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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-08242019-162131


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FRANCIOSA, MARINUNZIA
URN
etd-08242019-162131
Titolo
PEG-asparaginasi e coagulopatia: valutazione in pazienti affetti da LLA dell'U.O. Oncoematologia Pediatrica di Pisa arruolati nel protocollo AIEOP-BFM ALL 2009
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Bernasconi, Sayla
Parole chiave
  • asparaginasi
  • coagulopatia
  • fibrinogeno
  • INR
  • leucemia linfoblastica acuta
  • LLA
  • PEG-asparaginasi
  • trombosi
  • antitrombina
  • aPTT
Data inizio appello
24/09/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’asparaginasi è un agente chemioterapico fondamentale nel trattamento dei pazienti pediatrici con leucemia linfoblastica acuta (LLA). La sua efficacia è ormai da tempo ampiamente dimostrata, pur essendo il farmaco associato a diversi e potenzialmente gravi effetti collaterali.
Da circa 10 anni, il prodotto pegilato, dotato di più favorevoli caratteristiche farmacocinetiche e di una minore immunogenicità, è utilizzato come formulazione di prima linea.
Tra i più rilevanti effetti collaterali della terapia con asparaginasi, rientrano sicuramente le alterazioni della funzione coagulativa, che si traducono in un aumento del rischio trombotico nei pazienti trattati. In particolare, i dati presenti in letteratura indicano che la riduzione dell’antitrombina indotta dall’asparaginasi sia uno dei meccanismi fondamentali nella genesi delle complicanze trombotiche nei pazienti affetti da LLA.
Sebbene il profilo di tossicità della PEG-asparaginasi sembri sovrapponibile a quello delle precedenti formulazioni, di fatto pochi lavori hanno valutato le alterazioni del profilo coagulativo indotte dal prodotto pegilato.
Nel presente studio abbiamo esaminato gli effetti della PEG-asparaginasi sulla funzione coagulativa, valutando l’andamento di INR, aPTTr, fibrinogeno e antitrombina (AT III) nelle due settimane successive alla somministrazione del farmaco. Inoltre, abbiamo deciso di valutare se la prevalenza di eventi trombotici sintomatici possa ridursi grazie all’adozione di una strategia di tromboprofilassi basata sulla correzione del deficit di antitrombina tramite somministrazione di AT III esogena.
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