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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08242021-183542


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SANNA, AGNESE
URN
etd-08242021-183542
Titolo
La rettifica di sesso, tra diritto all'identità personale e relazioni familiari
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Murgo, Caterina
Parole chiave
  • divorzio imposto
  • rettifica di sesso
  • transessualismo
  • unioni civili
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro prende il via dalla vicenda giuridica che vide come protagonisti i coniugi Bernaroli: una coppia sposata nel 2005 il cui marito, Alessandro, non sentendosi più appartenente al sesso maschile, decise di intraprendere il percorso di cambio sesso. Nel 2009,Una volta ottenuta la rettificazione anagrafica del sesso,la coppia si trovò, però, ad affrontare una battaglia giuridica, in quanto non accettava che questa scelta di vita avesse ripercussioni sul loro rapporto giuridico. La legge prevedeva, infatti,che il cambio di sesso conducesse inevitabilmente alla cessazione degli effetti civili del matrimonio e per questo l'ufficiale di stato civile, dopo la sentenza di rettificazione di sesso,provvide ad annotare, in calce all'atto di matrimonio, l'avvenuto scioglimento. La coopia, che invece era concorde sul voler portare avanti i propri progetti di vita assieme, riteneva illegittima l'annotazione dell'uffiale di stato. Perciò, presentò ricorso presso il tribunale di Modena, fondando le proprie motivazioni sul fatto che nessuno dei due aveva mai chiesto ed ottenuto una sentenza di divorzio e che la cessazione degli effetti civili del matrimonio poteva considerarsi legittima solo se vi fosse stata una domanda di parte in tal senso. La battaglia giuridica di questa coppia proseguì fino ad arrivare dinanzi alla Corte Costituzionale che, con sentenza n. 170/2014,dichiarò incostituzionali gli artt. 2 e 4 della l. 164/1982 nella parte in cui non permettevano, alle coppie che lo desiderassero, di mantenere in vita un rapporto, non necessariamente quello matrimoniale,che tutelasse in modo adeguato i loro interessi. L'individuazione di queste forme alternative di convivenza registrata, era rimessa al legislatore. Si arrivò così alla tanto attesa legge Cirinnà che prevede le unioni civili fra persone dello stesso sesso e detta una disciplina delle convivenze. Nell'analizzare questa vicenda sono partita col dare uno sguardo alle cause di separazione e divorzio, tracciando un breve profilo storico e soffermandomi sull'originaria indissolubilità del matrimonio e sul c.d. divorzio imposto. Ho proseguito poi la mia trattazione cercando di analizzare la situazione del transessuale con particolare attenzione ai rapporti familiari. Infine ho cercato di individuare le differenze fra matrimonio ed unioni civili, in quanto l'art. 1 comma 27, della legge n. 76/2016, prevede che in seguito alla rettificazione di sesso di uno dei due coniugi, non si ha più l'automatico scioglimento del vincolo ma, se entrambi lo vogliono, la loro unione proseguirà nelle forme dell'unione civile.
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