Nell’attuale sistema scolastico si necessita sempre di più di una didattica plurilingue da affiancare allo studio curricolare delle lingue straniere. La didattica plurilingue supporta e sviluppa la competenza plurilingue negli studenti e permette loro di avere una corretta preparazione per affrontare le nuove sfide relazionali del mondo globalizzato. La competenza plurilingue necessaria oggi è multifattoriale, abbraccia molti aspetti psico-sociali e culturali e presuppone la valorizzazione dell’apprendente e del suo bagaglio culturale. Da questo la didattica deve partire per strutturarsi adeguatamente. Gli studi neuropsicologici confermano che la conoscenza approfondita del soggetto che apprende è fondamentale per avere una profonda acquisizione, in questo caso linguistica. Rispettando i diversi stili cognitivi e di apprendimento e sostenendo quella capacità innata che hanno gli studenti di “riflettere sulla lingua”si struttura la didattica cosiddetta Umanistico-Affettiva che promuove l’apprendente e lo rende partecipe e co-costruttore della didattica. Si definiscono Umanistico-Affettivi gli approcci che si strutturano sul rispetto umanistico di chi apprende, discostandosi da una visione più tradizionale di una didattica nozionistica e normativa. Nel 2012 nasce il CARAP, Quadro di Riferimento per gli Approcci Plurali alle Lingue e Culture, che propone tre diversi Approcci Plurali, tra i quali l'éveil aux langues. Analizzando nel dettaglio questo approccio, attraverso una sperimentazione fatta nella scuola primaria di Torino, possiamo estrapolare le sue caratteristiche Umanistico-Affettive e definirlo adeguato alle nuove sfide della didattica plurilingue.