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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08262021-164703


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
URBANI, ANNA
URN
etd-08262021-164703
Titolo
L'infiltrazione della criminalità organizzata in ambito economico. L'inquadramento normativo del fenomeno mafioso alla luce del caso "Mafia Capitale".
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Gargani, Alberto
Parole chiave
  • area grigia
  • associazione di tipo mafioso
  • criminologia
  • economia
  • mafia-capitale
  • prevenzione
  • repressione
  • tipicità
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente lavoro di tesi parte dall’analisi criminologica dei cambiamenti che hanno caratterizzato le associazioni di stampo mafioso soffermandosi, in particolare, sull’evoluzione del metodo a cui esse oggi fanno ricorso. Viene posta particolare attenzione all’interesse delle consorterie mafiose verso il mondo imprenditoriale, con la conseguente creazione di un sistema economico alimentato in prima battuta dai proventi illeciti, successivamente investiti in attività economiche legali; inoltre, emergerà come le prassi collusivo-corruttive, essenziali per operare nel mercato legale, abbiano alimentato il c.d. capitale sociale delle mafie.
In secondo luogo, la tesi fornisce un quadro generale sulle misure esistenti nel nostro ordinamento per contrastare il fenomeno criminale in questione, sia sul piano delle misure repressive e preventive che sul piano dell’ordinamento penitenziario, cercando di problematizzare gli interventi legislativi dal punto di vista del rispetto dei principi costituzionali.
Infine, partendo dalle vicende di “Mafia capitale”, vengono affrontate le questioni ancora ampiamente dibattute, specie a seguito della diffusione delle cc.dd. nuove mafie, riguardanti l’inquadramento normativo delle condotte riconducibili ai colletti bianchi e il fenomeno della c.d. processualizzazione delle categorie sostanziali, esponendo, infine, alcune proposte dottrinali volte ad evitare la degenerazione dei rapporti tra diritto penale e processo.

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