Tesi etd-08262016-153845 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DI GINO, MARCO
URN
etd-08262016-153845
Titolo
La Craniectomia Decompressiva nel Trauma Cranio - Encefalico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Vannozzi, Riccardo
Parole chiave
- Danno cerebrale secondario
Data inizio appello
20/09/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nel contesto del Trauma Cranio – Encefalico la Craniectomia Decompressiva fa parte di diversi protocolli terapeutici per i pazienti che sviluppano Ipertensione Endocranica o per coloro che presentano una lesione di massa con indicazione chirurgica (di solito l’ematoma subdurale acuto). Il principio di aprire il cranio e rimuovere temporaneamente parte della teca cranica al fine di controllare l’Ipertensione Endocranica è nato all’inizio del secolo scorso con Theodor Kocher.
Gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati dalla ricerca attraverso l’Evidence Based Medicine di studi randomizzati che ci dimostrassero l’efficacia di questo intervento nel Trauma Cranio – Encefalico, ma al momento non disponiamo ancora di chiare indicazioni.
Questo studio retrospettivo ha lo scopo di valutare l’età, il GCS all’ammissione e il timing chirurgico come fattori predittivi dell’outcome.
Dall’anno 2010 all’anno 2015, 33 pazienti sono stati sottoposti a Craniectomia Decompressiva per l’insorgenza di Ipertensione Endocranica non responsiva a terapia medica massimale. La valutazione dell’outcome è stata effettuata mediante intervista telefonica strutturata che ha permesso di calcolare il GOS (Glasgow Outcome Scale). Il 54,2% dei soggetti ha riportato uno score di 4 o 5, il 12,1% uno score di 3 e il 6,1% uno score di 2. I soggetti deceduti sono stati il 27,3%. Le complicanze riscontrate sono state infettive (4 casi), idrocefalo post-traumatico (3 casi), incremento dell’ edema e/o emorragia (2 casi) e riassorbimento osseo (2 casi).
Dall’analisi della casistica è risultato, in accordo con i dati presenti in letteratura che un GCS < 6 è un fattore predittivo dell’outcome (p < 0,05).
Sottoporre ad intervento un soggetto che presenta alte probabilità di outcome negativo comporta conseguenze non desiderabili per il soggetto stesso, per la famiglia e per la società. Da qui nasce la necessità di identificare chiari fattori predittivi dell’outcome.
La Craniectomia Decompressiva è stato e rimane ancora un argomento controverso. Si auspica che nuovi studi possano dimostrare con evidenze che siano almeno di classe 2 l’efficacia della Craniectomia Decompressiva nel Trauma Cranio – Encefalico e che identifichino con maggior chiarezza i parametri predittivi dell’outcome, in modo da renderla un intervento salva – vita in cui sia minima la probabilità di morte o grave disabilità. Sebbene lo studio DECRA abbia concluso che la Craniectomia Decompressiva non comporta un outcome migliore rispetto alla terapia medica, siamo in attesa dei dati del RESCUE – ICP.
Gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati dalla ricerca attraverso l’Evidence Based Medicine di studi randomizzati che ci dimostrassero l’efficacia di questo intervento nel Trauma Cranio – Encefalico, ma al momento non disponiamo ancora di chiare indicazioni.
Questo studio retrospettivo ha lo scopo di valutare l’età, il GCS all’ammissione e il timing chirurgico come fattori predittivi dell’outcome.
Dall’anno 2010 all’anno 2015, 33 pazienti sono stati sottoposti a Craniectomia Decompressiva per l’insorgenza di Ipertensione Endocranica non responsiva a terapia medica massimale. La valutazione dell’outcome è stata effettuata mediante intervista telefonica strutturata che ha permesso di calcolare il GOS (Glasgow Outcome Scale). Il 54,2% dei soggetti ha riportato uno score di 4 o 5, il 12,1% uno score di 3 e il 6,1% uno score di 2. I soggetti deceduti sono stati il 27,3%. Le complicanze riscontrate sono state infettive (4 casi), idrocefalo post-traumatico (3 casi), incremento dell’ edema e/o emorragia (2 casi) e riassorbimento osseo (2 casi).
Dall’analisi della casistica è risultato, in accordo con i dati presenti in letteratura che un GCS < 6 è un fattore predittivo dell’outcome (p < 0,05).
Sottoporre ad intervento un soggetto che presenta alte probabilità di outcome negativo comporta conseguenze non desiderabili per il soggetto stesso, per la famiglia e per la società. Da qui nasce la necessità di identificare chiari fattori predittivi dell’outcome.
La Craniectomia Decompressiva è stato e rimane ancora un argomento controverso. Si auspica che nuovi studi possano dimostrare con evidenze che siano almeno di classe 2 l’efficacia della Craniectomia Decompressiva nel Trauma Cranio – Encefalico e che identifichino con maggior chiarezza i parametri predittivi dell’outcome, in modo da renderla un intervento salva – vita in cui sia minima la probabilità di morte o grave disabilità. Sebbene lo studio DECRA abbia concluso che la Craniectomia Decompressiva non comporta un outcome migliore rispetto alla terapia medica, siamo in attesa dei dati del RESCUE – ICP.
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TESI_definitiva.pdf | 2.10 Mb |
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