Tesi etd-08272021-111722 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GREGORI, ALESSIO
URN
etd-08272021-111722
Titolo
Ruolo dell'ecografia polmonare nel paziente ospedalizzato per polmonite da SARS-Cov2
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
correlatore Dott.ssa Barbieri, Greta
correlatore Dott.ssa Barbieri, Greta
Parole chiave
- covid-19
- ecografia toracica
- lus
- polmonite
- sars-cov2
Data inizio appello
14/09/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/09/2091
Riassunto
Riassunto
COVID-19 è una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2). È una malattia sistemica che si presenta con differenti quadri clinici, da una polmonite lieve-moderata, fino ad arrivare a forme più severe con insufficienza respiratoria acuta e coinvolgimento multiorgano. Dopo che i primi casi di questa malattia virale sono stati segnalati per la prima volta a Wuhan, in Cina, alla fine di dicembre 2019, COVID-19 si è rapidamente diffusa in tutto il mondo in un breve lasso di tempo, costringendo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dichiararla come pandemia globale l'11 marzo 2020.
La diagnosi di COVID-19 si basa sulla rilevazione virologica tramite RT-PCR su tamponi nasofaringei/ orofaringei. La TC del torace rappresenta ad oggi il gold standard per la valutazione dell’impegno polmonare nel paziente COVID-19, grazie alla presenza di pattern peculiari e alla sensibilità e specificità della metodica. Tuttavia, la disponibilità nelle strutture sanitarie più periferiche e le difficoltà gestionali legati alla sanificazione degli strumenti, rappresentano ostacoli all'uso diffuso della TC, specialmente durante il culmine di un’epidemia.
L’ecografia toracica, ormai già implementata nel work-up diagnostico del COVID-19, si è dimostrata un esame di grande utilità per la gestione di COVID-19 con coinvolgimento respiratorio grazie alla sua sicurezza, ripetibilità, assenza di radiazioni, basso costo e utilizzo “bed-side”.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare il ruolo prognostico di uno score ecografico ottenuto in fase acuta/subacuta nel paziente con COVID-19, rispetto ad altri elementi di valutazione clinica e laboratoristica. Inoltre, i risultati dell’impegno polmonare valutati con l’ecografia toracica in fase acuta sono stati confrontati con quelli ottenuti al follow-up a 3-6 mesi in parallelo ai risultati della TC torace nel contesto del programma di follow-up.
Questo studio di tesi è stato condotto su 160 pazienti con diagnosi di COVID-19 ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP), di cui 89 hanno partecipato al percorso di follow-up a 3 mesi dalla dimissione. Sono stati inclusi nello studio soggetti positivi per infezione da SARS-CoV2 dimostrata al momento dell’ammissione con tampone naso-faringeo, e che hanno eseguito almeno un’ecografia toracica durante una delle fasi della degenza.
La metodologia ecografica impiegata sia durante la degenza che al follow-up si è basata su uno schema standardizzato, che prevedeva l’analisi di 16 spazi in modo tale da consentire un’accurata mappatura di tutte le aree del torace, con particolare attenzione a quelle posteriori, e calcolare uno score ecografico (LUS score) in relazione all’impegno polmonare sia da un punto di vista qualitativo (reperti tipici di interessamento interstiziale e pleurico come light beam, linee B e pattern consolidativi) che quantitativo (a ciascuna sede viene affidato un punteggio crescente in base al grado di deareazione polmonare).
I risultati di questo studio mostrano che i pazienti con LUS score al di sopra del valore di mediana delle nostre osservazioni (16) presentano valori di P/F peggiori (p=0,03), linfociti significativamente più bassi (p<0,001), e valori alterati di troponina (p=0,06) e glicemia (p=0,04), rispetto all’altro gruppo. Inoltre, i pazienti con un LUS score > 16 richiedono più frequentemente ricovero in ambiente intensivo/subintensivo e ventilazione di tipo meccanico invasivo, in modo statisticamente significativo (rispettivamente p=0,05 e p=0,02), benchè tale differenza non si rilevi per quanto riguarda la mortalità.
Infine, confrontando i valori di LUS score in fase acuta con quelli del follow-up a 3-6 mesi dalla dimissione, abbiamo osservato una netta riduzione dello score, a testimonianza della risoluzione del quadro di polmonite. E’ emersa inoltre un’ottima concordanza tra l’ecografia toracica e la TC ad alta risoluzione (p=0,03), nel contesto del percorso di follow-up.
