti di eleggibilità la decisione del neurologo di riferimento concordava con il risultato del software nell’87% dei casi.
Dalla nostra casistica è emerso che dal 5% al 13% dei pazienti risultano eleggibili all’intervento, dimostrando quindi una buona applicabilità nella pratica clinica dello STIMULUS, poiché facile da utilizzare ma comunque dotato di elevata sensibilità ed ha indicato una percentuale di pazienti potenzialmente eleggibili più alta rispetto a studi condotti in precedenza.
Tali risultati consentono di concludere che attraverso metodiche di screening più appropriate e maggiormente focalizzate sui bisogni dei pazienti affetti da malattia di Parkinson si possa considerevolmente estendere il bacino di soggetti che potrebbero beneficiare dell’intervento di stimolazione cerebrale profonda allorquando la terapia farmacologica non fosse sufficiente ad ottenere un controllo soddisfacente dei sintomi motori della malattia.
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