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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08292012-114036


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROCCHICCIOLI, MARCO
URN
etd-08292012-114036
Titolo
Studio sulla inibizione dell'aldoso reduttasi di cristallino bovino
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE MOLECOLARI E INDUSTRIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Del Corso, Antonella
Parole chiave
  • aldoso reduttasi
  • complicanze diabetiche
Data inizio appello
13/09/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/09/2052
Riassunto
L'aldoso reduttasi (ALR2) (EC 1.1.1.21) è un'ossidoreduttasi NADPH dipendente che catalizza la riduzione di diversi composti contenenti un gruppo aldeidico, nella rispettiva forma alcolica. L'esempio più classico è la riduzione degli aldosi ad alditoli. Dal punto di vista metabolico, l'ALR2 è stato identificato come il primo enzima nella via dei polioli dove catalizza la conversione del glucosio in sorbitolo a spese di NADPH. Successivamente il sorbitolo viene convertito a fruttosio secondo una reazione NAD+ dipendente catalizzata dalla sorbitolo deidrogenasi.
In condizioni fisiologiche il flusso di glucosio nella via dei polioli è marginale rispetto all'ingresso nella via glicolitica ad opera dell'esochinasi. La spiegazione di questo fenomeno è da ricercare nella scarsa affinità dell'ALR2 per il glucosio.
Quando però sopraggiungono condizioni di iperglicemia, come nel diabete, la via glicolitica viene saturata e il glucosio è abbondantemente convertito in sorbitolo ad opera dell'ALR2.
Il sorbitolo è un osmolita e accumulandosi interferisce con il bilancio idrico della cellula, causando quelle che generalmente vengono definite complicanze diabetiche (retinopatia, neuropatia, nefropatia, cataratta).
Considerando questi effetti deleteri l'ALR2 è stato pensato come bersaglio di inibitori che potrebbero diventare farmaci in grado di eliminare o ridurre l’insorgenza delle complicanze diabetiche. Questo lavoro di tesi è stato rivolto allo studio dell'inibizione dell'ALR2. L’enzima è stata purificato ad omogeneità elettroforetica da cristallini di vitello e sulla sua attività enzimatica è stato valutato l'effetto di diverse molecole di sintesi.
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