Sulla base di questi risultati, si ipotizza un possibile ruolo aggiuntivo dell’ecografia toracica eseguita con modalità standardizzata nella stratificazione prognostica dei pazienti ricoverati con COVID-19, con l’obiettivo di identificare precocemente i pazienti che necessitano di cure più intensive ed eventuale supporto ventilatorio.
COVID-19 è una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2). È una malattia sistemica che si presenta con differenti quadri clinici, da una polmonite lieve-moderata, fino ad arrivare a forme più severe con insufficienza respiratoria acuta e coinvolgimento multiorgano. Dopo che i primi casi di questa malattia virale sono stati segnalati per la prima volta a Wuhan, in Cina, alla fine di dicembre 2019, COVID-19 si è rapidamente diffusa in tutto il mondo in un breve lasso di tempo, costringendo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dichiararla come pandemia globale l'11 marzo 2020.
La diagnosi di COVID-19 si basa sulla rilevazione virologica tramite RT-PCR su tamponi nasofaringei/ orofaringei. La TC del torace rappresenta ad oggi il gold standard per la valutazione dell’impegno polmonare nel paziente COVID-19, grazie alla presenza di pattern peculiari e alla sensibilità e specificità della metodica. Tuttavia, la disponibilità nelle strutture sanitarie più periferiche e le difficoltà gestionali legati alla sanificazione degli strumenti, rappresentano ostacoli all'uso diffuso della TC, specialmente durante il culmine di un’epidemia.
L’ecografia toracica, ormai già implementata nel work-up diagnostico del COVID-19, si è dimostrata un esame di grande utilità per la gestione di COVID-19 con coinvolgimento respiratorio grazie alla sua sicurezza, ripetibilità, assenza di radiazioni, basso costo e utilizzo “bed-side”.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare il ruolo prognostico di uno score ecografico ottenuto in fase acuta/subacuta nel paziente con COVID-19, rispetto ad altri elementi di valutazione clinica e laboratoristica. Inoltre, i risultati dell’impegno polmonare valutati con l’ecografia toracica in fase acuta sono stati confrontati con quelli ottenuti al follow-up a 3-6 mesi in parallelo ai risultati della TC torace nel contesto del programma di follow-up.
Questo studio di tesi è stato condotto su 160 pazienti con diagnosi di COVID-19 ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP), di cui 89 hanno partecipato al percorso di follow-up a 3 mesi dalla dimissione. Sono stati inclusi nello studio soggetti positivi per infezione da SARS-CoV2 dimostrata al momento dell’ammissione con tampone naso-faringeo, e che hanno eseguito almeno un’ecografia toracica durante una delle fasi della degenza.
La metodologia ecografica impiegata sia durante la degenza che al follow-up si è basata su uno schema standardizzato, che prevedeva l’analisi di 16 spazi in modo tale da consentire un’accurata mappatura di tutte le aree del torace, con particolare attenzione a quelle posteriori, e calcolare uno score ecografico (LUS score) in relazione all’impegno polmonare sia da un punto di vista qualitativo (reperti tipici di interessamento interstiziale e pleurico come light beam, linee B e pattern consolidativi) che quantitativo (a ciascuna sede viene affidato un punteggio crescente in base al grado di deareazione polmonare).
I risultati di questo studio mostrano che i pazienti con LUS score al di sopra del valore di mediana delle nostre osservazioni (16) presentano valori di P/F peggiori (p=0,03), linfociti significativamente più bassi (p<0,001), e valori alterati di troponina (p=0,06) e glicemia (p=0,04), rispetto all’altro gruppo. Inoltre, i pazienti con un LUS score > 16 richiedono più frequentemente ricovero in ambiente intensivo/subintensivo e ventilazione di tipo meccanico invasivo, in modo statisticamente significativo (rispettivamente p=0,05 e p=0,02), benchè tale differenza non si rilevi per quanto riguarda la mortalità.
Infine, confrontando i valori di LUS score in fase acuta con quelli del follow-up a 3-6 mesi dalla dimissione, abbiamo osservato una netta riduzione dello score, a testimonianza della risoluzione del quadro di polmonite. E’ emersa inoltre un’ottima concordanza tra l’ecografia toracica e la TC ad alta risoluzione (p=0,03), nel contesto del percorso di follow-up.
Sulla base di questi risultati, si ipotizza un possibile ruolo aggiuntivo dell’ecografia toracica eseguita con modalità standardizzata nella stratificazione prognostica dei pazienti ricoverati con COVID-19, con l’obiettivo di identificare precocemente i pazienti che necessitano di cure più intensive ed eventuale supporto ventilatorio.
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