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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08212021-191251


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NOTARANGELO, ILARIA
URN
etd-08212021-191251
Titolo
La Citta' dei Miti. Tragedie contemporanee.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Marinai, Eva
Parole chiave
  • tragico
  • tragedia
  • mito
  • città dei miti
  • teatro dei Borgia
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/09/2061
Riassunto
Con il presente elaborato si intende affrontare la rappresentazione del tragico sulla scena contemporanea. Nel teatro contemporaneo permane un dialogo con l’antico. Molte opere classiche, infatti, sono portatrici di valori morali tutt’ora validi, sono riproposte ancora oggi perché capaci di incarnare la complessità dell’epoca contemporanea.
Si vedrà come le riscritture o attualizzazioni delle tragedie classiche sono state affrontate nel corso del ventesimo e ventunesimo secolo, in quale contesto storico e sociale si è sentita l’esigenza di un ritorno al mito. La coscienza tragica riemerge soprattutto in occasione di conflitti, tensioni sociali e politiche, che interessano particolarmente il Novecento ma anche il secolo successivo, si accende davanti a questioni eterne come la povertà, l’immigrazione, la malattia.
Prenderemo in esame un progetto che ha preso forma negli ultimi anni, un “intervento artistico in ambito politico” un lavoro di vivificazione del mito (più che una riscrittura delle versioni che di tale mito ci hanno regalato i tragediografi greci a cui la Compagnia fa riferimento) che parte dalla realtà: La Città dei Miti del Teatro dei Borgia.
Si tratta di una trilogia composta da tre monologhi, ispirati ad altrettanti miti: Medea per strada, Eracle, L’invisibile e Filottete dimenticato. Le strade degli eroi antichi incrociano quelle degli eroi di periferia: una prostituta, un senzatetto e un anziano malato, abbandonato dalla famiglia.
L’incontro tra questi due mondi, apparentemente distanti, avviene in luoghi precisi, quelli della marginalità: le mense per i poveri, la strada, i centri di assistenza sanitaria, dove il pubblico che decide di partecipare all’esperienza è messo in una condizione di scomodità, come gli stessi attori.

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