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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08242022-103828


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PLATI, MARTA
URN
etd-08242022-103828
Titolo
REPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA CON RIFERIMENTO ALL’ETICA PRATICA CONTEMPORANEA. IL CASO FERRERO
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Guidi, Marco Enrico Luigi
Parole chiave
  • responsabilità sociale d'impresa
  • utilitarismo
Data inizio appello
03/10/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/10/2062
Riassunto
L’argomento trattato nell’elaborato è principalmente il tema della responsabilità sociale d’impresa, ma facciamo qualche riferimento all’etica pratica contemporanea adottata soprattutto da Singer.
La tesi si apre con un primo capitolo che parla dell’utilitarismo, che, come leggiamo dall’Enciclopedia Treccani, è la “teoria che fonda la morale sull’utilità, identificando questa con quella, in quanto afferma che la vera utilità dell’individuo non può non accordarsi sempre con la utilità generale”.
Uno dei primi filosofi a parlare di utilitarismo fu Jeremy Bentham che definisce l’utilità come ciò che produce vantaggio e che renda minimo il dolore e massimo il piacere, e, sempre Bentham fa dell’etica una scienza quantificabile spostando il principio di utilità su un piano prescrittivo-normativo e introducendo il concetto di “calcolo felicifico”. Successivamente descriviamo cosa intende Bentham quando parla di dolore e piacere arrivando così a una prima definizione di utilitarismo.
Brevemente, poi, ci concentriamo sul pensiero di altri autori come Sidgwick (filosofo britannico nonché uno dei fondatori della Cambridge University), Smart (filosofo australiano appartenente alla corrente del pensiero analitico) e Harsanyi (economista ungherese vincitore del premio Nobel per l’economia nel 1994). Nel Novecento, il filosofo Hare, sviluppa un particolare tipo di utilitarismo definito “utilitarismo dell’atto” e che si pone in contrapposizione con “l’utilitarismo della regola”.
In questo primo capitolo, dove si parla, appunto, dello sviluppo dell’utilitarismo, arriviamo a Peter Singer, filosofo contemporaneo australiano e descriviamo la sua filosofia che è di tipo consequenzialista; Singer ha inoltre proposto una nuova impostazione di “principio di utilità”.
Un principio importante che Singer mette al centro nel suo utilitarismo è sicuramente il “principio dell’eguale considerazione degli interessi” il che vuol dire che gli individui prima di mettere in atto le loro azioni devono prendere in considerazione tutti gli interessi di tutti i soggetti che vengono coinvolti non dando a nessuno priorità.
Si va avanti nell’elaborato spiegando tutto il pensiero di Singer, fino ad arrivare all’etica applicata dove Singer nel suo libro “Etica Pratica” esprime in modo semplice e crudo il suo pensiero su aspetti delicati che riguardano le scelte di tutti gli esseri umani che sono: eutanasia, aborto, povertà mondiale e l’etica degli animali.
Ci chiediamo poi se l’etica può essere applicata all’economia, la risposta è ovviamente positiva e questo si può riscontrare nella diffusione della responsabilità sociale d’impresa.
La Responsabilità Sociale d’Impresa o, con il termine inglese, Corporate Social Responsibility è l’argomento che affronteremo nel secondo capitolo. Facendo velocemente un excursus storico partendo dagli inizi del Novecento con Berle e Dodd fino ad arrivare ai giorni nostri.
Approfondiremo la piramide di Carroll che quest’ultimo elabora alla fine degli anni ’80 mettendo a punto quattro responsabilità: economica, legale, etica e filantropica; responsabilità che l’azienda deve seguire per essere a pieno un’azienda etica e virtuosa.
Gli anni ’90 sono stati anni importanti per lo sviluppo della responsabilità sociale d’impresa perché sono gli anni in cui entra nell’Agenda UE e nel 2001 è stato emanato il Libro Verde della Comunità Europea che si sviluppa in diverse fasi (4 nello specifico) e si arriva alla definizione ufficiale di RSI, in questo modo si capisce bene cosa si intente e che funzione ha all’interno dell’impresa.
Inoltre, affinché la RSI venga applicata all’interno delle imprese ha bisogno di diversi strumenti come le certificazioni che servono a dimostrare che l’impresa sta svolgendo il tutto in modo sostenibile; il codice etico che viene implementato all’interno delle aziende, anche se non è obbligatorio ma consigliato, per dare delle regole a tutti i membri dell’azienda; il bilancio sociale e il bilancio di sostenibilità, anche questi redatti su base volontaria ma comunque consigliabili per un’impresa che si dichiara sostenibile; il report integrato e, infine, il marketing sociale e il CSR manager che è una figura che porta la cultura della sostenibilità all’interno dell’impresa.
