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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08222023-104150


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FORASSIEPI, LUCA
URN
etd-08222023-104150
Titolo
L'Archeologia dell'esplorazione spaziale: principi, metodologie e il caso di studio della missione Rosetta
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof. Fulvetti, Gianluca
relatore Prof. Gattiglia, Gabriele
Parole chiave
  • space debris
  • archeologia
  • esplorazione spaziale
  • spazio
  • Rosetta
  • cometa
  • Luna
  • Apollo
  • satelliti
  • satellites
  • Apollo
  • Moon
  • comet
  • Rosetta
  • space
  • space exploration
  • space debris archaeology
Data inizio appello
28/09/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
In questo lavoro di tesi si introducono e si argomentano i principi, le metodologie e le prospettive del campo di studi dell'Archeologia dell'Esplorazione Spaziale, declinandoli nel caso di studio della missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

L’archeologia dell'esplorazione spaziale può essere definita come

“Lo studio sistematico e scientifico dei resti materiali non rinnovabili della storia dell'esplorazione del Cosmo nel tempo e nello spazio, attraverso l'applicazione del metodo e della teoria archeologica moderna.”

Si applica quindi il metodo archeologico ai manufatti, alle infrastrutture, e agli ambienti naturali relativi al movimento umano dell’Esplorazione spaziale: satelliti, space debris, moduli di atterraggio depositati sulla superficie di un corpo celeste, tracce nel paesaggio naturale create dall’interazione umana e robotica, basi di lancio, centri di controllo, industrie aerospaziali: ogni elemento è approcciato secondo il modello teorico del Paesaggio Culturale, introdotto nella disciplina dalla Dr.ssa Alice Gorman (Flinders University di Adelaide, Australia). Questo approccio ‘olistico’ permette di superare la dicotomia fra naturale e artificiale, analizzando in maniera integrata la relazione fra materialità, comportamento umano e ambiente naturale.
Inoltre contribuisce a destrutturare alcune narrazioni dominanti nel settore dell’esplorazione spaziale, fornendo una ricostruzione storica più oggettiva ed esaustiva rispetto ad un normale approccio storiografico basato sulla documentazione.
Infine, il modello teorico del Paesaggio Culturale inserisce nell’analisi tutti quegli aspetti associativi, valori culturali, religiosi e sociali collegati con il Paesaggio in questione. L’esplorazione spaziale interagisce infatti con ambienti caratterizzati da un’enorme stratificazione di significati culturali, come la Luna, i pianeti, le comete, ecc.; ogni cultura umana nella storia ha sviluppato una relazione associativa con il cielo stellato e i corpi celesti. Le missioni spaziali odierne entrano a far parte di questa relazione, plasmandola e aggiungendo nuovi strati di significato.

Il lavoro di ricerca ha beneficiato degli importanti contributi di alcune personalità dell’ESA e della comunità scientifica, attraverso una serie di interviste e la visita presso l’ESOC (European Space Operation Center) di Darmstadt, in Germania, centro di controllo di tutte le missioni robotiche e satellitari dell’ESA. Queste consulenze sono ritenute una componente metodologica fondamentale per la disciplina, soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione dei processi di formazione naturale nei contesti archeologici dell’esplorazione spaziale.

Il lavoro di tesi si articola in due parti:

Nella prima parte si delinea il campo di studi, e si argomenta la scelta del metodo archeologico per lo studio degli aspetti storici. culturali e sociali dell’esplorazione spaziale. Si presentano e si descrivono i principi del modello teorico del Paesaggio Culturale applicato ai contesti archeologici dell’Esplorazione Spaziale. In seguito, si propone una panoramica delle metodologie della disciplina, sia quelle attuali sia quelle in prospettiva, legate allo sviluppo e all’aumento della frequentazione dell’ambiente orbitale e lunare nel prossimo futuro. Infine si affrontano le questioni relative alla gestione del patrimonio culturale dell’esplorazione spaziale, argomentando le varie proposte degli studiosi della materia, e fornendo un breve inquadramento dei trattati e delle legislazioni internazionali che regolano le attività spaziali, per una migliore comprensione della cornice legale in cui un eventuale programma di preservazione della Cultura Materiale spaziale dovrebbe svilupparsi.

