Razionale nell'utilizzo e valutazione a medio termine degli steli corti nella protesi d'anca
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Lisanti, Michele
Parole chiave
anca
corti
metha
protesi
pulchra
risparmio
short
sparing
steli
stem
stems
tissue
tissutale
Data inizio appello
20/09/2016
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
20/09/2086
Riassunto
L’artroprotesi totale dell’anca rappresenta una delle procedure più eseguite nella chirurgia ortopedica maggiore, in virtù degli incoraggianti risultati ottenuti negli ultimi anni nella gran parte dei pazienti. Nei pazienti operati questa determina sia la risoluzione della sintomatologia dolorosa che il recupero dell’autonomia di movimento, procurando un sensibile miglioramento della qualità della vita. Il successo e l’ampliamento delle indicazioni cliniche di sostituzione totale d'anca hanno portato ad un aumento dei pazienti più giovani e attivi che vengono sottoposti ad intervento, con nuove sfide per i chirurghi nel proporre nuovi impianti mini-invasivi e sempre più performanti. In particolare, l’attenzione nei confronti del risparmio osseo è dovuta alla comprensione del principio per il quale una struttura anatomica integra può essere utile alla stabilità dell’impianto, alla biomeccanica articolare e soprattutto ad una eventuale futura revisione della protesi. Tale concetto risulta essenziale verso la fine degli anni ’90, con l’avvento della filosofia della “Tissue Sparing Surgery”, in virtù della quale sono state progettate nuove tipologie di stelo tra cui gli steli corti, che consentono un maggior risparmio del tessuto osseo e un accesso chirurgico mini-invasivo. Lo scopo di questa tesi è valutare il razionale nell’utilizzo di queste protesi e confrontare i risultati clinici a medio termine tra due steli corti a presa metafisaria, lo stelo Metha e lo stelo Pulchra, impiantati tra il 2008 e il 2015 nella I Clinica Ortopedica dell’Università di Pisa.