Tesi etd-08232010-193536 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
SALVADOR, CHIARA ELENA
URN
etd-08232010-193536
Titolo
La deificazione postuma del faraone Ahmosi
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Betrò, Maria Carmela
Parole chiave
- Ahmosi
- archeologia
- culto postumo
- egittologia
- hyksos
- nuovo regno
Data inizio appello
20/09/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/09/2050
Riassunto
Il presente lavoro nasce dall’intenzione di esaminare la possibilità che un culto postumo del sovrano Ahmosi, riunificatore delle Due Terre e fondatore di un nuovo e lungo periodo di pace, il Nuovo Regno, sia esistito anche al di fuori di Abido, città sacra ad Osiride ove rimangono le vestigia del più vasto e importante centro monumentale voluto da Ahmosi per celebrare se stesso e i membri della propria famiglia.
Questo studio si apre con una breve introduzione storica, in cui si è tentato di fare il punto della situazione sugli studi condotti finora circa il passaggio tra la XVII e la XVIII dinastia e circa l’importanza che hanno avuto alcuni membri della famiglia ahmoside nel processo di riunificazione del paese, temi ancora oggi molto dibattuti tra le fila della comunità egittologica.
Il secondo capitolo è stato dedicato al confronto e all’analisi di alcuni aspetti della devozione nei confronti del re e, solo marginalmente, di altri individui non regali, nel tentativo di distinguere il culto destinato ad ogni sovrano, specialmente postumo, da quello dedicato alle divinità vere e proprie del pantheon egiziano e da quello di alcuni personaggi, regali e non, che furono oggetto della pietà personale da parte di piccole comunità in alcuni periodi della storia egiziana.
Nel terzo capitolo si è passati ad esaminare più da vicino il culto dedicato ad Ahmosi ad Abido, ove si sono esposti sinteticamente i risultati prodotti dalle ricerche archeologiche attualmente in corso nel sito dell’Alto Egitto. Da una breve riflessione sulla documentazione abidena a nostra disposizione si è concluso che il culto del faraone, in questo centro, si fosse evoluto, nell’ambito del culto ufficiale, anche in forme di devozione “popolare”, ad esempio attraverso la pratica oracolare attestata fino all’epoca di Ramesse II. Il fulcro di questo lavoro ruota attorno alla raccolta di documenti, consistenti per lo più in stele – fatta eccezione per alcuni coni funerari, una statuina e un rilievo parietale – rilevanti per dimostrare l’eventuale esistenza di altri centri di devozione del sovrano al di fuori di Abido. Tutta la documentazione è stata dunque presentata e analizzata nel quarto capitolo.
I risultati di queste analisi, confluiti nel capitolo finale, hanno permesso di comprendere meglio la tipologia della venerazione di cui fu oggetto Ahmosi e di avanzare nuove interessanti ipotesi circa l’esistenza di centri cultuali a Tebe e ad Edfu.
Questo studio si apre con una breve introduzione storica, in cui si è tentato di fare il punto della situazione sugli studi condotti finora circa il passaggio tra la XVII e la XVIII dinastia e circa l’importanza che hanno avuto alcuni membri della famiglia ahmoside nel processo di riunificazione del paese, temi ancora oggi molto dibattuti tra le fila della comunità egittologica.
Il secondo capitolo è stato dedicato al confronto e all’analisi di alcuni aspetti della devozione nei confronti del re e, solo marginalmente, di altri individui non regali, nel tentativo di distinguere il culto destinato ad ogni sovrano, specialmente postumo, da quello dedicato alle divinità vere e proprie del pantheon egiziano e da quello di alcuni personaggi, regali e non, che furono oggetto della pietà personale da parte di piccole comunità in alcuni periodi della storia egiziana.
Nel terzo capitolo si è passati ad esaminare più da vicino il culto dedicato ad Ahmosi ad Abido, ove si sono esposti sinteticamente i risultati prodotti dalle ricerche archeologiche attualmente in corso nel sito dell’Alto Egitto. Da una breve riflessione sulla documentazione abidena a nostra disposizione si è concluso che il culto del faraone, in questo centro, si fosse evoluto, nell’ambito del culto ufficiale, anche in forme di devozione “popolare”, ad esempio attraverso la pratica oracolare attestata fino all’epoca di Ramesse II. Il fulcro di questo lavoro ruota attorno alla raccolta di documenti, consistenti per lo più in stele – fatta eccezione per alcuni coni funerari, una statuina e un rilievo parietale – rilevanti per dimostrare l’eventuale esistenza di altri centri di devozione del sovrano al di fuori di Abido. Tutta la documentazione è stata dunque presentata e analizzata nel quarto capitolo.
I risultati di queste analisi, confluiti nel capitolo finale, hanno permesso di comprendere meglio la tipologia della venerazione di cui fu oggetto Ahmosi e di avanzare nuove interessanti ipotesi circa l’esistenza di centri cultuali a Tebe e ad Edfu.
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