Nella seconda parte si declinano questi principi e metodologie al caso di studio relativo alla missione Rosetta dell’ESA, la prima a orbitare una cometa e farvi atterrare una sonda (Philae). Si procede dapprima con un inquadramento storico e tecnico della missione e dei manufatti, per poi individuare e analizzare le tre tipologie di Paesaggio Culturale relative: il Paesaggio Culturale Progettato, ovvero l’insieme delle infrastrutture terrestri che sono state costruite, modificate o potenziate appositamente per lo svolgimento della missione; il Paesaggio Culturale Organicamente Evoluto, ovvero le interazioni fra manufatti, comportamento umano e l’ambiente naturale della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, dove si propongono alcune ipotesi sui possibili scenari di formazione naturale nei contesti archeologici, elaborati con il contributo dei membri del team della missione e di altre personalità della comunità scientifica; il Paesaggio Culturale Associativo, ovvero l’interazione dinamica fra Rosetta e il significativo impatto delle Comete sulle diverse culture umane nel corso della storia.
L’ultimo capitolo tratta il ‘lascito’ della missione e il suo impatto culturale e sociale.

Si conclude con alcune riflessioni sui vantaggi metodologici riscontrati
nell’applicazione del metodo archeologico al caso di studio della missione Rosetta e alcune considerazioni personali sulle prospettive di ricerca future.



In this thesis work, the principles, methodologies and perspectives of the Archaeology of Space Exploration are introduced and argued, to be then applied to the specific case study of the European Space Agency's (ESA) Rosetta mission.

Archaeology of Space Exploration can be defined as

"The systematic and scientific study of the non-renewable material remains of human spaceflight
history across time and space through the application of modern archaeological method and
theory."

The archaeological method is therefore applied to the artifacts, infrastructures, and natural environments related to the human ‘movement’ of Space Exploration: satellites, space debris, landers and rovers on the surface of celestial bodies, features in the natural landscape created by human or robotic activity, launch bases, control centers, aerospace industries: every object is approached with the theoretical model of Cultural Landscape, introduced into the discipline by Dr. Alice Gorman (Flinders University, Adelaide, Australia). Such a 'holistic' approach overcomes the dichotomy between natural and artificial, analyzing the relationship between materiality, human behavior and the natural environment in an integrated manner.
It also contributes to deconstructing some dominant narratives in the domain of space exploration, providing a more objective and comprehensive historical reconstruction, compared to a standard historiographical approach based on documentation.
Finally, the theoretical model of the Cultural Landscape includes associative aspects, cultural, religious and social values connected with the landscape. Indeed, space missions interact with natural environments characterized by an enormous stratification of cultural meanings, such as the Moon, planets, comets, etc.. Every human culture throughout history has developed an associative relationship with the night sky and celestial bodies. Today's space missions become part of this relationship, shaping it and adding new layers of meaning.

The research work benefited from the important contributions of some personalities from ESA and the scientific community, through a series of interviews and a visit to the ESOC (European Space Operation Centre) in Darmstadt, Germany, the control center for each of ESA's robotic and satellite missions. These consultations are considered a fundamental part of the methodological approach, especially regarding the reconstruction of natural formation processes in the archaeological contexts of space exploration.

The thesis is divided into two parts:

In the first part, the field of study is outlined, and the choice of the archaeological approach to the investigation of the historical, cultural and social processes of Space Exploration is argued. Aspects of the theoretical model of Cultural Landscape applied to Space Exploration contexts are presented and described. Next, an overview of the discipline's current and perspective methodologies related to the development and increase of orbital and lunar environments in the near future, is offered. Finally, the issues related to the management of the cultural heritage of space exploration are addressed, arguing the various proposals of scholars in this regard, and providing a brief overview of the international treaties and legislation regulating space activities, for a better understanding of the legal framework in which a possible programme for the preservation of Space Material Culture should develop.

In the second part, the principles and methodologies described in the first one are applied to the case study of ESA's Rosetta mission, the first to orbit a comet and land a probe (Philae) on it. First, a historical and technical overview of the mission and the artifacts is presented. Then, the three types of Cultural Landscape related to it are identified and analyzed: the Designed Cultural Landscape, i.e. the set of ground-based infrastructures that were built, modified or upgraded specifically for the purpose of carrying out the mission; the Organically Evolved Cultural Landscape, i.e. the interactions between artifacts, human behavior and the natural environment of comet 67P Churyumov-Gerasimenko, where some hypothetical scenarios regarding the natural formation processes on the archaeological contexts are proposed, elaborated with the contribution of some members of the team mission and other personalities from the scientific community; the Associative Cultural Landscape, i.e. the dynamic interaction between Rosetta and the significant impact of Comets on human cultures throughout history.
The last chapter deals with the 'legacy' of the mission and its cultural and social impact.

In the conclusions, some reflections on the methodological advantages encountered
in applying the archaeological method to the case study of the Rosetta mission, and some personal considerations on future research perspectives are discussed.


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