Successivamente verrà sviluppato il tema della sostenibilità che è senz’altro un obiettivo da raggiungere per le aziende che implementano la RSI. Affinché venga incentivato sempre più il tema della sostenibilità sono stati emanati degli obiettivi che sono l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, dove sono stati messi a punto degli obiettivi di sostenibilità che dovrebbero essere raggiunti entro il 2030 e le Linee Guida OCSE per lo sviluppo sostenibile.
Successivamente viene sviluppata la teoria degli stakeholder e la teoria del valore condiviso. La teoria degli stakeholder pone l’accento sulle modalità con cui i diversi attori entrano in relazione con l’impresa, definendone l’origine, la natura della relazione e le prerogative. La teoria del valore condiviso invece è l’insieme delle politiche e delle pratiche operative che rafforzano la competitività di un’azienda con l’obiettivo di migliorare le condizioni economiche e sociali delle comunità in cui opera.
Per concludere il capitolo secondo dell’elaborato ci soffermiamo sul fenomeno del Greenwashing, chiarendo che cosa si intende con questo termine e come cercare di difendersi.
Nel terzo capitolo affrontiamo il caso studio del Gruppo Ferrero.
Il paragrafo si apre con una breve introduzione della storia del gruppo e si procede a descrivere l’obiettivo principale dell’impresa, cioè su quale strategia si fonda la responsabilità sociale dell’azienda che è quella di “Condividere valore per creare valore” e questo concetto deve toccare tutte le fasi della catena del valore. Si descrivono poi i valori fondati su cui poggia l’impresa che sono il rispetto e la responsabilità verso i dipendenti e il territorio, e altri ancora.
Si procede con il descrivere la qualità e la sostenibilità delle materie prime di Ferrero, il Gruppo ci tiene a specificare infatti che le materie che usa sono sostenibili, certificate e tracciabili e per quelli che ancora non lo sono al 100% stanno provvedendo a raggiungere tale obiettivo, Ferrero si distingue proprio per questo suo impegno.
Inoltre, Ferrero si impegna molto nella tutela del pianeta e delle persone, è per questo motivo che il Gruppo si sta impegnando, negli anni, a raggiungere determinati obiettivi dell’Agenda 2030; per quanto riguarda la protezione dell’ambiente, si sta impegnando a rendere il 100% degli imballaggi riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025, ma non solo, Ferrero si impegna anche nel promuovere di un consumo responsabile e altro ancora.
Prima di concludere il caso Ferrero ci siamo posti una domanda molto importante e cioè, Ferrero è davvero così sostenibile come ci vuol far credere? L’azienda ha subìto diverse accuse nel corso degli anni, il caso più eclatante, per quanto riguarda le materie prime, è stato quello dell’olio di palma, dove molte associazioni si sono scagliate contro il Gruppo accusando quest’ultimo che dalla raccolta e dalla lavorazione dell’olio di palma deriva la deforestazione, lo sfruttamento minorile e non meno importante il fatto che quest’olio fa male alla salute. Ferrero si è difesa da queste accuse riemergendo come solo un’azienda così forte e sicura di sé può fare.
Nel capitolo conclusivo ci poniamo un ulteriore domanda: si può applicare l’etica contemporanea alla RSI? Partiamo dal presupposto che in Italia c’è stato un forte dibattito sulla responsabilità sociale d’impresa che si è sviluppato su tre teorie che sono la teoria neoclassica, la teoria neo-contrattualista e la teoria relazionale o, anche detta, dell’economia civile.
Per cercare di comprendere bene l’argomento e rispondere alla domanda, distinguiamo tre livelli di applicazione di Business Ethics all’economia che sono il livello micro, meso e infine il livello macro e concludiamo con la questione dello “status morale” dell’impresa che si divide in tre tematiche che approfondiremo nel capitolo. Infine, cercheremo di rispondere alla domanda che ci siamo posti all’inizio del capitolo.

The topic covered in the paper is mainly the issue of corporate social responsibility, but we make some reference to contemporary practical ethics adopted above all by Singer.
The thesis opens with a first chapter that talks about utilitarianism, which, as we read from the Treccani Encyclopedia, is the "theory that bases morality on utility, identifying this with that, as it states that the true utility of the individual it cannot not always agree with the general utility ”.
One of the first philosophers to speak of utilitarianism was Jeremy Bentham who defines utility as that which produces advantage and which minimizes pain and maximizes pleasure, and, again Bentham makes ethics a quantifiable science by shifting the principle of utility to a prescriptive-normative plan and introducing the concept of "happy calculation". Next we describe what Bentham means when he speaks of pain and pleasure, thus arriving at a first definition of utilitarianism.
Briefly, then, we focus on the thinking of other authors such as Sidgwick (British philosopher and one of the founders of Cambridge University), Smart (Australian philosopher belonging to the current of analytical thought) and Harsanyi (Hungarian economist winner of the Nobel Prize for economics in the 1994). In the twentieth century, the philosopher Hare develops a particular type of utilitarianism called "utilitarianism of the act" and which is in contrast with "the utilitarianism of the rule".
