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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08272020-131404


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PAITA, LUCA
URN
etd-08272020-131404
Titolo
La stratificazione prognostica nell’embolia polmonare acuta: il ruolo dello score Hestia e del rapporto neutrofili/linfociti
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Celi, Alessandro
correlatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
Parole chiave
  • embolia polmonare
  • rapporto neutrofili/linfociti
  • valutazione prognostica
Data inizio appello
14/09/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’embolia polmonare è una patologia frequente la cui incidenza è in continuo aumento e, nonostante i miglioramenti terapeutici, rimane una condizione potenzialmente letale. Oltre a condurre alla diagnosi di embolia, una corretta gestione clinica dovrebbe prevedere un’accurata valutazione prognostica che consenta di impostare il trattamento più appropriato nel singolo paziente. Infatti, nonostante ad oggi la maggior parte dei pazienti con embolia polmonare acuta venga ricoverata in ospedale, sempre maggiori evidenze indicano la possibilità per i pazienti con embolia a basso rischio di intraprendere la terapia anticoagulante a domicilio. Il miglioramento della stratificazione prognostica è ottenibile attraverso l’integrazione di score clinici (come PESI, sPESI e il meno utilizzato Hestia) con esami di imaging e di laboratorio.
L’elaborato prende origine da una casistica originale di 192 pazienti che, nel periodo compreso fra il 1° Maggio 2018 e il 31 Maggio 2019, hanno effettuato un accesso presso il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana con la diagnosi conclusiva di “Tromboembolia polmonare”. In questo studio, oltre ad analizzare l’accuratezza prognostica dello score Hestia, sono emersi risultati interessanti riguardo al ruolo prognostico del rapporto neutrofili/linfociti.
Abbiamo raccolto i dati di una nuova popolazione composta da 36 pazienti, anch’essi con diagnosi di “Tromboembolia polmonare” e con accesso eseguito presso lo stesso Pronto Soccorso nel periodo compreso fra Novembre 2019 e Gennaio 2020.
L’obbiettivo è quello di fornire una nuova casistica di validazione, che risulti indipendente dalla precedente, ma che presenti al contempo caratteristiche simili e quindi possa essere ad essa paragonabile. Lo scopo di questo studio è quindi quello di aumentare la casistica per rendere più solidi i dati ottenuti dal lavoro analogo precedentemente svolto, e di validare in maniera indipendente alcuni tra i risultati più interessanti tra quelli emersi nello studio precedente.
Per ognuno dei 36 pazienti sono stati raccolti i dati relativi alle caratteristiche anamnestiche e cliniche, gli esami di laboratorio, i dati sulla gestione in Pronto Soccorso e gli eventi clinici a 30 giorni dall’episodio tromboembolico. Sulla base di queste informazioni, sono stati calcolati i punteggi degli score prognostici PESI, sPESI ed Hestia per ciascun paziente. L’obbiettivo è stato quello di individuare, tra gli score clinici considerati, quello più idoneo per la stratificazione prognostica del campione oggetto dello studio e valutare il comportamento del rapporto N/L nell’individuare i pazienti ad alto e basso rischio.
Lo score Hestia ha dimostrato di poter individuare una quota maggiore di pazienti a basso rischio rispetto a PESI e sPESI. Questo è in buona parte dovuto all’alta frequenza di pazienti affetti da neoplasia nel campione in esame.
Stratificando la popolazione in base a questo score, il rapporto neutrofili/linfociti si è rivelato maggiore nei pazienti considerati ad alto rischio: il dato iniziale è stato sostanzialmente confermato, sebbene la significatività statistica non sia stata raggiunta (p=0,007) a causa della bassa numerosità del campione. Quando i dati della nuova popolazione sono stati uniti alla popolazione inziale, questa osservazione è stata confermata, contribuendo ulteriormente a corroborarne l’accuratezza.
Infine, è stata condotta una analisi bivariata per valutare se l’introduzione del rapporto N/L tra i criteri Hestia possa perfezionare la valutazione prognostica di questo score clinico. Dai risultati emerge che i due test sono predittori indipendenti e la loro integrazione consente una migliore accuratezza prognostica.
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