Tesi etd-08252023-170732 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PIMPINELLA, AURORA
URN
etd-08252023-170732
Titolo
Relazione tra disturbi dell'alimentazione e profilo psicosociale negli adolescenti
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Mastorci, Francesca
Parole chiave
- adolescenza
- benessere
- BMI
- disturbi alimentari
- percezione
- peso
Data inizio appello
28/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/09/2026
Riassunto
Tra le diverse variabili che influenzano lo stato di salute e benessere negli adolescenti, l’indice di massa corporea (BMI) certamente correla con le dimensioni non solo fisiche, ma emotive e relazionali. Tendenzialmente, come da letteratura, essere normopeso predispone ad un migliore concetto generale di sé, al contrario un’alterazione della percezione del peso corporeo porta all’insorgenza di disturbi dell’alimentazione e psicopatologie. In questo sembrerebbe esserci una differenza di genere con un possibile predittore di genere: le ragazze comunemente classificano erroneamente il loro peso corporeo più dei maschi, sopravvalutando il loro peso, mentre i maschi lo sottovalutano; questa alterata percezione presenta come fattori influenzanti il contesto socio-culturale, il fattore economico e il condizionamento dei social media. Questo può portare all’adozione di comportamenti e atteggiamenti di controllo del peso inadeguati e malsani che possono, nel medio e lungo termine, andare a compromettere la salute fisica e psicologica degli adolescenti.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è correlare la percezione di benessere valutato mediante una batteria di questionari psicometrici con il BMI. Quanto quindi l’alterata percezione del benessere ha un’influenza sulla qualità della vita e sui fattori di rischio per lo sviluppo di un disturbo dell’alimentazione?
Per rispondere a questa domanda, un gruppo di 450 adolescenti italiani (di età compresa tra i 17 e i 21 anni) è stato sottoposto ad un insieme di questionari e test online nell’ambito del progetto AVATAR (A new purpose for promotion and eVAluation of healTh and well-being Among healthy teenageRs) sulla valutazione del benessere percepito, della qualità della vita e degli atteggiamenti in ambito alimentare. Le risposte fornite hanno mostrato che la popolazione femminile presenta punteggi più alti per il rischio di disturbi del comportamento alimentare rispetto alla popolazione maschile, ma nella popolazione totale i disturbi alimentari sono significativamente associati alla Health-Related Quality of Life (HRQoL), dimostrando che questa associazione non è dovuta al sesso.
Lo studio pilota qui presentato, ancora in via di esecuzione, evidenzia quindi la necessità di un monitoraggio a lungo termine per valutare se questi disturbi permangono nel tempo e di interventi precoci per individuare i soggetti a rischio. Evidenzia inoltre la necessità di interventi mirati ad aumentare l’autostima degli adolescenti considerata un fattore predittivo dei disturbi alimentari.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è correlare la percezione di benessere valutato mediante una batteria di questionari psicometrici con il BMI. Quanto quindi l’alterata percezione del benessere ha un’influenza sulla qualità della vita e sui fattori di rischio per lo sviluppo di un disturbo dell’alimentazione?
Per rispondere a questa domanda, un gruppo di 450 adolescenti italiani (di età compresa tra i 17 e i 21 anni) è stato sottoposto ad un insieme di questionari e test online nell’ambito del progetto AVATAR (A new purpose for promotion and eVAluation of healTh and well-being Among healthy teenageRs) sulla valutazione del benessere percepito, della qualità della vita e degli atteggiamenti in ambito alimentare. Le risposte fornite hanno mostrato che la popolazione femminile presenta punteggi più alti per il rischio di disturbi del comportamento alimentare rispetto alla popolazione maschile, ma nella popolazione totale i disturbi alimentari sono significativamente associati alla Health-Related Quality of Life (HRQoL), dimostrando che questa associazione non è dovuta al sesso.
Lo studio pilota qui presentato, ancora in via di esecuzione, evidenzia quindi la necessità di un monitoraggio a lungo termine per valutare se questi disturbi permangono nel tempo e di interventi precoci per individuare i soggetti a rischio. Evidenzia inoltre la necessità di interventi mirati ad aumentare l’autostima degli adolescenti considerata un fattore predittivo dei disturbi alimentari.
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