Tesi etd-08212023-153707 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CANOVAI, DAVIDE
URN
etd-08212023-153707
Titolo
Impiego del Dynamic Infrared Thermography (DIRT) per la valutazione della perfusione cutanea in chirurgie con tensione tissutale
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Briganti, Angela
correlatore Prof.ssa Martano, Marina
correlatore Prof.ssa Martano, Marina
Parole chiave
- Cane
- chirurgia plastica
- lembo cutaneo
- termocamera
Data inizio appello
22/09/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/09/2026
Riassunto
Obbiettivo- Lo scopo del presente studio è quello di indagare la possibilità di impiego in Medicina Veterinaria del Dynamic Infrared Thermography (DIRT) nelle chirurgie con tensione tissutale, al fine di ridurre le complicazioni postoperatorie grazie alla valutazione della perfusione cutanea.
Materiali e metodi- Lo studio è stato effettuato su 10 cani di razza, età, sesso e taglia variabile. Tutti i soggetti inclusi nello studio erano in procinto di sottoporsi ad interventi chirurgici, che avrebbero causato un incremento della tensione tissutale nel sito operatorio. La tecnica DIRT è stata applicata in tutti i pazienti nella fase preoperatoria e postoperatoria; nei cani soggetti ad interventi di esecuzione di lembi cutanei la metodica in questione è stata eseguita anche nella fase intraoperatoria. In ogni fase sono state eseguite tre scansioni termografiche: una prima dall’applicazione dello stimolo freddo, una tre minuti dopo la sua apposizione e l’ultima tre minuti dopo la sua rimozione. In seguito all’individuazione dell’hot spot nella fase preoperatoria, nella fase intraoperatoria e postoperatoria è stata monitorata la sua persistenza. I pazienti sono stati sottoposti a valutazione della perfusione tissutale attraverso tecnica DIRT fino alla completa guarigione della ferita. Per la realizzazione delle immagini termografiche è stata impiegata la termocamera FLIR E75® (FLIR® Company, Boston, USA). L’analisi delle immagini è avvenuta attraverso l’applicazione FLIR Tools.
Risultati- Nella fase preoperatoria l’hot spot è stato individuato in tutti i cani sottoposti allo studio. L’analisi statistica ha dimostrato una correlazione significativa (p=0,0048) tra la mancata persistenza dell’hot spot al termine dell’intervento e l’insorgenza di complicanze postoperatorie. La differenza tra le temperature preoperatorie dell’hot spot e la media di quelle postoperatorie non è risultata statisticamente rilevante (p=0,36). La correlazione tra il Δ (T preoperatoria Hot Spot – Tm postoperatoria Hot Spot) e l’insorgenza di complicanze postoperatorie non è stata giudicata statisticamente rilevante (p=0,52). In nove cani su dieci l’hot spot è stato individuato in corrispondenza dell’emergenza di una ramificazione cutanea diretta di un’arteria regionale.
Conclusioni-Questo studio ha dimostrato che il Dynamic Infrared Thermography (DIRT) risulta essere una valida tecnica di valutazione della perfusione cutanea nella pratica clinica in Medicina Veterinaria. In particolare, è stata evidenziata la necessità di preservare l’hot spot evidenziato nella fase preoperatoria al fine di ridurre il tasso di insorgenza di deiscenza della sutura e necrosi cutanea.
Materiali e metodi- Lo studio è stato effettuato su 10 cani di razza, età, sesso e taglia variabile. Tutti i soggetti inclusi nello studio erano in procinto di sottoporsi ad interventi chirurgici, che avrebbero causato un incremento della tensione tissutale nel sito operatorio. La tecnica DIRT è stata applicata in tutti i pazienti nella fase preoperatoria e postoperatoria; nei cani soggetti ad interventi di esecuzione di lembi cutanei la metodica in questione è stata eseguita anche nella fase intraoperatoria. In ogni fase sono state eseguite tre scansioni termografiche: una prima dall’applicazione dello stimolo freddo, una tre minuti dopo la sua apposizione e l’ultima tre minuti dopo la sua rimozione. In seguito all’individuazione dell’hot spot nella fase preoperatoria, nella fase intraoperatoria e postoperatoria è stata monitorata la sua persistenza. I pazienti sono stati sottoposti a valutazione della perfusione tissutale attraverso tecnica DIRT fino alla completa guarigione della ferita. Per la realizzazione delle immagini termografiche è stata impiegata la termocamera FLIR E75® (FLIR® Company, Boston, USA). L’analisi delle immagini è avvenuta attraverso l’applicazione FLIR Tools.
Risultati- Nella fase preoperatoria l’hot spot è stato individuato in tutti i cani sottoposti allo studio. L’analisi statistica ha dimostrato una correlazione significativa (p=0,0048) tra la mancata persistenza dell’hot spot al termine dell’intervento e l’insorgenza di complicanze postoperatorie. La differenza tra le temperature preoperatorie dell’hot spot e la media di quelle postoperatorie non è risultata statisticamente rilevante (p=0,36). La correlazione tra il Δ (T preoperatoria Hot Spot – Tm postoperatoria Hot Spot) e l’insorgenza di complicanze postoperatorie non è stata giudicata statisticamente rilevante (p=0,52). In nove cani su dieci l’hot spot è stato individuato in corrispondenza dell’emergenza di una ramificazione cutanea diretta di un’arteria regionale.
Conclusioni-Questo studio ha dimostrato che il Dynamic Infrared Thermography (DIRT) risulta essere una valida tecnica di valutazione della perfusione cutanea nella pratica clinica in Medicina Veterinaria. In particolare, è stata evidenziata la necessità di preservare l’hot spot evidenziato nella fase preoperatoria al fine di ridurre il tasso di insorgenza di deiscenza della sutura e necrosi cutanea.
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