Thesis etd-08292016-100912 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
MAZZONE, ROSA
URN
etd-08292016-100912
Thesis title
IL MECCANISMO UNIONALE DI PROTEZIONE CIVILE. L'ITALIA NELLE OPERAZIONI INTERNAZIONALI.
Department
GIURISPRUDENZA
Course of study
SCIENZE PER LA PACE: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI
Supervisors
relatore Prof. Ardovino, Emilio
Keywords
- Protezione Civile
- Unione Europea
Graduation session start date
07/11/2016
Availability
Full
Summary
Lo studio prende avvio (PARTE I – Emergenze E Attori Coinvolti) da un quadro di definizioni terminologiche volte a distinguere la diversa natura delle emergenze (cap. 1), oltre a quella di disaster/emergency management che si sviluppa al fine di fronteggiare qualsiasi tipo di rischio ed evento che possa insidiare o danneggiare la struttura sociale che si è venuta a creare e quindi inteso come un “cicle of activities including mitigation, preparedness, response and recovery”. Successivamente si passa ad analizzare le varie fasi di un disastro e quindi il ciclo dell’Emergenza e la necessità di una pianificazione adeguata per fronteggiare la “complessità del sistema emergenza" (cap. 2), e infine vengono esaminate le competenze e i ruoli di tre attori coinvolti nel sistema delle emergenze internazionali: il DPC, la DG ECHO e l’UN OCHA (cap.3).
Il coordinamento nell’intervento emergenziale è uno degli elementi necessari ad assicurare una risposta efficace ed efficiente, soprattutto a livello internazionale quando attori con approcci e metodi d’azione diversi si trovano fianco a fianco sul campo a intervenire nello stesso evento. In questo contesto, l’UE (PARTE II – Il Meccanismo Unionale Di Protezione Civile), attraverso lo strumento del Meccanismo Unionale, promuove l’integrazione delle azioni degli Stati Membri nel settore della Protezione Civile al fine di rafforzare l’efficacia dei sistemi di previsione, prevenzione e risposta alle catastrofi. E, alla luce delle ultime modifiche legislative, troviamo che la stessa normativa europea di riferimento per la materia rafforza questi concetti e implementa la capacità di risposta emergenziale, nel rispetto dei diritti e degli obblighi assunti reciprocamente dai Paesi partecipanti (cap. 4). Necessaria è la panoramica della struttura organizzativa ed operativa del Meccanismo Unionale, (cap. 5): dall’ERCC al CECIS, dal Voluntary Pool ai Moduli di Protezione Civile; per poi analizzare la risposta dell’UE nelle emergenze che si verificano su un territorio interno e/o esterno all’Unione Europea (cap. 6).
Allo scopo di fornire una descrizione delle modalità con cui il sistema ha operato effettivamente sul campo in materia di emergenze internazionali, nell’ultima parte dello studio (PARTE III – Tre Recenti Operazioni Internazionali) sono stati selezionati ed analizzati 3 casi di studio particolarmente rilevanti, ponendo in risalto le principali lezioni apprese, dopo aver esaminato il modello di coordinamento, le caratteristiche dell’emergenza, gli strumenti, i tempi e le modalità di azione messe in atto. I tre casi sono:
• L’epidemia di Ebola in Africa occidentale nel 2014 (cap. 7);
• Le inondazioni nei Balcani (Bosnia Erzegovina e Serbia) del 2014, un’emergenza all’interno dei confini dell’UE (cap. 8);
• Il terremoto in Nepal del 2015, un’emergenza all’esterno dei confini dell’UE (cap. 9).
Il coordinamento nell’intervento emergenziale è uno degli elementi necessari ad assicurare una risposta efficace ed efficiente, soprattutto a livello internazionale quando attori con approcci e metodi d’azione diversi si trovano fianco a fianco sul campo a intervenire nello stesso evento. In questo contesto, l’UE (PARTE II – Il Meccanismo Unionale Di Protezione Civile), attraverso lo strumento del Meccanismo Unionale, promuove l’integrazione delle azioni degli Stati Membri nel settore della Protezione Civile al fine di rafforzare l’efficacia dei sistemi di previsione, prevenzione e risposta alle catastrofi. E, alla luce delle ultime modifiche legislative, troviamo che la stessa normativa europea di riferimento per la materia rafforza questi concetti e implementa la capacità di risposta emergenziale, nel rispetto dei diritti e degli obblighi assunti reciprocamente dai Paesi partecipanti (cap. 4). Necessaria è la panoramica della struttura organizzativa ed operativa del Meccanismo Unionale, (cap. 5): dall’ERCC al CECIS, dal Voluntary Pool ai Moduli di Protezione Civile; per poi analizzare la risposta dell’UE nelle emergenze che si verificano su un territorio interno e/o esterno all’Unione Europea (cap. 6).
Allo scopo di fornire una descrizione delle modalità con cui il sistema ha operato effettivamente sul campo in materia di emergenze internazionali, nell’ultima parte dello studio (PARTE III – Tre Recenti Operazioni Internazionali) sono stati selezionati ed analizzati 3 casi di studio particolarmente rilevanti, ponendo in risalto le principali lezioni apprese, dopo aver esaminato il modello di coordinamento, le caratteristiche dell’emergenza, gli strumenti, i tempi e le modalità di azione messe in atto. I tre casi sono:
• L’epidemia di Ebola in Africa occidentale nel 2014 (cap. 7);
• Le inondazioni nei Balcani (Bosnia Erzegovina e Serbia) del 2014, un’emergenza all’interno dei confini dell’UE (cap. 8);
• Il terremoto in Nepal del 2015, un’emergenza all’esterno dei confini dell’UE (cap. 9).
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