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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08232022-094530


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FERRILLO, ROSACHIARA
URN
etd-08232022-094530
Titolo
La tradizione mitica della Sibilla Cumana nella storia dell'arte dall'età antica al contemporaneo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Maffei, Sonia
correlatore Di Tullio, Ugo
Parole chiave
  • Cuma
  • Amedeo Maiuri
  • antro
  • libro VI
  • egloga IV
  • Eneide
  • sibilla
  • sibilla cumana
  • Virgilio
  • oracoli sibillini
  • Campi Flegrei
Data inizio appello
26/09/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2092
Riassunto
L’elaborato di tesi intende delineare la storia iconografica della Sibilla Cumana. L’intento è quello di ricostruire il percorso di elaborazione e rielaborazione di questo tema cominciando dalla sua origine antica fino al contemporaneo, indagandone l’assai complessa tradizione quale esempio di trasmissione del mito.

Si propone, in tre capitoli concepiti per aree tematiche organizzate in maniera cronologica, l’osservazione della continuità e dell’incessante rinnovarsi delle configurazioni iconografiche che incorporano il fenomeno profetico rappresentato dalla Sibilla Cumana.

Inizialmente si delinea la storia del mito in età greco-romana, analizzandone la trasmissione nelle fonti letterarie prima come fenomeno complesso, poi come variante specifica localizzata a Cuma, nei Campi Flegrei. In seguito, la ricerca si focalizza sulla fortuna artistico-letteraria della fatidica veggente all’intero dei diversi contesti culturali in cui si inserisce, facendo particolare attenzione all’elaborazione della IV Egloga di Virgilio e alla vicenda degli Oracula Sibyllina, che contribuirono all’interpretazione della Sibilla come continuum tra antichità classica e rivelazione cristiana. Dopodiché vengono affrontate le principali varianti iconografiche nell’arte sacra, in ambito mitologico e nelle più recenti pratiche artistiche, dove la profetessa, ormai incorporata al luogo che le venne assegnato da Amedeo Maiuri in modo istituzionale nel 1932, l’Antro del Parco Archeologico di Cuma, muta e si traduce in eco.
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