In this first chapter, where we speak, in fact, of the development of utilitarianism, we come to Peter Singer, a contemporary Australian philosopher and we describe his philosophy which is of a consequentialist type; Singer also proposed a new approach to the “principle of utility”.
An important principle that Singer puts at the center of his utilitarianism is certainly the "principle of equal consideration of interests" which means that individuals, before carrying out their actions, must take into consideration all the interests of all subjects who they get involved by not giving anyone priority.
We go on in the elaborate explaining all of Singer's thought, up to the applied ethics where Singer in his book "Practical Ethics" expresses in a simple and raw way his thoughts on delicate aspects concerning the choices of all human beings which are: euthanasia, abortion, world poverty and animal ethics.
We then ask ourselves if ethics can be applied to the economy, the answer is obviously positive and this can be found in the spread of corporate social responsibility.
Corporate Social Responsibility or, with the English term, Corporate Social Responsibility is the topic that we will address in the second chapter. Quickly making a historical excursus starting from the early twentieth century with Berle and Dodd up to the present day.
We will explore the Carroll pyramid that the latter elaborated in the late 1980s by developing four responsibilities: economic, legal, ethical and philanthropic; responsibility that the company must follow in order to be fully an ethical and virtuous company.
The 90s were important years for the development of corporate social responsibility because they are the years in which it enters the EU Agenda and in 2001 the Green Book of the European Community was issued which develops in different phases (4 specifically ) and we arrive at the official definition of CSR, in this way we understand well what is meant and what function it has within the company.
Furthermore, for CSR to be applied within companies, it needs various tools such as certifications that serve to demonstrate that the company is doing everything in a sustainable way; the code of ethics that is implemented within companies, even if it is not mandatory but recommended, to give rules to all members of the company; the social report and the sustainability report, these too drawn up on a voluntary basis but still advisable for a company that claims to be sustainable; the integrated report and, finally, social marketing and the CSR manager who is a figure who brings the culture of sustainability within the company.
Subsequently, the theme of sustainability will be developed, which is undoubtedly an objective to be achieved for companies that implement CSR. In order for the issue of sustainability to be increasingly encouraged, objectives have been issued which are the 2030 Agenda for sustainable development, where sustainability objectives have been set up that should be achieved by 2030 and the OECD Guidelines for development. sustainable.
The stakeholder theory and the shared value theory are then developed. The stakeholder theory emphasizes the ways in which the different actors enter into a relationship with the company, defining its origin, the nature of the relationship and the prerogatives.
The theory of shared value, on the other hand, is the set of policies and operational practices that strengthen the competitiveness of a company with the aim of improving the economic and social conditions of the communities in which it operates.
To conclude the second chapter of the paper, we focus on the phenomenon of Greenwashing, clarifying what is meant by this term and how to try to defend oneself.
In the third chapter we deal with the case study of the Ferrero Group.
The paragraph opens with a brief introduction to the history of the group and proceeds to describe the main objective of the company, that is, on which strategy the social responsibility of the company is based, which is that of "Sharing value to create value" and this concept must touch all stages of the value chain. The founded values on which the company is based are then described, which are respect and responsibility towards employees and the territory, and others.
We proceed with describing the quality and sustainability of Ferrero's raw materials, the Group is keen to specify that the materials it uses are sustainable, certified and traceable and for those who are not yet 100% traceable, they are taking steps to achieve this. objective, Ferrero stands out precisely for this commitment.
In addition, Ferrero is very committed to protecting the planet and people, which is why the Group has been committed over the years to achieving certain objectives of the 2030 Agenda; with regard to environmental protection, it is committed to making 100% of packaging reusable, recyclable or compostable by 2025, but not only that, Ferrero is also committed to promoting responsible consumption and more.
Before concluding the Ferrero case, we asked ourselves a very important question and that is, is Ferrero really as sustainable as it wants us to believe? The company has suffered several accusations over the years, the most striking case, as regards raw materials, was that of palm oil, where many associations have railed against the Group accusing the latter that from the collection and from the processing of palm oil derives deforestation, child exploitation and not least the fact that this oil is bad for health. Ferrero defended itself from these accusations by re-emerging as only such a strong and self-confident company can do.
In the concluding chapter we ask ourselves a further question: can contemporary ethics be applied to CSR? We start from the assumption that in Italy there has been a strong debate on corporate social responsibility that has developed on three theories which are the neoclassical theory, the neo-contractualist theory and the relational theory or, also called, of the civil economy .
To try to understand the topic well and answer the question, we distinguish three levels of application of Business Ethics to the economy which are the micro, meso and finally the macro level and we conclude with the question of the "moral status" of the company that it is divided into three themes that we will deepen in the chapter. Finally, we will try to answer the question we asked ourselves at the beginning of the chapter.

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